dell’acqua Vergine 75
acquatiche, ed abbelliti alle estremità da due grandi del-
fini, il tutto di pietra tiburtina. Entro la nicchia scor-
gesi, seduto sopra alquanti scogli, un Satiro, figura al
naturale, presso cui è un gitto d’acqua, che si versa in
un’ urna quadrilunga di granilo bigio, retta da due piedi
o zoccoli» La suddetta statua è scolpita in travertino ,
ed in origine aveva in una delle mani la sua siringa
pastorale, che oggi non ha più perchè l’opera è assai
guasta, e mancante delle mani. La sconcia e disadatta
figura di questo satiro fece sì che il Popolo per ischerno
le dasse il nome di Babuino, che in seguito è rimasto
a tutta la via che dalla piazza del Popolo mena a quella
di Spagna. ( edi il Cassio , oper. cit. T. I. par. I.
num. XXXI. pag. 289.)
FONTANA DENOMINATA DELLA BARCAC-
CIA. (Del Rione IV., Campo Marzio). Urbano Vili,
di sempre grata ricordazione, impedito, come dicemmo,
dai tumulti di guerra dall’ornare nobilmente la princi-
pal mostra dell’acqua vergine al Trivio^ risolvette al-
meno di largire il benefizio dell’acqua stessa agli abi-
tanti della piazza di Spagna, per dove passavano i con-
dotti di essa, e di ornare ad un tempo la detta piazza
con una fontana pubblica, di cui commise l’esecuzione
al cav» Lorenzo Bernini. Egli adunque, dopo aver fatto
gli opportuni scandagli, per conoscere fino a che livello
del piano potesse alzarsi l’acqua, costruì la fonte di cui
parliamo, la quale è a questo modo composta. Parecchi
palmi sotto il piano della piazza vedesi collocata una
gran vasca ovale, entro cui, quasi galleggiasse sul mare,
è posto un bastimento tutto di travertino. Nella parte
interna di esso, tanto da poppa quanto da prua, si vede
scolpito un sole, stemma barberiniano, dalla cui bocca
sgorga l’acqua a foggia di ventaglio, cadendo in una
conchiglia sottoposta , e riversandosi poscia nel basti -
P» II. 6
acquatiche, ed abbelliti alle estremità da due grandi del-
fini, il tutto di pietra tiburtina. Entro la nicchia scor-
gesi, seduto sopra alquanti scogli, un Satiro, figura al
naturale, presso cui è un gitto d’acqua, che si versa in
un’ urna quadrilunga di granilo bigio, retta da due piedi
o zoccoli» La suddetta statua è scolpita in travertino ,
ed in origine aveva in una delle mani la sua siringa
pastorale, che oggi non ha più perchè l’opera è assai
guasta, e mancante delle mani. La sconcia e disadatta
figura di questo satiro fece sì che il Popolo per ischerno
le dasse il nome di Babuino, che in seguito è rimasto
a tutta la via che dalla piazza del Popolo mena a quella
di Spagna. ( edi il Cassio , oper. cit. T. I. par. I.
num. XXXI. pag. 289.)
FONTANA DENOMINATA DELLA BARCAC-
CIA. (Del Rione IV., Campo Marzio). Urbano Vili,
di sempre grata ricordazione, impedito, come dicemmo,
dai tumulti di guerra dall’ornare nobilmente la princi-
pal mostra dell’acqua vergine al Trivio^ risolvette al-
meno di largire il benefizio dell’acqua stessa agli abi-
tanti della piazza di Spagna, per dove passavano i con-
dotti di essa, e di ornare ad un tempo la detta piazza
con una fontana pubblica, di cui commise l’esecuzione
al cav» Lorenzo Bernini. Egli adunque, dopo aver fatto
gli opportuni scandagli, per conoscere fino a che livello
del piano potesse alzarsi l’acqua, costruì la fonte di cui
parliamo, la quale è a questo modo composta. Parecchi
palmi sotto il piano della piazza vedesi collocata una
gran vasca ovale, entro cui, quasi galleggiasse sul mare,
è posto un bastimento tutto di travertino. Nella parte
interna di esso, tanto da poppa quanto da prua, si vede
scolpito un sole, stemma barberiniano, dalla cui bocca
sgorga l’acqua a foggia di ventaglio, cadendo in una
conchiglia sottoposta , e riversandosi poscia nel basti -
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