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ANTICHITÀ TUDKKTINE

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centi una parte del materiale tudertino di oreficeria,
ora nel R. Museo Archeologico di Firenze (')•

Quanto al vasellame, sono rappresentate qui le
classi più svariate, dai vasi attici e attivizzanti e
dalle imitazioni falische, alle tazze ombelicate cakne
e alla ceramica apulo-campana (2).

Il rito funebre offre delle particolarità importan-
tissime, quali anzitutto l'uso delle borchie di bronzo,
a protomi animalesche di bronzo e di piombo poli-
crome, per rivestimento e decorazione del coperchio,
e forse di altre parti della cassa. Notevole la per-
sistenza, in varie tombe della stes?a necropoli, della
lucerna o candelabro su stelo di bronzo, costantemente
dello stesso tipo, e inoltre di speciali forme di va-
sellame, dei dadi da giuoco, dei cosiddetti bottoni
di pasta vitrea colorata, dei pezzi di aes rude. Nè
merita di essere passato sotto silenzio il riscontrato
seppellimento del cavallo nelle tombe maschili (:ì).

Ma tali testimonianze archeologiche perderebbero
della loro maggiore eloquenza, se non le collegassimo
idealmente alle scoperte di necropoli affini dell'Etriii'ia
e dell'Umbria. Giacché Todi non resta come una
cittadella isolata, estranea alla vita e alla civiltà
dei paesi vicini; anzi, situata com'essa è al contine
tra l'Umbria e l'Etruria partecipa insieme della vita
e della civiltà dell'una e dell'altra regione (4). Già
a proposito della tomba Sperandio di Perugia fu isti-
tuito un chiaro confronto tra questa e la prima tomba
Peschiera (r>), onde si cominciò a vedere come le due
antichissime città umbre, l'ima grande e famosa,
l'altra più modesta ed oscura, mostrassero, a un certo
punto del loro sviluppo lo stesso indice di civiltà.

staccato il filo piegato a gancio, col quale era infilato nel
buco dell'orecchio. Altezza 0,020; larghezza 0,000. Arte del
III secolo av. Cr. ».

(') Debbo tali fotografie alla cortesia del prof. Luigi
Pernier.

(?) Questa denominazione sembrami più rispondente al
vero che non la corrente denominazione di ceramica « etrusco-
campana »; specie in base agli ultimi studi sull'argomento :
Ch. Picard, La fin de la céramique grecque en Grande-Grèce,
in Bullelin de corresp. hellénique, 1911, pp. 177 sgg.; R. Pa-
genstecher, Gnathiavasen der Sammlung Joh. W. F. Reimers
in Hambvrg, in Àrch. Anz., 1909. Cfr. in Notizie, 1914, pp. 434
sgg.. la mia relazione sopra una tomba di Fraucavilla Fontana
(Lecce).

(8) Notizie, 1^91, pag. 85; 1892, pag. 30.

(4) Muller-Deecke. Die Etrusker, I, pag. 98 e nota 80.

(6) L. Savignoni, in Notizie, 1900, pp. 558 sgg.

Il confronto già istituito tra le due tombe si può
facilmente allargare ed estendere a tutte, quasi, le
suppellettili archeologiche rinvenute nelle necropoli
dei due paesi. L'uso delle borchie di bronzo per de-
corazione del sarcofago; il costume rituale dei dadi

Fig. 37.

da giuoco, dei bottoni di vetro, dei pezzi di aes rude (') ;
i tipi delle oreficerie nelle tombe muliebri (*) e delle
armi, e degli elmi specialmente, nelle tombe ma-
schili (3) ; certe peculiarità del rito, perfino, come il
seppellimento del cavallo presso il cadavere del guer-
riero (4), stanno a dimostrare sempre più chiaramente

(') Notizie, 11. ce, passim.

(3) Non sembra casuale che l'unico tipo di orecchino, il
quale si possa ravvicinare a quelli originalissimi di Todi
(la tomba Peschiera), sia stato trovato a Perugia.

(3) Notizie, 1886, pp. 222 e 223.

(4) Notizie, 1886, pag. 221.
 
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