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637

GONNESA ECC.

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La recente- ripresa della vita delle miniere ac-
centrò un po' di abitanti nella conca e nel borgo di
Gonnesa, ma la regione collinosa è in gran parte de-
serta e poco coltivata; solo qua e là i pascoli ce-
dono il luogo ai coltivi e la solitudine malarica del
luogo si anima di qualche casetta e fattoria ; una di
queste è la fattoria del sig. Toro ; un'altra, poco lungi
di là, è la casa Lenzu, prossima alla stazione pre-
istorica ed alla fermata della ferrovia.

Ho accennato all'importanza della posizione ed
alla imponenza delle rovine aggruppate attorno al nu-
raghe Serrucci, che per sè sole potevano consigliare
una indagine in quella località; non è anche da tras-
curarsi un altro incentivo, costituito dalla speranza di
trovare traccie di lavorazione o di raccolta di mine-
rali, data la ricchezza di piombo, anche argentifero,
e dei banchi di lignite della conca di Gonnesa e dei
monti Iglesienti.

Come si vede dal rilievo accuratissimo del Sanfl-
lippo, che qui si riproduce, con l'aggiunta dei dati
di scavo (fig. 2), la massa delle rovine del nuraghe
domina di varii metri tutto il piano inclinato della
stazione, le cui case si estendono ad occidente di

esso, cosicché mentre la cima delle rovine del nuraghe
tocca i m. 184 sul mare, le rovine delle case situate
più in alto si trovano a m. 173, mentre quelle più
basse sono a m. 160.

Nella parte più bassa della breve valletta si stende
un tratto di terreno paludoso, una specie di conca
scavata nella trachite, la quale serve anche oggidì,
come servì in tempo antico per abbeverare il bestiame
del villaggio nuragico.

Le capanne di cui si possono segnare i muri pe-
riferici, tutte a pianta circolare, sono sparse senza
ordine nel piano declive, la maggior parte fittamente
accostate le une alle altre, alcune però con un tratto
di spazio d'attorno. Erano tutte costrutte in grosse
pietre, avevano il diametro da 4 a 5 metri e per
lo più la porta verso mezzogiorno.

In mezzo alla vasta distesa di rovine, come dissi,
un vero dedalo reso quasi inestricabile da una capi-
gliatura di spine e di arbusti selvatici, scelsi alcuni
edifici, più degli altri vistosi, o per le dimensioni o
per l'aspetto, e che anche si presentavano di più fa-
cile accesso per la manovra dello scavo. L'edificio che
nella pianta del Santìlippo sta indicato con la let-

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Fig. 2. — Rilievo di I. Sanfllippo. A , B , C , D, capanne scavate.

costiera e nei pnnti dominanti del litorale, si hanno varii nu-
raghi, la cui funzione di vedetta non può essere meglio dimo-

strata che dalla scelta della loro postura; i loro nomi sono
indicati a fianco di detta carta.
 
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