Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 3.1843

DOI article:
Avellino, F. M.: Descrizione di una casa disotterrata in Pompei negli anni 1832, 1833, e 1834: la seconda alle spalle del Tempio della Fortuna Augusta con ingresso sulla strada che volgesi verso la porta detta di nola
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.14067#0204

DWork-Logo
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
(imi)

per escir segretamente dal peristilio (i), ma molto più co-
modo era per coloro che abitavano nel primo piano al

Quin maceria Ma alt, in /torto quae est, quae in nocles singu/as
Laiere /il minor, quo iste ad vos damnì permensu 'st viam.
as. Non mirimi, vetus est maceria, lateres si veteres ruurit.
Questi luoghi del comico debbono poi servirci di guida per ben intendere la
diflinizione che leggiamo dell' angiporto in Festo , o piuttosto nel suo abbie-
viatore , iter compendiarium in oppido , eo quod sii angustus porius , idest
adilus in poHum. Qui portus va senza dubbio inteso per domus , come nelle
leggi decemvirati citale dallo stesso Festa v. portus. L'etimologia diFesio è con-
fermata pur da Varrone, quando scrive: Angiporlum et id angustum ab an-
gendo et porta (de L. L. lib. IV p. 24 in corp. Golhofr. ). Ed altrove: Hi ne
angiporlum quia nihil in eo potest agi. Hìnc angulus quod in eo locus angu-
stissitnus, cujus loci is angulus ( ibid. lib. V. pag. 37). E sebbene TJlpiano par-
lando del porto, quo iniporlantur merces et inde exportantur, soggiugne inde
angiporlum dietimi est (1. 59 D. de verbor. signif.), pure non sembra dubbioso,
che in questo luogo, forse tronco, altro in sostanza non abbia voluto fare che
ripetere la diffuiizione ed etimologia stessa di Varrone. Dall' essere gli angiporti
anglisti e non frequentati derivava certamente 1' uso che ebbero le più vili
cortigiane di fermarvisi , del quaf uso ragiona Catullo ( carm. 53 ) ed Orazio
( carm. lib. I od, 24 ) , ove dà felicemente all' angiporto Y epiteto di sdus.
Veggansì ivi le noie del Mitscbcrlich. Non è poi da dubitare cbe> gli cingi-,
porti erano talvolta pervii , avendo una doppia uscita , e potendo servir di
passaggio anche da strada a strada. Quindi in un luogo di Terenzio ( Adelph.
act. IV se. 2 v. 3g) leggiamo id quidem angiporium non est pervium : mentre
altrove lo stesso comico fa passar Cheroa dell'uno all'altro angiporto, ciò
che non avrebbe potuto accadere , se non avesse ognuno la sua doppia uscita.
Vedi l'atto V se. 2 v. 6 e seg. dell' Eunuco. Gli esempli che abbiamo iu
Pompei dell' una e dell' altra specie di angiporti non lasciano più luogo ad
alcuna dubbiezza ; da Varrone poi conosciamo che da vasi- particolarmente il
nome di fundulae a quelli che non aveano uscita (de /ing. lai. lib. IV p. 24)
È pur da vedeisi intorno alla disposizione da darsi agli angiporti il 6 capo del
I libro di Viiruyio. Un frammento di Sotade Maronita, in senso metaforico e
burlesco, usa le voci o-rj; óVwflsv \uv(ft\s che traduconsi posterioris angiportus
presso Ateneo (lib. XIV c. 4).

(1) Veggasi ciò che abbiamo notato nella descrizione più volte citala della
 
Annotationen