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275

una tavoletta rettangolare di bronzo, la quale, mercè
un'ulteriore lavorazione, era destinata a diventare
un'accetta.

Fig. 38, 2. 1:2

2. Frammento di forma di steatite, lungo cm. 8,
destinato a fondere un pugnale a foglia d'ulivo.

III.

Considerazioni generali.

I richiami frequenti che nel corso della nostra de-
scrizione abbiamo avuto occasione di fare fra le an-
tichità di Toscanella e quelle scoperte al Monte del
Castellacelo, hanno la loro ragione particolare nel fatto
che queste due stazioni, esplorate l una e l'altra dallo

276

Scarabelli (vedasi G. Scarabelli, Stazione prelalo-
rim sul Monte del Castellacelo presso Imola, Imola
1887), sono fra loro connesse non soltanto nel ri-
spetto topografico, per essere ambedue situate nel
territorio imolese, ma anche pel carattere e la natura
loro. L'uua e l'altra hanno una facies di tipo misto,
quale non s'incontra nè nelle stazioni tipiche a fondi
di capanne, nè nello terremare vere e proprie. Piut-
tosto che di capanne affondate nel suolo, si tratta a
Toscanella, come vedemmo, di focolari costruiti a fior
di terra e circondati da un sistema di pali infissi che
sorreggevano la parete della capanna. Caratteristica è
la buca di scarico più o meno vicina al focolare, che
si trovò pure quasi costantemente nelle abitazioni del
Castellacelo-(Scarabelli, op. cit., pp. 13, 17). Nelle
terremare, invece, era adibito allo scarico il piano sot-
tostante al tavolato su cui si alzavano le abitazioni ;
le quali poi, dopo essere state occupate per un dato
tempo, spesse volte erano ricostruite a un livello su-
periore. Anche a Toscanella le abitazioni sono disposte
a livelli diversi; e si constatano pure, qua eia, tracce
di abbandoni e successive ricostruzioni. Ma nulla di
ciò che è elemento caratteristico e tipico delle ter-
remare si riscontra a Toscanella: nessuna traccia di
assito, nè di palizzata sottostante, nè di argine, nè di
fossa di circonvallazione.

Ma se le stazioni di Monte Castellaccio e di To-
scanella non furono terremare, tuttavia le antichità
loro presentano vari elementi che sono propri della
civiltà terramaricola; i quali, alla loro volta, si tro-
vano associati con un altro complesso di elementi che
nelle terremare sono assenti ; onde si compone quel
carattere misto cui sopra accennavamo.

Il quale carattere non si spiega col supporre che le
stazioni come quelle di Toscanella fossero terremare di
un tipo speciale e di un'epoca di transizione fra l'età
della pietra e la pura età del bronzo Si spiega, in-
vece, ritenendo che si tratti di stazioni dovute a nuclei
umani discendenti dagli abitatori primordiali della re-
gione e continuatori della civiltà litica, i quali assi-
sterono all'affacciarsi di una civiltà nuova, quella del
bronzo, apportata dai terramaricoli, e da questa accol-
sero non pochi elementi culturali, pur senza rinun-
ziare ai loro propri e tradizionali (')•

(M Cfr. Poet, The stone and brame aqes in Italy, pa<*. 381
e seg.

STAZIONI PREISTORICHE NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA
 
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