Spedali nazionali e particolari 157
per parecchi giorni, e se a caso infermassero vengono
curati e provveduti di tutto, fino a tanto che non ab-
biano ricuperato la salute. ( Piazza , oper. cit. P. I.
trai. IL cap. XP IL pagg. 109. e segg. Morichini,
oper. cit. par. 1. cap. IX. pag. 64. ).
SPEDALE DE’FIORENTINI. (Del Rione V., Pon-
te). Questo spedale ebbe principio nel 1606. per opera
e per le cure de’ garzoni de’ fornari fiorentini, i quali
colle elemosine da loro offerte lo eressero in Pia Giu-
lia, propinquo alla chiesa di s. Giovanni. Esso venne
posto sotto l’amministrazione della Compagnia della Pie-
tà de’fiorentini medesimi. Furono speciali benefattori
del pio instituto Antonio Coppola, Antonio Cepparelli,
e Pietro Gambi, tutti di Firenze , ai quali in ricono-
scenza si eressero busti nella sala dello spedale. L’ e-
difizio conforme oggi esiste fu cominciato nell’anno 1607,
ponendone la prima pietra il Cardinal Bandini, coll’in-
tervento dell’Ambasciatore di Toscana. Oltre la sala co-
mune, vi furono anche erette delle stanze appartate pe’
nazionali di civil condizione. Di presente lo spedale di
che si tratta ha sei letti, e potrebbe capirne fino a ven-
ti : in esso accolgonsi gl’infermi toscani, poveri e mu-
niti d’un rescritto de’superiori della confraternita, che
amministran le rendite tanto del pio luogo quanto della
chiesa. (Piazza, oper. cit. T. I. trai. IL cap. XXPII.
Pa8S' ^5. e seSS' Morichini, oper. cit. par. I. cap. IX.
pag. 65. ).
SPEDALE DE’LUCCHESI. (Del Rione IL, Tre-
vi). Nell’anno 1631., Urbano Vili, concedette ai luc-
chesi la chiesa di s. Bonaventura, posta alle radici del
Quirinale , e con essa anche il convento congiuntole ,
nel qual luogo venne poi eretta una confraternita na-
zionale. Acciocché poi i poveri lucchesi trovassero ne’
loro bisogni d’infermità un ospizio, Giovanni Gualtie-
per parecchi giorni, e se a caso infermassero vengono
curati e provveduti di tutto, fino a tanto che non ab-
biano ricuperato la salute. ( Piazza , oper. cit. P. I.
trai. IL cap. XP IL pagg. 109. e segg. Morichini,
oper. cit. par. 1. cap. IX. pag. 64. ).
SPEDALE DE’FIORENTINI. (Del Rione V., Pon-
te). Questo spedale ebbe principio nel 1606. per opera
e per le cure de’ garzoni de’ fornari fiorentini, i quali
colle elemosine da loro offerte lo eressero in Pia Giu-
lia, propinquo alla chiesa di s. Giovanni. Esso venne
posto sotto l’amministrazione della Compagnia della Pie-
tà de’fiorentini medesimi. Furono speciali benefattori
del pio instituto Antonio Coppola, Antonio Cepparelli,
e Pietro Gambi, tutti di Firenze , ai quali in ricono-
scenza si eressero busti nella sala dello spedale. L’ e-
difizio conforme oggi esiste fu cominciato nell’anno 1607,
ponendone la prima pietra il Cardinal Bandini, coll’in-
tervento dell’Ambasciatore di Toscana. Oltre la sala co-
mune, vi furono anche erette delle stanze appartate pe’
nazionali di civil condizione. Di presente lo spedale di
che si tratta ha sei letti, e potrebbe capirne fino a ven-
ti : in esso accolgonsi gl’infermi toscani, poveri e mu-
niti d’un rescritto de’superiori della confraternita, che
amministran le rendite tanto del pio luogo quanto della
chiesa. (Piazza, oper. cit. T. I. trai. IL cap. XXPII.
Pa8S' ^5. e seSS' Morichini, oper. cit. par. I. cap. IX.
pag. 65. ).
SPEDALE DE’LUCCHESI. (Del Rione IL, Tre-
vi). Nell’anno 1631., Urbano Vili, concedette ai luc-
chesi la chiesa di s. Bonaventura, posta alle radici del
Quirinale , e con essa anche il convento congiuntole ,
nel qual luogo venne poi eretta una confraternita na-
zionale. Acciocché poi i poveri lucchesi trovassero ne’
loro bisogni d’infermità un ospizio, Giovanni Gualtie-