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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Rellini, Ugo: La caverna di Latrònico: e il culto delle acque salutari nell'età del bronzo
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0302
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595

LA CAVERNA DI LATRÓNICO ECC.

590

sul suo giro basale. Sul ventre, la capeduneola ha
ima spirale che si ramifica, intercludendo piccoli
triangoli. Vedi flg. 50.

Importa osservare che è lo stesso motivo decora-
tivo della coppetta di Latrònico della fig. 20, ma qui
l'artista ebbe tecnica men sicura.

Il frammento inedito della fig. 57 spetta ad una
ampia ciotola della stipe. Fu questa accuratamente
ingubbiata e lucidata; ha larghe macchie grigio-ros-
sicce all'esterno; è decorata all'esterno dalla spirale,
e sul labbro, dalla parte interna, da una fila di cer-
chielli che la figura non dimostra.

Infine, l'elegantissima capeduneola della fig. 58
pur della stipe. È umbilicata, con alta gola distinta
dal ventre e dal labbro svasato: restan gli attacchi
di un'ansa ad ampio ed alto anello. Degno di molta
considerazione l'ornato: iu basso, una fascia a pizzi,
punteggiata; sulla gola tante spirali contrapposte che
si saldano ai dossi. È lo stesso motivo già apparso
nella caverna, su un frammento di vaso, che pur
comparve nel materiale di Butmir.

B) Ceramica dell'età del ferro.

Spetta, forse, a un momento un po' posteriore,
probabilmente alla transizione dal bronzo al ferro,
la citata ansa cornuta, con corna ampiamente falcate
e tubercolo alla loro base, su una faccia. E invero
di impasto nero, depurato, di cottura e lucidatura
perfetta, superiore alla massa della ceramica più an-
tica di questo deposito. Ma di una tal ceramica si
hanno qui altri saggi, quello per esempio della ca-
peduneola della figura .">2 A qui appresso elencata.

Le fogge a corna gracili, ampiamente falcate, ri-
corrono nella nota terramara di Taranto, e simili al
predetto esemplare con forte tubercolo mammillare
sulla faccia interna della base, ne ho vedute parecchie
nella piccola raccolta del compianto Pecci di Verme-
chio, derivanti certamente da strati villanoviani.

Si hanno i vasi seguenti:

Grande coppa fatta a mano, a tronco di cono pan-
ciuta, con gola breve, un po' slabbrata: decorata
sulla spalla di tre o quattro tubercoletti : non può
dirsi se ansata, non essendo completa. Impasto me-
diocremente depurato, superficie esterna-interua ros-
sastra o grigia, strato intermedio nero. Alto cm. 12,
diam. cm. 18. Forse spetta al periodo di transizione
dal bronzo al ferro.

Capeduneola di bucchero nero-lucido : è di foggia
e di grandezza identica a quelle sopra ricordate, dalle
quali differisce solo per la bella fattura. Fu proba-
bilmente eseguita alla ruota: è d'impasto depurato,
perfettamente lucidata, con ben distinta carena. Sulla
carena è decorata da lunghi intagli sdraiati: ebbe
un'ansa, spezzata, ad anello alto, cilindrico e sottile
come molte di quelle dimane. Accenna ad un'età
posteriore al materiale precedente. Vedi fig. 52 A.

Frammento di un'altra grande capeduneola. forse
del primo periodo del ferro, decorata sulla carena e
sul ventre da righe parallele tirate in giro, e sotto
una serie di tre linee spezzate con impressione rotonda
negli intervalli dei fasci, k una decorazione frequente
su vasi, specialmente tazze della necropoli cumana:
questo saggio, d'impasto nero-lucido, è mediocremente
levigato, ma piuttosto ben cotto.

Spettano poi a una ceramica del tutto diversa e
assai posteriore alcuni fittili di impasto depurato e
di color giallo-mattone, fatti col tornio.

Si notano :

poculi cilindro-conici monoansati ;
tazzine o patere, taluna assai fine;
alcuni balsamarì a piede acuminato.

Si potrebbe ricordare che nel materiale dei terra-
maricoli anche compaiono vasetti a piede acuminato
come quei balsamarì. Se ne hanno taluni ad esempio,
dalle terramare di Gorzano e del Montale, nel Mo-
denese, con ansetta per sospenderli alle pareti della
capanna, e forse si adoperavano a riporre oggetti mi-
nuti quali aghi ed ami (').

Si osservano anse ornate con l'aggiunta di rotelle
laterali, sistema ornamentale che doveva largamente
svilupparsi assai più tardi.

Questo motivo ornamentale sembra discendere da
alcune anse dell'età del bronzo osservate nel mate-
riale di Latrònico.

Si debbono qui ricordare, perchè dello stesso
impasto giallo-rossiccio, alcuni frammenti di catenelle
fittili.

Grani di collana. I grani di collana, altrimenti
detti fusaiole, sono numerosissimi e svariatissimi.
Alcuni sono semplicissimi a disco o biconici, inor-
nati. Altri meglio preparati, costolati, baccellati,

(/) Coppi, loc. cit., tav. IX, 3 (olla diyitalis).
 
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