Mauro, Lucio; Aldrovandi, Ulisse [Hrsg.]: Le Antichita De La Citta Di Roma (Venedig, 1556) [Cicognara, 3572; 3787]

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SCTvC R.ALLRR'E VITH'E.

Entr.tndo neljbntejì yedeprtma da mxn ma-
caiwo Hercole ogonane ignudo co frutti de gli
Hespendi in mctno : e Cta poggiato ad un tronco
con la ssjQglid del leone e con uaga attexxa si tie
ne lagambaJimjìra fopra la defìra.

Nel fecondo nicchio f yede yn Fauno intiero
con yno otre in mano in atto d: uerfare acqua: fìa
appoggiato in un tronco e tiene ilpie dntto fopra
yna bafi toncla.

Doue èpoi il yajo delfonte dirimpeto d la log
giafi yedeyna ninfa chegiace3 e durme : è yna
Nereide ninfa de fonti.

Ne lati delsonte sono duoputtini ignudt stefi
dgiacere3 e tengono in mano duo augelii aquatici
dalle cui bocche efce l'acqua : amendue questiput
ti con y fo ridente rfguardono la ninfa quesìapa
re una opera diuina3 non che humana : Et amen-
due hanno i capeììi legati dietro fopra lejfalle.

Quefo viardmOj e yigna jtpuogtudicare e te
nere non folo ilptu dehtiofo luogo da contado che
habbia Roma 3 e tutta Itaha 3 ma dpunto yn pa
radso terrefre : perche non è cofa 3 che perfario
compiuto, yi fipojfa defiderare : qut fi yeggono
fianxe bellifime 3 e comodtsiime 3giardino3 e yi-

vna

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