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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Orsi, Paolo: Messana: la necropoli romana di S. Placido; e di altre scoperte avvenute nel 1910-1915
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0104
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199

ME8SANA

200

« segnata in grafia greca anche con ei, p. es. fieSSeil-,
« e con e, p. es. menuum — rainuere, esidum accanto
« a isidum = idem ».

Altri due pezzi architettonici, certamente teste di
grandi pilastri, in tutto analoghi al precedente, ma
anepigrafi, vennero trovati nello stesso sito; uno fu

abbandonato perchè molto mutilo, l'altro invece venne
portato ai depositi del Museo. Nello stesso luogo si
è recuperato un bel trapezoforo in lava, a fusto can-
nellato, alto cm. 66, della forma ben nota. E venne
riconosciuta in posto una colonna di rulli fittili, in-
tonacata, col diametro massimo di era. 42.

Sarcofago figuralo. Dal sottosuolo della chiesa
di S. Nicolò dei Cistercensi, nel 1914, uscirono i
frammenti di un grande sarcofago marmoreo, che. por-
tato in Museo, venne ricomposto in modo al tutto
provvisorio, in attesa di un restauro definitivo. Fino
a tanto che tale operazione non avvenga, pubblico
una fotografia provvisoria dell' interessante marmo, il
quale misurava in lunghezza m. 1,90 (fig. 48). Al
centro un piccolo albero di palma affiancato da due
pantere sorregge un medaglione con testa di Medusa.
A d. e sin. di esso due coppie di centauri e di cen-
tauresse incedono in senso inverso, ognuno accompa-
gnato da una pantera, mentre in alto volano delle
piccole arpie, quasi per intero scalpellate. I lati corti
della cassa sono decorati di due grandi figure di gri-
foni seduti. Le figure del fronte sono ad altissimo
rilievo. Buon lavoro ellenistico-romano, da porre ac-
canto ai due sarcofagi che erano al gabinetto archeo-
logico dell' Università ed ora al Museo Nazionale.

Avanzi di edificio in via Gariìialdi. Nel settem-
bre del 1915, in occasione dei grandi lavori di fogna-
tura in via Garibaldi, l'attenzione degli agenti della
Soprintendenza degli scavi venne richiamata sopra
certi ruderi apparsi a circa un 800 metri dall'altro
gruppo di ruderi, avvistati alle « Case degli Impie-
gati », di cui mi occupo qui appresso. Il disegno che
presento a fig. 49, dovuto al soprastante A. Ricca,
ci illumina sulla natura e condizione di questi resti,
denudati dal grande trincerone della fognatura. Si
tratta di un brano di muro ad una filata di grandi
conci in due assise, eretti sopra una zoccolatnra o fon-
dazione di pezzami di pietra e mattoni; ma mentre
le due braccia della fondazione si incontrano ad an-
golo retto, una seconda doppia filata si innesta ad
angolo ottuso sulla prima. Come vedesi dal disegno,
nella linea dei conci si apriva una porta o passaggio
di cm. 60 di luce. Riesce problematico lo stabilire
l'età di questo brano di edificio, ma dai caratteri
complessivi panni che esso sia ellenistico anziché ro-
mano, e di carattere privato piuttosto che pubblico.
 
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