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LA CAVERNA DI LATRÒN1C0 ECC.
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28. Scalpelli largiti e piatii, a spalla, con lungo
codolo rettangolare. Tav. II, fig. 2.
Sono due gli esemplari usciti dalla stipe della
Pertosa. Questo è il maggiore, l'altro, appena più
piccolo, e col codolo un po' più lungo in confronto del
corpo, già era stato pubblicato dal Pigorini nel suo
pi imo elenco (') è dato dalla fig. 45. Sono robusti, il
codolo lungo e rettangolare, si distacca perfettamente
dal corpo, che presenta i margini rientranti e la
Fig. -15. — Dalla stipe della Pertosa. 1:1
penna lievemente convessa, quindi le due parti dello
strumento sono pei loro caratteri ben distinte.
Questa foggia non compare mai negli strati pala-
fitto-terramaricoli o in quelli lasciati dalle popola-
zioni contemporauee o derivate dalle terramaricole.
Primo, l'espertissimo Orsi richiamò l'attenzione
dei paletnologi su questa foggia, rendendo noti due
esemplari siciliani, avvertendo che era « estremamente
rara » e citando qualche altro pur scarso rappresen-
tante (2).
(') Pigorini, />'. P. I., XXXIV, 1908, pag. 15, fig. A.
(2) Orsi, /.'. P. /., XXVI, 1900, pag. 167 sg„ tav. XII,
figg. 14, 18.
Tornò su di essa il Pinza, pubblicando due inte-
ressanti esemplari della Sardegna e citandone altri che
a mio avviso spettano a varietà distinte
I due esemplari siciliani, vengono dal ripostiglio
di Modica (Siracusa) e si conservano ora nel Preisto-
rico di Roma. Sono identici: il più grande di essi
è lungo mm. 148, largo al taglio mm. 50, di spes-
sore massimo mm. 8, il codolo rettangolare è breve
riguardo al corpo espanso coi margini incavati. L'altro
è di pochissimo minore, ha il codolo un po' più lungo
riguardo al corpo, e presenta, sola differenza, due
appendici sottili, aculeiformi ai lati del codolo.
Ma dall'elenco, oggi limitato, di questi interes-
santi scalpelli a spalla, si debbono espungere alcune
forme, certo affini per la destinazione che ebbero, ma
tuttavia notevolmente diverse, che vi erano state rav-
vicinate. Quando le figure non siano precise, o l'og-
getto non sia riuscito, è facile, talora, lo scambio :
ma l'esame seriale ristabilisce le caratteristiche del
tipo e2).
C) Pinza, Mon. ani., XI, figg. 83 (Murra), 98 (S. An-
drea Frius).
(2) Così ben diverso da questa foggia è l'esemplare irlan-
dese dato da Evans J., L'Aqe du bronze, fig. 108. A prima
vista esso sembrerebbe un'accetta piatta, con appendici aculei-
formi laterali retrorso, perchè la figura non potrebbe essere
più infelice. Più simile ancora alle nostre sembrerebbe pur la
fig. 109. Ma da quando dice l'A. a pp. 92, 93 a proposito della
fig. 71, cotesti strumenti debbono considerarsi paalstaves à
tranchant lettera!, cioè aventi la lama perpendicolare alla faccia
che è compresa tra le sporgenze od orecchiette dello strumento.
Ogni dubbio in proposito si elimina avvertendo che l'A. si
richiama ad analogo strumento italiano (B.P. /., anno I, tav. I,
fig. 9). Pertanto cotesti strumenti irlandesi debbono avere sca-
nalature laterali nel codolo, e però non possono confondersi
con gli scapelli a spalla di cui parliamo, che non le presen-
tano mai.
Anche si deve escludere l'esemplare di (Iranata dato dal
Cartailhac, Les dges prehist. de VEspagne etc, fig. 329, che
è ben differente dall'esemplare del Mus. preistorico di Roma,
della stessa località. L'esemplare della fig. 329 è un'accetta
piatta non larga, o scalpello con spine retrorso. Per quanto
conosco, il sud-est della Spagna ha dato soltanto l'esemplare
del Mus. preistorico, che fu da prima citato dall'Orsi, e che è
veramente identico ai sardi. Invece, la maggioranza delle copio-
sissime accette piatte del sud-est della Spagna, è del tipo
stretto alla base gradatamente allargantesi fino all'ampia penna,
cioè a sezione di campana. Siret, Les prémieres dges du metal
dans le sud-est de VEsp.. Testo, pp. 93, 94, fig. XII, 4, 5, 6.
Come esempio di singolare convergenza ricordo certi idoli
femminili, di pietra, delle Cicladi che assomigliano perfettamente
a questi scalpelli a spalla. Cosi in 'E^tjfieQtg àQx«io\o)nxiq,
1898, tav. 11, le figg. 3, 8, 10, 13 si potrebbero scambiare con
quelle dei detti scalpelli, ma da cotesti esemplari si passa ad
LA CAVERNA DI LATRÒN1C0 ECC.
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28. Scalpelli largiti e piatii, a spalla, con lungo
codolo rettangolare. Tav. II, fig. 2.
Sono due gli esemplari usciti dalla stipe della
Pertosa. Questo è il maggiore, l'altro, appena più
piccolo, e col codolo un po' più lungo in confronto del
corpo, già era stato pubblicato dal Pigorini nel suo
pi imo elenco (') è dato dalla fig. 45. Sono robusti, il
codolo lungo e rettangolare, si distacca perfettamente
dal corpo, che presenta i margini rientranti e la
Fig. -15. — Dalla stipe della Pertosa. 1:1
penna lievemente convessa, quindi le due parti dello
strumento sono pei loro caratteri ben distinte.
Questa foggia non compare mai negli strati pala-
fitto-terramaricoli o in quelli lasciati dalle popola-
zioni contemporauee o derivate dalle terramaricole.
Primo, l'espertissimo Orsi richiamò l'attenzione
dei paletnologi su questa foggia, rendendo noti due
esemplari siciliani, avvertendo che era « estremamente
rara » e citando qualche altro pur scarso rappresen-
tante (2).
(') Pigorini, />'. P. I., XXXIV, 1908, pag. 15, fig. A.
(2) Orsi, /.'. P. /., XXVI, 1900, pag. 167 sg„ tav. XII,
figg. 14, 18.
Tornò su di essa il Pinza, pubblicando due inte-
ressanti esemplari della Sardegna e citandone altri che
a mio avviso spettano a varietà distinte
I due esemplari siciliani, vengono dal ripostiglio
di Modica (Siracusa) e si conservano ora nel Preisto-
rico di Roma. Sono identici: il più grande di essi
è lungo mm. 148, largo al taglio mm. 50, di spes-
sore massimo mm. 8, il codolo rettangolare è breve
riguardo al corpo espanso coi margini incavati. L'altro
è di pochissimo minore, ha il codolo un po' più lungo
riguardo al corpo, e presenta, sola differenza, due
appendici sottili, aculeiformi ai lati del codolo.
Ma dall'elenco, oggi limitato, di questi interes-
santi scalpelli a spalla, si debbono espungere alcune
forme, certo affini per la destinazione che ebbero, ma
tuttavia notevolmente diverse, che vi erano state rav-
vicinate. Quando le figure non siano precise, o l'og-
getto non sia riuscito, è facile, talora, lo scambio :
ma l'esame seriale ristabilisce le caratteristiche del
tipo e2).
C) Pinza, Mon. ani., XI, figg. 83 (Murra), 98 (S. An-
drea Frius).
(2) Così ben diverso da questa foggia è l'esemplare irlan-
dese dato da Evans J., L'Aqe du bronze, fig. 108. A prima
vista esso sembrerebbe un'accetta piatta, con appendici aculei-
formi laterali retrorso, perchè la figura non potrebbe essere
più infelice. Più simile ancora alle nostre sembrerebbe pur la
fig. 109. Ma da quando dice l'A. a pp. 92, 93 a proposito della
fig. 71, cotesti strumenti debbono considerarsi paalstaves à
tranchant lettera!, cioè aventi la lama perpendicolare alla faccia
che è compresa tra le sporgenze od orecchiette dello strumento.
Ogni dubbio in proposito si elimina avvertendo che l'A. si
richiama ad analogo strumento italiano (B.P. /., anno I, tav. I,
fig. 9). Pertanto cotesti strumenti irlandesi debbono avere sca-
nalature laterali nel codolo, e però non possono confondersi
con gli scapelli a spalla di cui parliamo, che non le presen-
tano mai.
Anche si deve escludere l'esemplare di (Iranata dato dal
Cartailhac, Les dges prehist. de VEspagne etc, fig. 329, che
è ben differente dall'esemplare del Mus. preistorico di Roma,
della stessa località. L'esemplare della fig. 329 è un'accetta
piatta non larga, o scalpello con spine retrorso. Per quanto
conosco, il sud-est della Spagna ha dato soltanto l'esemplare
del Mus. preistorico, che fu da prima citato dall'Orsi, e che è
veramente identico ai sardi. Invece, la maggioranza delle copio-
sissime accette piatte del sud-est della Spagna, è del tipo
stretto alla base gradatamente allargantesi fino all'ampia penna,
cioè a sezione di campana. Siret, Les prémieres dges du metal
dans le sud-est de VEsp.. Testo, pp. 93, 94, fig. XII, 4, 5, 6.
Come esempio di singolare convergenza ricordo certi idoli
femminili, di pietra, delle Cicladi che assomigliano perfettamente
a questi scalpelli a spalla. Cosi in 'E^tjfieQtg àQx«io\o)nxiq,
1898, tav. 11, le figg. 3, 8, 10, 13 si potrebbero scambiare con
quelle dei detti scalpelli, ma da cotesti esemplari si passa ad