Palazzo Apostolico al Vaticano 477
e di Doroteo. Tale è la immagine della Giurispruden-
za, che consiste nella cognizione del dritto divino e uma-
no, intesi nelle decretali e ne digesti. Nel basamento
sotto le decretali è dipinto Mosè che mostra le leggi
al popolo: dall’altro lato, sotto Giustiniano, è una figu-
ra armata.
Nella quarta parete, incontro alla porta, corrispon-
dente alla Poesia, vedesi il monte Parnaso. Siede sul-
l’alto Apollo suonando il violino in luogo della cetra :
crede il Bellori ( oper. cit. pag. 25. ), che ciò facesse
Raffaello per onorare un eccellente suonator di violi-
no, che soleva accompagnar il canto de’poeti al tempo
di Leone X. A destra di Apollo, ma più. in basso, sie-
de Calliope colla tromba epica, e a sinistra Urania col-
la lira. Dietro ed in piedi stan l’altre muse divise in due
cori, con maschere e libri, secondo gli attributi propri
di ciascuna. Non lunge da Calliope è Omero preso da
furor poetico; gli sta presso un giovanetto intento a seri
verne i versi. Dietro le dette figure è Dante, che a pas-
so grave e lento segue Virgilio. Dopo di questo si scor-
ge la figura d’un altro poeta laureato in cui è ritratto
lo stesso Raffaello. Da questo lato medesimo , più in
basso, sì scorge Saffo placidamente seduta colla lira, e
un libro. Fra costoro apparisce Corinna, in atto d’ad-
ditare ad un che le sta presso il famoso Omero; dall’op-
posto fianco di lei è un altro poeta intento a udirla par-
lare. Dall’altro canto, nel piano stesso, siede Pindaro,
principe de’ lirici, in atto di cantare ; due altri poeti
gli stanno presso intenti ad ascoltarlo, e un di questi
è Orazio ; vien dopo loro il Sannazzaro , e più. sopra
sono all’ombra d’un lauro altri quattro vati cinti il ca-
po di alloro, i quali fra loro ragionano; que’due altri
di contro vuole il Vasari che siano il Tebaldeo e il
Boccaccio. Questa nobilissima composizione fu intagliata
e di Doroteo. Tale è la immagine della Giurispruden-
za, che consiste nella cognizione del dritto divino e uma-
no, intesi nelle decretali e ne digesti. Nel basamento
sotto le decretali è dipinto Mosè che mostra le leggi
al popolo: dall’altro lato, sotto Giustiniano, è una figu-
ra armata.
Nella quarta parete, incontro alla porta, corrispon-
dente alla Poesia, vedesi il monte Parnaso. Siede sul-
l’alto Apollo suonando il violino in luogo della cetra :
crede il Bellori ( oper. cit. pag. 25. ), che ciò facesse
Raffaello per onorare un eccellente suonator di violi-
no, che soleva accompagnar il canto de’poeti al tempo
di Leone X. A destra di Apollo, ma più. in basso, sie-
de Calliope colla tromba epica, e a sinistra Urania col-
la lira. Dietro ed in piedi stan l’altre muse divise in due
cori, con maschere e libri, secondo gli attributi propri
di ciascuna. Non lunge da Calliope è Omero preso da
furor poetico; gli sta presso un giovanetto intento a seri
verne i versi. Dietro le dette figure è Dante, che a pas-
so grave e lento segue Virgilio. Dopo di questo si scor-
ge la figura d’un altro poeta laureato in cui è ritratto
lo stesso Raffaello. Da questo lato medesimo , più in
basso, sì scorge Saffo placidamente seduta colla lira, e
un libro. Fra costoro apparisce Corinna, in atto d’ad-
ditare ad un che le sta presso il famoso Omero; dall’op-
posto fianco di lei è un altro poeta intento a udirla par-
lare. Dall’altro canto, nel piano stesso, siede Pindaro,
principe de’ lirici, in atto di cantare ; due altri poeti
gli stanno presso intenti ad ascoltarlo, e un di questi
è Orazio ; vien dopo loro il Sannazzaro , e più. sopra
sono all’ombra d’un lauro altri quattro vati cinti il ca-
po di alloro, i quali fra loro ragionano; que’due altri
di contro vuole il Vasari che siano il Tebaldeo e il
Boccaccio. Questa nobilissima composizione fu intagliata