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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Galli, Edoardo: Il sarcofago etrusco di torre San Severo: con quattro scene del ciclo Trojano
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0033
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IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.

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piccolo cippo in travertino (') scoperto a Chiusi circa
tre anni or sono, nella famosa località di « Fonte
Rotella », donde usci il vaso Francois, fra la terra
di una tomba a camera franata e devastata del V se-
colo, come risultò dallo studio dei pochi materiali
concomitanti, ci offre un vero modello plastico del-
l' aedes funeraria. Essendo un piccolo e semplice
edificio rettangolare, con tetto a doppio spiovente,
scudetto nel timpano e podio alla base, differisce un
po' dal tipo offerto dai lati A e B del sarcofago;

Fio. 30. — Rostro angolare zoomorfo di una tomba costruttiva
orvietana del sec. vi-v a. C, ora nel Museo Archeologico
di Firenze.

ma la differenza è tutta esterna, non sostanziale,
poiché si tratta di un modello economico ed ancora
primitivo del tempio-sepolcro (fig. 34). Ciò che im-
porta è il concetto che esso esprime ; concetto trasfe-
rito — in questo caso e negli altri casi analoghi —
dalla tomba al cippo che la sormontava (*).

Quando non si costruirono più sepolcri di questo
tipo architettonico, a partire dal sec. Ili, il ricordo
e l'immagine ne rimasero su quei cippi ferentani e
siili' urna di Tuscania, che ho citato.

Davanti al sepolcro vedesi il protagonista del
dramma, Neottolemo, giovanile, con balteo dipinto a
tracolla, vagina sporgente della spada, clamide river-

(l) Alt m. 0,20 1/2; long. 0,30 1/2; larg. 0,20 1/2.

C) E chiaro che i fori praticati nel corpo di questo sin-
golarissimo cippo servivano ad inchiodarlo sul tumulo, mediante
sbarrette e pernio, forse lignei, verticale e trasversali.

Trovano riscontro concettuale e formale nel nostro alcuni
ben noti cippi di Montefortino, che si possono vedere in Mon-
telius, op. cit., I-B, tav. 151.

sata dietro le spalle e tutto il resto del corpo nudo.
Egli ha già ghermito per i capelli Polissena, caduta
incompostamente davanti a lui, è mentre col piede
sinistro la calpesta sull'anca, la minaccia di morte
con la spada che stringe nella destra. La fanciulla
terrorizzata, il corpo verginale nudo per la caduta del
mantello e la chioma discinta, cerca istintivamente
di respingere con la destra da sè l'assalitore, e con
la sinistra tenta invano di staccare la mano avver-
saria che le stringe i capelli. Il capo secondando la

Fig. 31. — Rostri angolari zoomorfì in pietra provenienti da
sepolcri architettonici del territorio di Sovana e riferibili
al sec. iv a. C: ora nel Museo Archeologico di Firenze.

stretta è reclinato sull'omero destro, ma la bocca è
chiusa e il viso composto; la sua ribellione istintiva
sembrerebbe pertanto diretta solo contro l'improvviso
assalto brutale di Neottolemo, non contro la morte
che ella sarebbe disposta ad affrontare con fiducia (').

Assiste e partecipa del sacro rito cruento una fi-
gura di giovane nudo, con lunga chioma inanellata,
mantello raccolto sull'anca destra e sulla spalla si-
nistra, e rivestito di segni non dubbi della sua na-
tura oltramondana. Egli ha infatti una benda passata
sotto la gola, come l'ombra di Patroclo dell'altro lato,
e per di più una seconda benda più stretta intorno
al capo al disopra della fronte (fig. 35), quale si nota
sulla hinthial Patrucles della tomba Francois a
Vulci. 11 nodo della prima benda al sommo della
testa è perduto per una rottura del listello; ma è
certo che essa era applicata con funzione simile a

(l) Cfr. Euripide, Ecuba, v. 51G sgg.
 
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