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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 18.1912

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Manaresi, Alfonso: L' epigrafe di un Ostiario dell' antica chiesa Bolognese
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https://doi.org/10.11588/diglit.19826#0107
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L’EPIGRAFE DI UN OSTIARIO
DELL’ANTICA CHIESA BOLOGNESE

Molto scarse sono le notizie che l’antica letteratura cristiana
ci ha tramandate sull’esistenza e la missione degli ostiarii nella
Chiesa primitiva. Forse per alcune aflinità d’ufficio, essi non
furono dapprima distinti dai fossores, i quali attendevano alla
custodia dei cimiteri cristiani, ed erano considerati come
membri del clero inferiore. 1 Gli ostiarii sono nominati per- la
prima volta nella notissima lettera a Fabio di Antiochia,
scritta nel 251, dove papa Cornelio, enumerando i membri del
clero romano, oltre i 46 preti, i 7 diaconi, i 7 suddiaconi ed
i 42 accoliti, ricorda 52 chierici inferiori, e tra questi anche i
7TvXcopoi, cioè gli ostiarii. 2 Non ne dice il numero, ma è pro-
babile che essi fossero almeno sette, uno cioè per ogni regione
ecclesiastica di Roma. Secondo il Liber Pontifìcalis tra i com-
pagni di martirio del diacono Lorenzo, sarebbe stato anche
un ostiario, di nome Romanus: 3 questa tradizione è forse
migliore di quella degli atti apocrifi di S. Lorenzo, che fanno
di Romanus un soldato. 4 Ad ogni modo è certo che alla metà
del terzo secolo gli ostiarii dovevano già essere in un certo
numero in molte chiese dell’occidente ed anche in Africa,

1 Anche S. Girolamo (Ep. I ad Innocentium) li chiama clerici.

2 6|fop/acrràs koì àvayvdxTTCìs dpa ■rrvXopo'ìs. in Eusebio, Stor. eccl., VI,
43, 11.

3 « Post passionerà beati Xysti post tertftì die passus beatus Laurentius
eius archidiaconns IIII id. aug. et subdiaconus Claudius et Severus pre-
sbyter et Creseentius lector et Romanus ostiarius ». Lib. poni. (Duchesse),
I, p. 155.

4 Cfr, Dufourcq, Etude sur lei. Gesta Martyrum romains, Paris, 1900,
I, p. 201.
 
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