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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Rellini, Ugo: La caverna di Latrònico: e il culto delle acque salutari nell'età del bronzo
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0263
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OLI LA CAVERNA DI

Più difficile giudicare il contenuto dell'ampia
caverna soprastante, detta dei Pipistrelli. Il Ridola
stesso dichiara d'essere stato a lungo assai incerto
trovando nello strato stesso, anzi nello stesso fo-
colare, mescolati i cocci più diversi. Poi la ritenne
neolitica, avendo attribuito a questa età la ceramica
del suo terzo gruppo corrispondente a quella di Pulo-
capanne e di Stentiuello-Matrensa. Ma come è noto,
1 Orsi per le sue ultime ricerche l'attribuisce ora
all'eneolitico, e come ho detto altrove, io trovo che
il giudizio su cotesta ceramica che spetta a popola-
zioni che sapevano munire di trincee i loro villaggi
(Matera, Sicilia), costruir strade lastricate e capanne
quadrate (Pulo-Capanne), s'accorda con quello sulla
eccezionale varietà delle roccie adoperate per le
accette levigate, raccolte nella caverna dei Pipistrelli,
per indurci ad attribuire una parte almeno di quel
deposito, all'età eneolitica, benché senza dubbio abbia
cominciato a formarsi nell'età precedente (J).

Mi duole moltissimo di non poter parlare del
materiale scheletrico di Latrònico. che avrebbe recato
un notevole contributo alle nostre conoscenze antropo-
logiche, ma purtroppo le ossa si frantumarono e di-
spersero. Il sig. Basile raccolse un cranio tutto spezzato,
che volle gentilmente offrirmi, e frammenti di un
altro ne raccolsi io stesso. 11 primo è pure in uno
stato pietoso, nè è possibile darne le misure; è cer-
tamente dolicocefalo, con una bella e armonica vol-
teggiatura, con lieve sviluppo delle tuberosità parie-
tali. Spetta a un giovine sulla ventina, non essendo
ancora usciti i terzi molari. 1 denti conservano il
loro maguitìco smalto. La mandibola robustissima ci
si presenta eoa la stessa morfologia che ho descritto
in quella dell'uomo della Maiella, che può riscon-
trarsi in quella dei dolicocefali usciti dal sepolcreto
preromuleo del Foro e della necropoli di Molfetta, con
la branca massiccia a margini rettilinei con incisura
sigmoide poco profonda.

Posso dire soltanto, per quel che risulta alla sem-
plice ispezione delle poche ossa esaminate, che sem-
brano associatisi caratteri rozzi a caratteri più fini,
come avevano riconosciuto il Mochi e il Puccioni nei

(') Bellini, Scoperte e problemi paleinologici nella Lu- .
cania occidentale, Atti della Sue. dei Naturalisti e Matema-
tici di Modena, 1915.

LATRÒNICO ECC. 518

loro ultimi e accurati studi su reperti eneolitici ita-
liani

È notevole la straordinaria platicnemia di una
tibia, e la forma platimerica di un femore conser-
vato nel Museo di Potenza, anche questi caratteri
riscontrati nello scheletro della Maiella. Altro non è
possibile aggiungere, e quanto si travede rende più
acuto il rammarico della dispersione di quei resti.

IV.

Sull'età della caverna di Latrònico.

Il materiale descritto attesta chiaramente che il
deposito della caverna di Latrònico spetta all'età enea,
ma a quale momento dell'età che vide l'espandersi
della civiltà terramaricola dovremo ascriverlo?

Nessun utile può venirci dai pochissimi coccetti
in cui si potrebbe, volendo, riconoscere una tecnica
neolitica, non solo per il numero affatto insignificante,
ma perchè- i loro caratteri, per quanto primitivi, non
sono decisamente probativi. Nè maggior valore pos-
siamo dare alla ceramica rozza, per lo più a super-
ficie rossastra, ornata di cordoni sovrapposti, impron-
tati con le dita o in altro modo, perchè è da avvertire
che un tale ornato, se risale all'età neolitica, come
dimostrano stazioni dell'Italia superiore, ad esempio
quella famosa di Alba, indubbiamente diventa comune
nell'età del bronzo nella Basilicata, nelle Puglie,
nelle Marche come dimostrano i villaggi dell'Arce-
viese. le grotte del Pulo di Molfetta, la caverna di
Pertosa al contine tra la Basilicata e il Salerni-
tano ecc., e discende anche al principio del ferro come
avverte lo Jatta. Non conviene però dare a cotesta
ceramica un eccessivo valore cronologico.

Ma piuttosto fonderemo il nostro giudizio sulla
sovrabbondante ceramica a superficie nero-lucida, sulle
forme di cotesti vasi, sulla speciale ornamentazione,

f1) Rei lini, L'uomo primitivo sulla Maiella, Atti c. s.,
1914. — Puccioni, Gli eneolitici della Buca-Tana di May-
giano, Arch. per l'Antropol. c l'Etnol., XLIV. Mochi, Contri-
buto air'antropologia d. Neolitici ed Eneolitici italiani, 1. e,
XL1I, 1912. — Mosso, Notizie d. scavi, 1906, taw. II e III.
Id. Necropoli neolit. di Molfetta, in Mon. Aut., XX, pag. 270,
fig. 16 b.
 
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