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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 3.1843

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Rucca, Giacomo: Memoria su le naumachie date nell'anfiteatro
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https://doi.org/10.11588/diglit.14067#0114

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Socio Cav. Avellino ci àie mezzo di soddisfare all' istante. Avendolo scorso avi-
damente ■ mentre speravamo di fai- eausa ronuine e consociare la difesa , ci ve»'
Aliamo astretti a starcene soli , trovando che egli vacilla nel punto principale
della nostra questione , cioè la interpetrazione del passo Svetoniano. Egli pal-
elle confonda la Naumachia luogo con la Naumachia cosa o sia combattimento)
navale;, e vorrebbe, alterando'la punteggi attira di quello, tirar nell'Anfitea-
tro i giuochi dati nella vecchia Naumachia. » Per ciò Svctonio,, die' egli ( Os-

* nervazioni sali' Arena e sul Podio ec. etri discusse e, confatate dall' Avv,
» Carlo Fea, parte 3. ), chiama vecchia la Naumachia * Augusto per eontrap-
» porla alla nuova fatta nell' Anfiteatro : altrimenti era inutile quell'epiteto,
» se quella di Augusto era. la sola per quei giuochi. Se fosse da rilevarsi ine-
» satlezza fra questi due Scrittori, piuttosto caderebbe sopra Svctonio ; perchè,.
» volendo esso scrivere troppo suceosam-ente , ha fatta una con-fusione di cose

» alle surriferite parole ( dedit et navale praeliiem in veteri Naumachia ) ag-
» giungendo , che ivi Tito diede lo spettacolo die' gladiatori , e di cinquemila
» fiere in ogni genere : ibidem et gladiatons ? atque uno die quinqi.ee millià
» omne genus ferarum : le quali parole così seguile , se non si ajutano colla
» punteggiatura , sembrano referibili alla Naumachia di Augusto ; quando nota
» il Marangoni, e prima e dopo di lui , che non fa molta autorità nell' arte cri-
» lica , tutti ne convengono, che vanno riferite- all' Anfiteatro, come ve le ri-
» feriscono Eusebio ed Eutropio- »•. Dopo la presele Memoria sarebbe perdita

* tempo 1' occuparsi a rispondere a queste asserzioni , le quali cadono da se
*» è forza ripetere per maggiore intelligenza la vera interpetrazione- delle pa-
iole Svetoniane , cosi chiare per altro, Tito nelle Feste della dedicazione diede
giuochi nell' Anfiteatro, e giuochi nella vecchia Naumachia fuori Roma. Degli
«Di e degli altri fan parola Svetonio e Dione , ma in diverso modo. Favellan-
do de'giuochi diati nell'Anfiteatro, Svetonio si «erte su termini generali, che
nulla dicono di preciso :• Dione li particolarizza. Favellando di quelli dati nel-
la vecchia Naumachia , Svetonio- gli accenna con: distinzione ; Dione li descri-
ve anche più a minuto; ma nella sostanza convengono tra loro. Se in questa
seconda parte Dione è veridico, perchè consono a Svetonio, ragion vuole, che
credasi veridico anche nella prima, dove egli lo spiega, e riduce a particolari
le generalità dell' altro. Né Svetonio dunque è inesatto, secondo-Carlo Fea; ne
Dione bugiardo , secondo Lorenzo Re : ma gli orbi accusano qui di cecità i veg-
genti.. Dione descrivendo con tanta minutezza i giuochi di Tito nell' Anfiteatro,
copiò senza dubbio gli Scrittori del tempo , che far ne dovettero una ben lun-
ga narrazione , e perchè magnificentissimi , e perchè i primi in un Anfiteatro-
stabile , degno della Grandezza Romana ;, e forse e seuza forse copiò lo stesso-

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