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vasi di campagnano

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la persona è proprio dell' arte etnisca di questo
periodo.

Anche i movimenti ricordano le pitture del secondo
gruppo. È una danza calma, che per qualche figura
sembra quasi una marcia e per lo più i danzatori
poggiano tutto un piede a terra e sollevano l'altro
sulle dita. Se qualche figura alza interamente un piede
da terra c' è da ricordare che questa posizione non
manca anche nelle pitture del secondo gruppo.

La stessa conclusione possiamo trarre dall'esame
delle proporzioni delle figure. Nelle tombe del primo
gruppo le figure o sono sottili (tomba delle Iscrizioni,
del Morto), o sono atticciate (tomba degli Auguri,
delle Leonesse, della Caccia e Pesca, dei Vasi dipinti) ;
solo nelle tombe del secondo gruppo le figure hanno
quella snellezza elegante, d'influenza attica, che si
ritrova nei vasi di Campagnano.

Infine vi è un argomento non meno valido, ed è
quello del profilo del volto delle figure. Nei vasi di
Campagnano siamo lontani dal profilo caratteristico
etrusco con naso, mento ed occhio grosso, dall'aria
sensuale che si ritrova nelle pitture del primo gruppo:
il volto ha già i tratti ideali e gentili, con propor-
zioni piuttosto allungate, che contraddistinguono le
pitture del secondo gruppo e in cui all'influenza ionica
si è sostituita l'influenza attica. I giovani danza-
tori degli stamnoi di Campagnano in fatti sembrano,
per il volto delle figure, tolte da vasi attici a figure
rosse di stile severo.

La ragione per la quale, pure ricollegando gli
stamnoi di Campagnano alle tombe del secondo gruppo,
ritengo che siano da assegnare piuttosto al principio
che alla fine dello sviluppo rappresentato da questo
gruppo, sta nel fatto che le pitture di Campagnano
posseggono tutte le qualità di maggiore grazia ed
atticità descritte, ma in minor grado delle figure
della tomba del Triclinio o della tomba Querciola.

La determinazione stilistica permette ora con suffi-
ciente approssimazione di assegnare una data a questi
vasi. Le tombe del primo gruppo discendono presso
a poco dal 550 sino al 500: quelle del secondo dal
500 al 460. I vasi di Campagnano possono quindi porsi
nei primi decenni del V sec. av. Cr., forse tra il 500
e il 470. Questa cronologia c' è stata anche indicata
dai frammenti di vasi e di bronzi ritrovati insieme.

Accanto al problema cronologico se ne aifaccia uno
topografico, al quale purtroppo possiamo dare meno
sicura risposta. Dove sono stati fabbricati questi vasi?
Pino a che altre scoperte non additino Campagnano
come un centro di fabbricazione ceramica, si deve
supporre che essi siano stati importati da qualche
altro centro etrusco di arte fiorente. I confronti mag-
giori sono stati da noi fatti con le pitture parietali
delle tombe etrusche e particolarmente di Tarquinii.
Perfino la tecnica dei colori dati a fresco richiama
verso un luogo, in cui fosse iu uso la pittura parietale.
Quindi a Tarquinii o a Caere dobbiamo ricercarne il
centro di fabbricazione. Per Tarquinii parla la frequenza
del soggetto, la danza, per Caere parla piuttosto la
maggiore vicinanza e facilità di comunicazione. Nel-
l'uno o nell'altro caso si debbono considerare questi
stamnoi come un prodotto singolare e peregrino, do-
vuto forse al capriccio di un qualche pittore parietale
che ha umiliato la sua arte sino alla produzione va-
scolare per mostrare che potevano essere imitati i bei
vasi a figure rosse, i quali stavano inondando i mer-
cati dell' Etruria. E siccome questa fabbricazione locale
dovette certo essere di breve durata, dobbiamo essere
grati al caso che ci ha conservato questi due esem-
plari. Ma ancor più gli dobbiamo essere grati se si
è arrestata a tempo la lavatura con cui gli scavatori
dei vasi, per pulirne la superficie, dopo aver tratto
alla luce queste figure danzanti stavano per farle rien-
trare nel nulla.

Albssandro Della Seta.
 
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