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387

VASI ARCAICI DELLE PUGLIE

388

bande larghe o liste di colore — l, ;x, v, £, o, n, q,

<f,v,x, *p, <•>, ««•
reticolalo — k, a, x, <p, /S/J.
graticolalo — <s.
trapesi: con diagonali tirate k.

» riempiti di colore — v.
clepsidre? — k.
losanghe : con reticolalo — a.

» con vari ornati — v, x, tp.
triangoli: uno dentro l'altro — «.

» semplici — y, o, n, q.

Elementi fitomortì:
rosone — a, f.
rosetta (punteggiata) — d, k.
fogliame senza gambo — b, d, f, 1, n.
rametti doppi a barbe — e, d, o.
ramoscello con foglie — y, s, rj, &, e, x, 66, se.
viticci: a semplice voluta — f.

» a foglie — e; a globo puntinalo — c.
foglie d'edera — d, y, 66, «e.
ramo con nodi stileggiati a volute — es.
palmette — 1, 66.
fiori di loto — y, 66.

Elementi zoomorfi:
delfino — e, f.

animali (quadrupedi?) fantastici (capre?) — d.
figura umana — a, d.

Per convincersi ora che tutto questo non scarso
patrimonio di motivi, salvo pochissimi che sono o
speciali e locali combinazioni di elementi o infiltra-
zioni elleniche, è comproso in quello assai più vasto
e vario della ceramica egea, basta confrontare le ta-
vole citate nell'elenco che segue, il quale anche pol-
la condizione odierna del materiale, non pretende di
essere completo.

circoli concentrici — cfr. Mykenische Vasen (Furt-
wiingler e Loschke) tav. XXVIII, 236; XLIII, 431
(Micene) etc.

semicerchi o segmenti concentrici: cfr. Myk. Vasen
tav. II, 8 (Ialysos) ; VII, 36 (ibid.) — disposti a
guisa d'ovolo all' ingiù XI, 66 (ibid.); XXI, 151
(Attica) etc.

meandro ad onda — se ne può riconoscere l'origine
in alcuni rami con volute stileggiate, abbastanza
noti nella ceramica egea; del resto è anche talora or-
nato indipendente in piccole bande: dr.Myk. Vasen

VII, 37 (Ialysos). La divisione della superficie va-
scolare in piccole zone che corrono attorno può
aver contribuito, nella serie messapica, a dare a
questo motivo un carattere che in realtà non è
necessario derivare dall'ellenismo. Con interruzioni,
affrontamenti e connessioni con fogliame si con-
serva ancora la tradizione dell'origine tìtomoifa
(cfr. il vaso /).

linea ondulata —• comunissimo ornato del repertorio
egeo; merita di essere ricordata quella triplice,
con viticcio o cirro, che ricorre in Mykenische
Thongefàsse (Purtwangler u. Loschke) VI, 34.

catena — cfr. Myk. Vasen XXXI, 292 (complicata);
XXXIV, 333, 337 (Micene).

palmette trifide —■ L'ornato che così denomino (li-
neare geometrizzato V) può identificarsi con una
varietà in cui le linee esterne ne formano una
sola, curva, e che rassomiglia ad un'£ lunata ; in
questa la barra non si congiunge sempre alla curva
ed è or più or meno lunga. In vasi egei ricorre
sia la sola curva senza barra (a guisa di ferro di
cavallo, cfr. Myk. Vasenl, 5 (Ialysos); X, 65 (ibid.) ;
XI, 67 (ibid.); XV, 99 (Nauplia) etc.) sia l'£ lu-
nata (dr. Myk. Vasen XXXII, 312) che talora as-
sume forme più naturalistiche e sembra derivare
da un fiore o pianta (cfr. Myk. Vasen XXXII,
307, 304). Altra volta la curva sovrasta una barra
così lunga che fa rassomigliare il tutto ad una
pianta d'alto fusto terminata da una specie di ca-
pigliatura, come la pianta del papiro (cfr. Myk.
Vasen XXXII, 310). Ad identificare gli ornati V e
a) dei vasi arcaici appuli mi ha mosso quasi direi
il sentimento titomorfico con cui anche il primo
è adoperato (cfr. il vaso f ) ; altrimenti si potrebbe
riconoscervi un elemento della

spina di pesce — cfr. Myk. Vasen VII, 42; IX, 51
e X, 65 (Ialysos); XV, 96 (Nauplia); XXXIV, 334,
335 (Micene).

tortiglione — ricorre comunemente in vasi egei ; per
la varietà ad m che s'inseguono - cfr. Myk. Vasen,
1,4 (Ialysos); XVIII, 131 (Attica); XXXI, 290
(Micene); XXXII, 314 (id.); XXXVI, 376 (id.) ecc.

crocetta o stelletta lineare — ricorre semplice (Myk.
Vasen VII, 38), e puntinata come p. e. nel nostro
vaso a (Myk. Thongef. XII, 61). Con la sovrappo-
sizione di due crocette l'una obliqua all'altra si
 
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