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Orsi, Paolo: Messana: la necropoli romana di S. Placido; e di altre scoperte avvenute nel 1910-1915
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MESSANA
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Ad ogni modo, questo medicus chirurgus della
IV coorte pretoria, di cui abbiamo dovuto medicare
il titolo, era di giovane età, appunto secondo i pre-
cetti di Celso (7 praef.) « Esse autem chirurgus debet
adolesceus, aut certe adolescentiae proxiirrus », per
avere ferma la mano, acuto l'occhio, « immiserieors »
l'animo, cioè insensibile ai dolori del paziente. Forse
deva nella sua parte settentrionale una edicola, ac-
curatamente rilevata e riprodotta anche in fotografia.
Se ne veda la piantina a tìg. 29 e la sezione prospet-
tica alla fig. 30. L'alzata dei muri era ridotta a
molto poco, in quanto dal piano antico si elevava ap-
pena di un metro. Ciò dimostra, quanto emerge anche
dalle osservazioni generali fatte siili' intera necropoli,
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Fig, 29.
egli era messinese, se morì in Messana, mentre le
« cohortes praetoriae », che da Augusto in poi forma-
rono la guardia imperiale, risiedevano d'ordinario in
Roma. Un medicus clinicus della medesima IV coorte
pretoria è ricordato dal titolo C. I. L. VI. n. 2532.
Nel titolo di M. Antonio il cognome Scorpos è
noto tanto dalle epigrafi greche, come da quelle la-
tine (cfr. ad es. C I. L. X. n. 8171). Il morto ri-
volge un saluto ai passanti perchè si ricordino di lui.
Recinto F. Anche codesto recinto, per le su
esposte ragioni dell' irregolare andamento dei cavi
edilizi, venne esplorato soltanto in parte, e del muro
perimetrale si scoprì solo quel tanto che risulta dalla
pianta generale. Esso doveva avere forma rettangolare
alquanto allungata, ma soltanto due angoli furono
raggiunti, i quali per il lato corto ci hanno dato una
lunghezza interna di m. 3,90. Questo recinto racchiu-
che al periodo degli interramenti alluvionali per opera
del torrente Boccetta, precedette un periodo di abban-
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Fio. 30.
dono e ruiua, nel quale una parte di quanto e;a a
vista ed emergeva dal suolo venne manomesso, rovi-
MESSANA
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Ad ogni modo, questo medicus chirurgus della
IV coorte pretoria, di cui abbiamo dovuto medicare
il titolo, era di giovane età, appunto secondo i pre-
cetti di Celso (7 praef.) « Esse autem chirurgus debet
adolesceus, aut certe adolescentiae proxiirrus », per
avere ferma la mano, acuto l'occhio, « immiserieors »
l'animo, cioè insensibile ai dolori del paziente. Forse
deva nella sua parte settentrionale una edicola, ac-
curatamente rilevata e riprodotta anche in fotografia.
Se ne veda la piantina a tìg. 29 e la sezione prospet-
tica alla fig. 30. L'alzata dei muri era ridotta a
molto poco, in quanto dal piano antico si elevava ap-
pena di un metro. Ciò dimostra, quanto emerge anche
dalle osservazioni generali fatte siili' intera necropoli,
0 _|_2«
Fig, 29.
egli era messinese, se morì in Messana, mentre le
« cohortes praetoriae », che da Augusto in poi forma-
rono la guardia imperiale, risiedevano d'ordinario in
Roma. Un medicus clinicus della medesima IV coorte
pretoria è ricordato dal titolo C. I. L. VI. n. 2532.
Nel titolo di M. Antonio il cognome Scorpos è
noto tanto dalle epigrafi greche, come da quelle la-
tine (cfr. ad es. C I. L. X. n. 8171). Il morto ri-
volge un saluto ai passanti perchè si ricordino di lui.
Recinto F. Anche codesto recinto, per le su
esposte ragioni dell' irregolare andamento dei cavi
edilizi, venne esplorato soltanto in parte, e del muro
perimetrale si scoprì solo quel tanto che risulta dalla
pianta generale. Esso doveva avere forma rettangolare
alquanto allungata, ma soltanto due angoli furono
raggiunti, i quali per il lato corto ci hanno dato una
lunghezza interna di m. 3,90. Questo recinto racchiu-
che al periodo degli interramenti alluvionali per opera
del torrente Boccetta, precedette un periodo di abban-
iiiiiiiiiiliip|iiijì®.r-i u
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Fio. 30.
dono e ruiua, nel quale una parte di quanto e;a a
vista ed emergeva dal suolo venne manomesso, rovi-