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Accademie scientifiche e eettebaiue 16'9
Manze degli Arcadi, le quali furono pubblicate in Roma
dal de’Rossi nel 1761.
ACCADEMIA DI ARCHEOLOGIA. L’Accademia
romana di Archeologia, da quanto rilevasi, non sembra
conti una maggiore antichità del pontificato di Bene-
detto XIV. Quel dotto pontefice, protettore caldissimo
com’era de’ buoni studj , volle che , oltre le adunanze
letterarie che prima di lui s’ occupavan già di queste
materie , una ve ne fosse capace di discutere intorno
agli argomenti i più difficili ad illustrazione della ro-
mana storia. A questo modo egli fondò Un’Accademia,
la quale ebbe termine col suo pontificato. Mentre i fran-
cesi governavano Roma , venne eretta una ragunanza
alla quale si diede nome di Accademia romana di Ar-
cheologia. Allorquando poi la dominazion papale fece
ritorno, Pio VII. di gloriosa memoria non volle ch’essa
rimanesse spenta. L’illustre Antonio Canova, eh’ erane
presidente, le assegnò le rendite che potessero bastare
al suo mantenimento. Venuto a morte quel diarissimo
uomo, provvide che all’Accademia rimanessero le ren-
dite stesse, e papa Pio Vili, di sempre grata ricordazio-
ne il quale erane socio di onore, ordinò ch’essa pigliasse
anche il titolo di pontificia.
L’ Accademia pontifìcia romana di Archeologia
componesi di cento membri ; trenta sono i membri
ordinari, e quaranta gli onorarli ; queste due classi
per altro possono variare nel numero , se cosi oc-
corresse. Essa ha per capo un presidente a vita e
vien governata da un. tesoriere, da un secretarlo e dai
censori. Questa società filologica ha il nobile scopo d’il-
lustrare ed esporre gli antichi monumenti di qualsivo-
glia sorte, tanto pertinenti a scienze, quanto a lettere,
quanto ad arti, spettanti ad ogni epoca, per lontanissi-
ma che sia, fino a tutto il XV. secolo. Gli accademici
 
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