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L'interno rappresentava la parte più riposta della
casa, cioè una camera rettangolare, dalla cui parete
di fondo si avanza fino ad oltre la metà del vano una
parasta, che segna lo spazio divisorio tra duo cubiculi,
posti in un piano, poco più alto di quello su cui si
apre l'ingresso. In tutta la lunghezza delle pareti la-
terali erano poi incavati due ordini di loculi.

Nella tomba da noi rappresentata nella fig. 8, Sa

Yir,. GS.

della tav. V, nel cubiculo a destra fu trovato un pic-
colo sarcofago di tufo con tetto a due pioventi.

8. Camera rettangolare come la precedente, con
la differenza che l'esterno invece di imitare un por-
tico addossato alla fronte dell'abitazione, imita un
portico compreso tra le pareti dell'abitazione stessa,
che si prolungano sul davanti. Ne togliamo l'esempio
dalla tomba 9 del sepolcreto del Cavone di Monte li
Santi (fig. 3 G, tav. Ili Gr), della cui fronte offriamo
la rappresentanza nella tavola V, fig. 9. Anche questa
tomba era stata depredata. Dei due gradini intagliati
nel tufo, che appariscono superiormente, uno serviva
di sedile, e l'altro era il piano di posa per le costru-

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zioni lignee dell' edicola, che sorgeva sopra l'ipogeo.
In generale, se innanzi all'entrata mancava lo spa-
zio per il portico e per l'area che doveva circon-
darlo, si ricorreva a queste costruzioni superiori, con-
sentite dalla religione dei sepolcri, massime nell'ul-
timo periodo della civiltà del luogo, quando il culto
dei morti fu esercitato con molte cerimonie.

Dentro la camera funebre continuò ad imitarsi
l'interno della casa, salvo che a mano a mano i lo-
culi si moltiplicarono, e così a poco a poco cessarono
di rappresentare i letti e diventarono puri e semplici
repositorì, chiusi da lastre, e finalmente da tegoli,
sui quali si scrisse il nome del defunto.

Nelle tombe della necropoli di Narce abbiamo
qualche rarissimo esempio di tale costume, che pre-
valse moltissimo nell'ultima età della storia falisca.
Un esempio ce ne è dato nella tomba con letto fu-
nebre in tufo (tav. V, fig. 6«), di cui sopra abbiamo
detto, nella quale ci fu un tardo seppellimento con
loculo aperto nella parete sinistra.

8.

Il succedersi delle forme varie nella costruzione
delle tombe, deve necessariamente essere collegato al
succedersi di vicende varie nella storia del luogo ; per
argomentare delle quali converrebbe spingere le inda-
gini sopra il tempo in cui ciascuna delle varie co-
struzioni sepolcrali, per quanto è possibile dedurre, co-
minciò ad essere in uso.

Ma per procedere in queste indagini occorre anche
la guida che l'esame dei corredi funebri ci può of-
frire. Nondimeno, indipendentemente da questo esame,
lo studio stesso della topografia può condurci a con-
clusioni che meritano di essere esposte.

Abbiamo detto in principio (p. 113) che uno dei
caratteri pei quali si distingue la necropoli di Narce
dalle necropoli delle città vicine, e principalmente
dalla necropoli della prossima Palerii, consiste nella
maggiore estensione in cui proporzionatamente si dif-
fuse, e negli spazi maggiori, che tra i vari sepolcri vi
si lasciarono.

Spiegammo la ragione di questa minore densità
dipendente dalla mancanza delle tumulazioni inter-
medie, per lo quali nelle città prossime, che soprav-

DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO
 
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