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La parte inferiore, bulbiforme, è munita di quat-
tro anse. due die si fanno pendant, ad arco verticale ;
delle rimanenti due. una è a forma di paletta, l'altra
a testa di animale, che sembra un pipistrello. Decora-
zione geometrica in bruno e rosso scuro su fondo bianco.
La decorazione della parte bulbiforme si compone di
tre zone: la superiore e la inferiore a fasce orizzon-
tali di varia ampiezza; quella del centro, all'altezza
delle ause, a metope. L'imbuto è tutto bianco ester-
namente; internamente ha un fascione rosso scuro sul-
l'orlo dell'orifizio e poi un altro concentrico in bruno,
chiuso fra quattro archi tangenti che si riuniscono for-
mando una stella a quattro punte.

31. Cratere. Inv. n. 26979 (tav. XVI). Dal Museo
delle Terme. Alt. mia, 225.

Intero, ma consparso di incrostazioni calcaree, che
in parte si sono distaccate asportando la colorazione
degli ornati con la sottostante copertura.

Ha la forma di uno stamnos, dal corpo sferiforme
più largo che alto, con i manichi a nastro disposti
verticalmente a coltello, arcuati internamente, foggiati
a trapezio, con gli angoli sporgenti, esternamente. Co-
lorazione in bruno e rosso scuro su fondo bianco, pre-
parato con apposito strato di copertura. Il piede è
ornato di strisce orizzontali; la parte inferiore del
corpo, di quattro riquadri a baccellature, separati da
fasce di più sottili strisce verticali con qualche or-
namentazione a tratti orizzontali (a denti o a pinoli).
Grandi fascioni orizzontali sulla pancia; sulle spalle
un riquadro per parte a fondo bianco incorniciato da
strisce brune. Entro ciascun riquadro gruppi di figure
irriconoscibili.

32. «Torzella» o «Trozzella». Inv. n. 26978
(tav. XVI). Acquistata all'Ufficio di esportazione.
Alt. mm. 270.

Abbastanza ben conservata: rotta e ricomposta con
una lieve lacuna supplita in gesso al labbro.

Fondo bianco senza copertura. Decorazioni in rosso
bruno a fasce orizzontali e a file di rombi tratte?-
giati a scacchiere sulla pancia e sul collo. Ramoscelli
a foglie larghe e puntute, disposte a spiga sulle facce
esterne dei manichi; croci di S. Andrea presso la
bocca.

VASI DIPINTI DEI, MUSEO DI VILLA GIULIA

33. Cratere a colonnette. Inv. n. 26976 (tav. XVI).
Acquistato all'Ufficio di esport. Alt. mm. 510.

Rutto e ricomposto con varie lacune supplite in

gesso.

È della stessa forma del cratere descritto al n. 24,
con il quale ha pure in comune qualche elemento de-
corativo; ma la pancia è più allungata e il collo più
alto. Le composizioni figurate delle due facce sono
egualmente racchiuse entro riquadri, formati, inferior-
mente, da un meandro, in alto da un fregio a bac-
cellature e, ai lati, da due fasce ornate di strisce e
da due file di dischi neri, che sono perfettamente si-
mili a quelle analoghe del cratere su menzionato.

Faccia A. Nel mezzo, un giovine nudo, dalla
capigliatura ricciuta, cinta da una benda bianca, se-
duto di scorcio a sinistra, evidentemente su di un
rialzo roccioso (invisibile), facendosi cuscino del man-
tello disordinatamente raccolto, dal quale un lembo
arli è rimasto ancora attaccato sull'omero sinistro e
fissato sotto l'ascella. Nella mano sinistra, abbassata,
tiene una corona con nastro e un kantharos nella de-
stra, protesa verso una donna che gli sta davanti in
piedi e verso la quale egli volge pure la testa. La
menzionata figura femminile, si pi esenta di scorcio
a destra. È vestita di chitone senza maniche, che,
cinto alla vita, forma numerosi sboffi al di sopra
della cintura. Ha la capigliatura raccolta con svolazzo
a fiamma sull'occipite, legata da un velo o da una
larga benda. Porta monili alle braccia e calzari ai
piedi. Nella mano destra, sollevata, un tirso della
l'orma consueta nella ceramografia italiota; nella si-
nistra, abbassata, una sitala. A tergo del giovine se-
duto, un altro giovine, nudo, in piedi, quasi di pro-
spetto, con la testa — dalla capigliatura ricciuta e
cinta di benda — di profilo a sinistra; con la mano
sinistra si appoggia a un tirso, con la destra regge
una fiaccola, a cui, dalla parte superiore, è attaccata
una benda bianca svolazzante trasversalmente. In
rappresentazioni figurate, in ispecie nella ceramo-
grafia italiota, non di rado si riscontrano fiaccole
adorne di corone o ghirlande o bende che accentuano
il carattere sacro delle cerimonie per le quali sono
adibite (>). Nel campo, in alto, da sinistra a destra:

0) Cfr. Darenberg-Saglio, Diclionn. des aut., II, 2, p. 1028
 
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