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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 12.1906

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Muñoz, Antonio: Codex Purpureus Sinopensis (Paris, Suppl. Gr. 1286)
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https://doi.org/10.11588/diglit.19820#0229
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CODEX PUEPUEEUS SINOPENSIS

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» tano, a qualche distanza dal palazzo c’è la prigione con una
» finestra ad inferriata ; al di fuori è steso a terra il corpo del
» Precursore decapitato. Il carnefice tenendo la testa nelle mani
» la pone sul piatto che presenta avanti a lui la fanciulla. Un
» po’più lontano gli apostoli Andrea e Giovanni portano il corpo
» in una tomba » b

Le due moltiplicazioni dei pani e dei pesci. — Nei monu-
menti primitivi cristiani ci sono diversi tipi. Nelle pitture più
antiche delle catacombe, come nella cappella dei Sacramenti in
s. Callisto, Cristo benedice un pane ed un pesce posti su una
tavola, e vicino è figurata la moltitudine che mangia; più tardi,
dal III secolo in poi, a Cristo si dà in mano la verga, con la
quale egli tocca uno dei canestri pieni di pane.

Nelle catacombe di Alessandria, in un dipinto che il De-
Eossi assegna al III-IV secolo !, Cristo siede nel mezzo tra gli
apostoli Pietro c Andrea, e ai suoi piedi stanno sei canestri per
lato: gli apostoli si appressano a lui, e Andrea tiene un piatto
con due pesci, Pietro i pani, sui quali Cristo fa atto d’imporre
le mani. A destra del riguardante, fra due alberi, scrive il De
Eossi « ecco le vesti già d’un letto convivale con alquante per-
sone sopra esso sedenti al modo antico. Benché i colori perduti
non ci diano a ravvisare il numero dei sedenti al convito, nè la
qualità del cibo loro apprestato, pure l’iscrizione fortunatamente
superstite c’ insegna a chiare note, che cotesta scena fa seguito
all’istoria della moltiplicazione dei pani e dei pesci, e ritrae le
turbe che si satollano del cibo loro fornito dalla benedizione mi-
racolosa di Cristo : tz; sD.oyia; tou Xu stSiovts; » 1 2 3. Dall’altro
lato, a sinistra è figurato il miracolo delle nozze di Cana. Ecco
dunque alla fine del III o al principio del IV secolo, la scena

1 Ediz. Konstantinicles, pag. 213.

2 Bullettino di Ardi, cristiana, 1865, pag. 63 e tav., fig. V.

3 L’iscrizione comincia «-aiSia 7*;...». Néroutsos-Bey, L’ancienne
Alexandrie, pag. 43.
 
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