Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
299

DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TEKRITORIO FALISCO

300

fanciulla che non era andata ancora a nozze, il nu-
mero dei vasi costituisce il servizio per una persona
soltanto, come per ripetuti esempì potemmo appren-
dere (')•

Tuttavolta nè anche questo servizio dei buccheri
grossi è completo nel più stretto senso della parola;
ossia non si potrebbe dire che vi fossero corredi fu-
nebri di fìttili costituiti totalmente di buccheri. Solo
in casi rarissimi si ebbe in bucchero il cratere, e di
forma greca ; perocché questo recipiente, massime nelle
antiche tombe a camera, ed in mezzo ai buccheri fini,
mantenne quasi sempre la forma primitiva, e nel mag-
gior numero dei casi fu fatto in argilla con mesco-
lanza di elementi magri, acciò a motivo della sua
grandezza non si deformasse durante il ritiro o la
leggiera cottura. È anche frequente, massime nell' ul-
timo periodo del commercio greco, che il cratere di
argilla figulina fosse sottoposto a cottura completa.

Un' ultima distinzione concerne i buccheri fini, e
non è tale che debba essere trascurata. Ho detto che
i buccheri incominciano nella nostra necropoli a com-
parire nelle tombe a camera con sarcofago a coperchio
fastigiato, il che significa che principiò il loro uso
quando l'uso dei vasi precorinzì era già incominciato.
Questi vasi, che servirono di esemplari al vasel-
lame di bucchero, principiarono a far parte del cor-
redo funebre nelle tombe a fossa dell'ultimo periodo,
cioè nelle tombe a fossa con grande loculo sepolcrale,
come abbiamo detto.

(') Tra le tombe del sepolcreto a nord di Monte le Croci
(flg. 3 S, tav. Ili S) quella indicata col n. 69, fu fatta per un
solo cadavere, e conteneva il vasellame di un solo corredo. Era
una iomba a camera con loculo pel defunto ; e quivi si rac-
colsero tra pochi avanzi dello scheletro, due orecchini di oro,
una fusaiuola di vetro colorato, due rocchetti per avvolgere il
filo, ed alcune asticelle di osso, probabilmente di un piccolo
arcolaio, i quali oggetti potevano soltanto convenire al corredo
di una fanciulla.

La tomba 21 del sepolcreto del Gavone dì Monte li Santi
(flg. 3 G, tav. Ili G) fatta nel modo istesso della precedente,
ci diede pure orecchini di oro, rocchetti di osso pel filo, fusa-
ruole fìttili, pesi da telai, ed altri oggetti che potevano conve-
nire solo ad una giovinetta. Formavano il corredo vasculare di
questa tomba due grandi olle nerastre, un cratere di bucchero
con anse a colonnette, un attingitoio ed una oinochoe di figu-
lina non dipinta, un bicchiere di bucchero con ansa a nastro,
terminata superiormente in testa di cane, due piccoli piat-
telini di bucchero e due di argilla figulina.

Ora in queste tombe a fossa, spesse volte unita-
mente ai vasi precorinzì o greci o delle officine coloniali,
si trovano vasi di arte locale ad impasto artificiale
nerastro, che imitano appunto questi nuovi vasi, nè solo
nelle forme, ma tentano imitarli perfino negli orna-
menti. Più frequentemente si incontra lo skyphos nero

0 greve, o sia della rozza tecnica primitiva, accanto
agli skyphoi portati dal di fuori, e di argilla ben
cotta, e dipinti ad ornati geometrici di rosso.

Nelle tombe a camera con sarcofago, dove inco-
minciano a comparire i buccheri, essi compariscono
appunto con questi skyphoi, i quali sono lavorati assai
sottilmente e con sommo magistero industriale, di cui
nessun esempio ci è dato riconoscere nelle stoviglie
del luogo.

Allora potrebbe essere non ardito il supporre che

1 mercanti delle isole greche, vedendo che per rito
funebre le rozze genti dell'Etruria deponevano nelle
loro tombe anche un vasellame di arte locale che, al-
meno pel colore nero somigliasse al vasellame anti-
chissimo consacrato dall'uso, avessero fatto lavorare con
argilla colorata di nero anche una certa quantità di
vasi, ma con le stesse forme nuove che sempre mag-
giormente andavano in voga. Quindi il più antico
bucchero sarebbe stato importato da quelle officine
medesime donde uscivano le figuline nuove.

In conferma di tale supposizione starebbe il fatto
che molti di questi buccheri sottili furono eseguiti non
solo con perizia che si ottiene dal lungo esercizio
dell'arte, ma anche con istrumenti che non appari-
scono essere stati conosciuti ed usati dai rozzi vasai
delle nostre officine in quel tempo. Inoltre alcuni sono
restaurati con legature per mezzo di trafori, cioè come
si usava fare per il restauro dei vasi importati.

Nè devesi trascurare un altro fatto. La tomba 1
del sepolcreto sull'alto della Petrina (fig. 3 C, tav. Ili C;
N. LXII), benché destinata a tre seppellimenti (tav. V,
fig. 4, 4rd) appartiene senza dubbio ad un medesimo
tempo. I tre scudi che formarono l'armatura dei tre
individui quivi deposti sono tanto somiglianti tra loro
che si confondono l'uno con l'altro; uscirono quindi
dalla medesima officina, e ci riportano però al tempo
stesso. La contemporaneità, o la quasi contemporaneità
dei tre seppellimenti viene dimostrata anche da altri
dati, dei quali non è mestieri di dire. Ora in questa
tomba abbiamo un servizio di vasi di metallo ; un ser-
 
Annotationen