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Ghirardini, Gherardo: Gli scavi del Palazzo di Teodorico a Ravenna
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743
GLI SCAVI DEL PALAZZO DI TEODORICO A RAVENNA
744
II.
Le fabbriche meridionali.
Dell'aggregato di fabbriche che si svolge al sud
del cortile è da considerare anzitutto il braccio del
opera dei proprietari dell'orto, fratelli Monghini, che
affissero poi alle pareti adiacenti alla scala della
loro casa in via Garibaldi i brani ricuperati. Alcuni
di questi presentano appunto motivi ornamentali che
apparvero nelle parti incontrate al detto livello colla
nuova scavazione.
quadriportico A, che lo fiancheggia da quel lato e
nel quale appunto ebbe inizio la scavazione (figg. 1-3).
È largo m. 5,80 e fu esplorato per una lunghezza di
m. 28, compresa la parte che si congiunge all'ala A„.
Chiuso da muro continuo nel fianco meridionale aveva
nel fianco opposto che dà sul cortile una serie di pie-
dritti quadri, dei quali si scoprirono le parti infe-
riori emergenti sul piano del pavimento per un'altezza
varia' che giunge sino agli 80 cm. Un breve muro
continuo ne collega le fondazioni.
Alla profondità di m. 2 circa dal livello del suolo
s'incontrò il pavimento ornato a musaico (fig. 4-7)
interrotto da grandi lacune, in parte dovute a rovina
antica, in parte a estrazione di frammenti fatta ad
Il musaico è policromo a tessere alquanto grandi
nere (di nero del Belgio), bianche (di pietra calcare),
azzurre (di marmo greco), rosse (di marmo di Verona
quelle di rosso chiaro, di terracotta quelle di rosso
cupo). Lungo i lati lunghi, settentrionale e meridio-
nale, ricorrevano due fascie ornate ciascuna di losanghe
divise da doppie pelte lunate contrapposte; e altre
fascie trasversali da est a ovest, ornate di diversi
motivi (una di striscie ondulate, una di linee serpeg-
gianti incrociate, due delle stesse losanghe dei lati
lunghi alternate con pelte e con circoli) dividevano
il musaico in più scompartimenti di cui il centrale,
conservato in notevole parte (figg. 4 e 5), offre un
bellissimo insieme di intrecciamenti spirali a più
GLI SCAVI DEL PALAZZO DI TEODORICO A RAVENNA
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II.
Le fabbriche meridionali.
Dell'aggregato di fabbriche che si svolge al sud
del cortile è da considerare anzitutto il braccio del
opera dei proprietari dell'orto, fratelli Monghini, che
affissero poi alle pareti adiacenti alla scala della
loro casa in via Garibaldi i brani ricuperati. Alcuni
di questi presentano appunto motivi ornamentali che
apparvero nelle parti incontrate al detto livello colla
nuova scavazione.
quadriportico A, che lo fiancheggia da quel lato e
nel quale appunto ebbe inizio la scavazione (figg. 1-3).
È largo m. 5,80 e fu esplorato per una lunghezza di
m. 28, compresa la parte che si congiunge all'ala A„.
Chiuso da muro continuo nel fianco meridionale aveva
nel fianco opposto che dà sul cortile una serie di pie-
dritti quadri, dei quali si scoprirono le parti infe-
riori emergenti sul piano del pavimento per un'altezza
varia' che giunge sino agli 80 cm. Un breve muro
continuo ne collega le fondazioni.
Alla profondità di m. 2 circa dal livello del suolo
s'incontrò il pavimento ornato a musaico (fig. 4-7)
interrotto da grandi lacune, in parte dovute a rovina
antica, in parte a estrazione di frammenti fatta ad
Il musaico è policromo a tessere alquanto grandi
nere (di nero del Belgio), bianche (di pietra calcare),
azzurre (di marmo greco), rosse (di marmo di Verona
quelle di rosso chiaro, di terracotta quelle di rosso
cupo). Lungo i lati lunghi, settentrionale e meridio-
nale, ricorrevano due fascie ornate ciascuna di losanghe
divise da doppie pelte lunate contrapposte; e altre
fascie trasversali da est a ovest, ornate di diversi
motivi (una di striscie ondulate, una di linee serpeg-
gianti incrociate, due delle stesse losanghe dei lati
lunghi alternate con pelte e con circoli) dividevano
il musaico in più scompartimenti di cui il centrale,
conservato in notevole parte (figg. 4 e 5), offre un
bellissimo insieme di intrecciamenti spirali a più