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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 2): Moderna — Roma: Tipografia delle belle arti, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.68899#0334
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310 Luoghi d’istruzione pubblica
oper. cit. T. IV. lib. V. cap. II. pagg. 37, e seggi).
Innocenzo XIII. succeduto a Clemente XL, visse trop-
po poco per poter procurare dei vantaggi al romano
Studio. Benedetto XIII. , suo successore , mantennelo
nello stesso splendore in cui lo trovò tanto nella par-
te materiale dell’edifizio, quanto in quella dell’insegna-
mento. Clemente XII. , quantunque gran proteggito-
re delle scienze, pure nulla fece di singolare nell’Uni-
versità.
Essa poi nello spazio accennato sopra, cioè dall’ultima
decade del secolo XVII. , fino alla metà del successi-
vo secolo XVIII. fiorì assai bene, ed ebbe, le sue cat-
tedre in tutte le scienze occupate da uomini valenti.
Nelle scienze sacre si distinse fra molti il famoso Gio-
vanni Bottari; nelle legali il dottissimo Gian Vincen-
zo Gravina, e il profondo Domenico Ursaya', nella
facoltà medica ebbero gran nome- Giorgio Baglivi ,
Luca Tozzi , Alessandro Pascoli e Francesco Au-
relio Giunnaneschi; nella filosofìa-matematica si distin-
sero Antonio Balsarini, e D. Pantaleo Balsarini suo
nipote, e l’egregio D. Giuseppe Agostino Orsi, da Cle-
mente XIII. sollevato all’onor della porpora; nella Elo-
quenza e nelle lingue dotte , sono degni d’alta ricor-
dazione Benedetto Menzini, Giusto Fontanini, Ales-
sandro Burgos, Andrea Scander, Bartolomeo Gaj, e
Giuseppe Luigi Assemanni.
Mentre le raccontate cose accadevano , si andava
preparando per l’Università romana un più felice av-
venire, mercè dell’ardente desiderio concepito dai dot-
ti italiani di riportare le lettere ai loro principi veri,
sceverandole da que’gravi difetti e in un ridicoli che
deturpale le avevano nel secolo XVII. E già sul fi-
nire del 1600 erasi dato mano alla lodevole riforma
dello stile, proseguita poi con maggior vigore nel sue-
 
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