Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
315

IL TEMPIO NDRAGICO ECC.

316

mire campidanesi si vanno lentamente adergendo
verso gli altipiani centrali dell' isola, attorno al Gen-
nargentu.

La Giara di Serri domina con la sua estrema ala
orientale presso al borgo, che ha appunto il nome di
Serri, questo passaggio naturale tra le due conche,
il quale servì per tutti i tempi come transito delle co-
municazioni dall' interno della montagna di Barbagia
verso il piano. Dal solco o passo di Serri, come ora
passano la linea ferroviaria e la strada provinciale,
preceduta da mulattiere ancora oggidì esistenti come
scorciatoie, così passavano strade più antiche ; forse
passava una strada romana per l'agro di Biora, poi
per quello di Valentia ('); passarono le strade pri-
mitive, congiungendo regioni che appaiono fittamente
abitate nell'età dei nuraghi.

Le due regioni dominate dall'altipiano di Serri,
a sud e a nord di esso, si presentano geologicamente
e topograficamente diverse ; ma è facile il supporre che
la gente che possedeva e si riuniva sull'altipiano di
Serri dovesse estendere il dominio sulle due parti di
esso, le quali formavano così un distretto nuragico
diviso per mezzo del risalto topografico dell' altipiano,
ma complessivamente uno e congiunto nelle sue parti
dal ricordato valico presso Serri, da quello presso il li-
mite occidentale dell'altipiano lungo l'alto corso del
Bau Triga, affluente del Rio Mannu, e da un altro
valico lungo il corso di questo fiume. Ad occidente
della Giara, si eleva un grosso e massiccio monte,
detto Su Trempu (metri 703), che spinge le sue radici
sino al Riu Mannu, ed ha un'ampia veduta (2).

La regione a sud dell'altipiano è nelle sue linee
essenziali composta da un ampio vallone, o conca,
nel fondo della quale stanno le bassure attorno ai

(') Si ricorda che a Serri venne rinvenuta la nota colonna
votiva dedicata ad Ercole dai Martenses (Corp. inscr lat., X,
n. 7»58). Lo Spano, che ebbe in dono quel monumento e lo de-
stinò al Museo di Cagliari, opinava che presso la gola di Serri
si avesse qualche quartiere di soldati o di ex-militari acquar-
tierati in quella regione per impedire le incursioni dai Bar-
baricini ; ed io credo che la sua opinione abbia fondamento di
verità (Spano, Bull. arch. sardo, IV, pp. 41 e 149).

(2) Il nome Trempu, parrebbe contenere la radice del nome
templum e far pensare al templum che servì di base al gro-
matico per la limitazione catastale, in età romana, dell'agro di
Valentia e di quello di Biora, questo rispondente alla conca
d'Isili ed ai vicini altipiani, quello alla regione di Nuragus e
della prossima Giara.

due villaggi di Gergei e di Escolca, ed ha a mez-
zodì le pendici degradanti dall'alto pianoro oggi do-
minato dal grosso borgo di Mandas; al nord invece
ha le più brusche e mosse balze degradanti dall' al-
tipiano di Serri e dal monte Trempu. Le pendici che
degradano dal pianoro di Mandas sono suddivise, per
mezzo di leggerissimi solchi, in mammelloni o leg-
giere ondulazioni che l'azione secolare delle pioggie
ed il lavoro dell'aratro hanno reso ancora più dolci
e morbide. In questi mammelloni, che comprendono un
tratto di terreno abbastanza vasto, sorgono i resti di
vari nuraghi, quali a mezza costa, quali al sommo
dell'erta, ma per la maggior parte ridotti ad un cu-
mulo di pietre, di anno in anno degradati dagli agenti
atmosferici e dall'opera irrefrenabile dei contadini,
che alle moli nuragiche chiedono le pietre per recin-
gere le loro tanche ed i loro coltivi.

Se gettiamo un colpo d'occhio sulla carta schemà-
tica desunta dai fogli 296-218 della carta d'Italia del-
l' Istituto geografico militare (tav. I), si possono ancora
notare, procedendo da est verso ovest e cominciando
dall'alto della pendice che scende dall' altipiano di
Mandas, il Nuraghe Rio Murtas, il Zidoni, il N. Mannu,
il Truncu Lillu, il Paberi, il N. Trattasi. Alquanto
più in basso il Nuraghe su Sciusciu, il Don Efisi,
il N. Pranu Pardu, il Saccaioni. il N. Sì; più a
nord ancora l'Ardiddi, il N. Conca Armidda, e più
in basso, «lungo il Rio Murerà, affluente di Rio Mannu,
il Nuraghe Rio Elias, il N. Su Iriu, ed il Ziu Cri-
stiani!, mentre nella conca di Gergei si allineano
sulle più dolci e pianeggianti ondulazioni di quel
piano, in qualche punto paludoso, il N. Aureddus, il
N. Preganti, il N. Ruineri, il Casargius, il Purruddu,
il Trezzali, il Martinedda, per venire alla pendice
del Rio Mannu con i nuraghi Sa Canna, Su Scru-
sorgiu (il Tesoro), il Corni e' Mola, il Rio Coloni, Ziu
Cristiani!, che alla sponda sinistra delle valle di Rio
Mannu sembrano fronteggiare la serie dei nuraghi
che corona il limite della regione circostante alla
Giara di Gesturi.

In tutta l'erta e dirupata pendice meridionale
della Giara di Serri e di M. Trempu, che fu ed è
ancora in gran parte boscosa, mancano i nuraghi ;
ma essi si presentano dov'è un valico, uno sbocco, un
passaggio che importasse sorvegliare e difendere. A
cavaliere della stretta di Serri, dov'è il bivio delle
 
Annotationen