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IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.

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nota. Egli non fu trafitto al collo come il suo com-
pagno, ma con la mano destra si comprime i visceri
fuorusciti da un'orribile ferita nell'addome. 1 segni
della morte si rivelano nella testa inerte con occhi
chiusi, nel braccio sinistro lungo disteso, nelle gambe
rattrappite nell'ultimo spasimo di dolore. Questa che

e coronamento architettonico con acroterio presumibil-
mente zoomorfo (fìg. 24). Questo edificio trova riscon-
tro in qualche urna e in cippi funerari nei quali si
volle riprodurre lo schema della tomba ('), e non
v' ha dubbio quindi che in esso bisogna riconoscere il
sepolcro di Patroclo, che qui tiene luogo del rogo di

Fig. 21. — Il sepolcro architettonico di Patroclo espresso a rilievo nel mezzo del lato A

del sarcofago di Torre San Severo.

non è se non una variante, anzi un'aggiunta dell'ar-
tista etrusco che traduceva dal modello greco a sua
disposizione, mostra ad ogni modo una tendenza tutta
personale ad accentuare le tinte dell'atroce sacrificio.
Come vedremo, esso non è il solo esempio di interpo-
lazioni dovute all'ambiente locale.

La selvaggia scena si svolge davanti ad un edi-
ficio posto in secondo piano, di tipo assai sontuoso,
con porta a rilievo ornata di patere sacrificali appese

cui parla Omero, riprodotto anche nella cista Ré vii.
nell'anfora canosina del Museo Nazionale di Napoli (2),
e interpretato sullo stamnos falisco in forma di tu-
mulo carico di armi. Ma anche lo spirito di Patroclo,

(') Esporrò più avanti, parlando del simile sepolcro co-
struttivo a tempietto che si vede nel centro del lato B. i ri-
scontri e le delucidazioni necessarie.

(») Micliaelis, Ann. InU., 1871, pag. 166-95; Min», lust.. IX,
tav. XXXII-XXXIII ; Keinach, op. cit-, pag. 187.
 
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