394 Palazzi e Gallerie
tuosi e stupendi andaron via via rovinando. Le circo-
stanze de’tempi si fecero in seguito ogni giorno piu per-
verse per Pioma , e questa insigne capitale del mondo
abbandonata e quasi deserta, per lo spazio di molli se-
coli , non vide sorgere fra le sue mura fabbriche tali
che meritassero nome di palazzi. Tuttavia alcuni edi-
fizi meritevoli di questo nome furono eretti ne’ secoli
XII., e XIII., in servigio de’Papi, e più ancora de'Ba-
roni; ma i palazzi di quest’ullimi, lunge dall’avere uu
aspetto elegante e di contenere i comodi e gli ornamen-
ti che valgano a rendei’ la vita più dolce ed agiata, so-
migliavano piuttosto a delle gagliarde fortezze, tetre a
vedere, massiccie nella costruzione, e capaci soltanto di
assicurare chi gli abitava dagli assalti de’nemici.
L’Italia frattanto a poco a poco si andava incivilen-
do, le fazioni si spegnevano, e le arti belle tornavano
a fiorire; Roma si mutava di aspetto, e in essa sorge-
vano de’palazzi belli all’esterno e comodi all’interno, in
ispecie sul finire del secolo XV, e per tutta la prima
metà del XVI. In quest’epoca ve ne furono innalzati
mollissimi, conforme avveniva nelle principali città ita-
liane, soprattutto in Venezia, Firenze e Genova, abban-
donandosi ogni giorno più lo stile gottico, e semigot-
tico, che tanto aveva invalso ne’tempi anteriori al ri-
sorgimento delle belle Arti. E di vero, il secolo XVI.
fu veramente famoso a questo riguardo, giacché men-
tre durò si edificarono dovunque palazzi superbi, i qua-
li se non uguagliavano in vastità quelli degli antichi,
pareggiavanli, e forse superavanli ancora per la parte
della eleganza e per il bene inteso scompartimento. Ven-
ne poscia il secolo XVII., e l’architettura dette nello
strano quanto agli ornati per cui i palagi lunge dall
avere quell’aspetto di nobil semplicità che tanto allet-
ta gli occhi, si videro sopracaricati di bizzarrissimi ab-
tuosi e stupendi andaron via via rovinando. Le circo-
stanze de’tempi si fecero in seguito ogni giorno piu per-
verse per Pioma , e questa insigne capitale del mondo
abbandonata e quasi deserta, per lo spazio di molli se-
coli , non vide sorgere fra le sue mura fabbriche tali
che meritassero nome di palazzi. Tuttavia alcuni edi-
fizi meritevoli di questo nome furono eretti ne’ secoli
XII., e XIII., in servigio de’Papi, e più ancora de'Ba-
roni; ma i palazzi di quest’ullimi, lunge dall’avere uu
aspetto elegante e di contenere i comodi e gli ornamen-
ti che valgano a rendei’ la vita più dolce ed agiata, so-
migliavano piuttosto a delle gagliarde fortezze, tetre a
vedere, massiccie nella costruzione, e capaci soltanto di
assicurare chi gli abitava dagli assalti de’nemici.
L’Italia frattanto a poco a poco si andava incivilen-
do, le fazioni si spegnevano, e le arti belle tornavano
a fiorire; Roma si mutava di aspetto, e in essa sorge-
vano de’palazzi belli all’esterno e comodi all’interno, in
ispecie sul finire del secolo XV, e per tutta la prima
metà del XVI. In quest’epoca ve ne furono innalzati
mollissimi, conforme avveniva nelle principali città ita-
liane, soprattutto in Venezia, Firenze e Genova, abban-
donandosi ogni giorno più lo stile gottico, e semigot-
tico, che tanto aveva invalso ne’tempi anteriori al ri-
sorgimento delle belle Arti. E di vero, il secolo XVI.
fu veramente famoso a questo riguardo, giacché men-
tre durò si edificarono dovunque palazzi superbi, i qua-
li se non uguagliavano in vastità quelli degli antichi,
pareggiavanli, e forse superavanli ancora per la parte
della eleganza e per il bene inteso scompartimento. Ven-
ne poscia il secolo XVII., e l’architettura dette nello
strano quanto agli ornati per cui i palagi lunge dall
avere quell’aspetto di nobil semplicità che tanto allet-
ta gli occhi, si videro sopracaricati di bizzarrissimi ab-