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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 18.1912

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Manaresi, Alfonso: L' epigrafe di un Ostiario dell' antica chiesa Bolognese
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https://doi.org/10.11588/diglit.19826#0115
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l’epigrafe di un ostiario dell’antica chiesa bolognese 109

che il capriccio del tempo ci ha conservato. E qui sorge spon-
tanea una domanda : sarà stato un ostiario bolognese il nostro
Martino? L’unica ragione per affermarlo è il fatto di avere
trovato la sua epigrafe in Bologna, ragione certamente non
decisiva e sicurissima, ma tuttavia abbastanza probabile. A che
trasportare in Bologna da altra città questo informe blocco di
macigno, che non ha neppure il vantaggio di essere materiale
prezioso da costruzione? Se dunque l’ostiario Martino morì e
fu sepolto in Bologna, proprio nella chiesa che egli (chi sa per
quanti anni) aveva custodita, quale è questa chiesa? Che essa
sia la cattedrale bolognese, dedicata forse fino da allora a
S. Pietro, non può dedursi dalla invocazione che l’epitaffio fa
del claviger Petrus : motivo troppo naturale, trattandosi di un
ostiario. Nè può dirsi che sul luogo stesso dove fu trovata
l’epigrafe esistesse già nel settimo secolo una chiesa : non ne
rimane infatti alcuna memoria. In quei lontani giorni tutti
i moderni quartieri di Bologna al di là della linea delle mura
romane non esistevano, e al loro luogo stava la pianura ver-
deggiante, che dal piede dei colli si protendeva solitaria giù
verso settentrione, tagliata solo dalla bianca linea della Via
Emilia.

In tutta quella zona ad occidente della città, una sola
chiesa (a nostra conoscenza) sorgeva al secolo settimo : quella
dei Ss. Naborre e Felice, costruita probabilmente dal vescovo
Felice nei primi anni del quinto secolo. 11 buon Martino sarà
stato ostiario della chiesa dei Ss. Naborre e Felice? E la sua
pietra sepolcrale andò forse errando, povero frammento sper-
duto, allorché nel sec. xvn l’antica chiesa fu interamente
ricostruita ?

Alfonso Manaresi.
 
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