Palazzo Apostolico al Vaticano 507
za 17. Essa fu tutta dipinta a fresco d’ordine di Grego-
rio XIII. dal p. Ignazio Danti dell’Ordine de’predica-
tori, il quale nelle pareti eseguì i piani topografici dell’
intera Italia, accennandovi ancora tutte le città, i luoghi
più celebri, i porti, i villaggi, conforme erano a’suoi
tempi, divisi in provincie, regni e isole. Sopra la porta
è una iscrizione, che per brevità riportiamo in carat-
tere corsivo, ed è la seguente : Italia regio totius or-
bis nobilissima , ut natura ab A pennino secta est ,
hoc ititidem ambulacro in duas partes, alteram hinc
alpibus, et supero, alteram hinc infero mari termina-
tasi dividitur, a Varoque flamine, ad extremos usque
Brutios, ac Sallentinos regnis, provinciis, dictionibus,
insulis, intra suos, ut sunt fìnes , dispositis, tota in
tabulis , longo utriunque traclu , explicatur. Fornix
pia Sanctorum virorum facta locis , in quibus gesta
sunt, ex advorsum , respondentia ostendit. Haec ne
jucunditati deesset ex verurn , et locorum cognitione
utilitas, Gregorias XIII. Pont. Max. non suae mct-
gis , quam romanorum Pontifìeum commoditati , hoc
artifìcio et splendore a se inchoata perfìci voluit, an-
no MDLXXXI.
La volta di questa galleria rimane scompartita in
molti riquadri, circondati di varii ornamenti, e buoni
lavori in istucco messi a oro: essa venne dipinta a fre-
sco, sotto la direzione del valente pittore Muziano, da
Ralfaellino da Reggio, da Paris Nogari, da Pasquale Ca-
ti, da Ottavio Mascherini, da Marco da Faenza, da Gio-
vanni da Modena , da Girolamo Massei , da Giovanni
Semenza, da Lorenzino da Bologna e da Antonio Dan-
ti, fratello del nominato p. Ignazio Danti, autore delle
carte topografiche. Tutti i costoro dipinti non sono di-
spregevoli e rappresentano soggetti cavati dalla sacra
Bibbia, o dalla storia ecclesiastica: fra quest’ultimi pe-
P. IL 33
za 17. Essa fu tutta dipinta a fresco d’ordine di Grego-
rio XIII. dal p. Ignazio Danti dell’Ordine de’predica-
tori, il quale nelle pareti eseguì i piani topografici dell’
intera Italia, accennandovi ancora tutte le città, i luoghi
più celebri, i porti, i villaggi, conforme erano a’suoi
tempi, divisi in provincie, regni e isole. Sopra la porta
è una iscrizione, che per brevità riportiamo in carat-
tere corsivo, ed è la seguente : Italia regio totius or-
bis nobilissima , ut natura ab A pennino secta est ,
hoc ititidem ambulacro in duas partes, alteram hinc
alpibus, et supero, alteram hinc infero mari termina-
tasi dividitur, a Varoque flamine, ad extremos usque
Brutios, ac Sallentinos regnis, provinciis, dictionibus,
insulis, intra suos, ut sunt fìnes , dispositis, tota in
tabulis , longo utriunque traclu , explicatur. Fornix
pia Sanctorum virorum facta locis , in quibus gesta
sunt, ex advorsum , respondentia ostendit. Haec ne
jucunditati deesset ex verurn , et locorum cognitione
utilitas, Gregorias XIII. Pont. Max. non suae mct-
gis , quam romanorum Pontifìeum commoditati , hoc
artifìcio et splendore a se inchoata perfìci voluit, an-
no MDLXXXI.
La volta di questa galleria rimane scompartita in
molti riquadri, circondati di varii ornamenti, e buoni
lavori in istucco messi a oro: essa venne dipinta a fre-
sco, sotto la direzione del valente pittore Muziano, da
Ralfaellino da Reggio, da Paris Nogari, da Pasquale Ca-
ti, da Ottavio Mascherini, da Marco da Faenza, da Gio-
vanni da Modena , da Girolamo Massei , da Giovanni
Semenza, da Lorenzino da Bologna e da Antonio Dan-
ti, fratello del nominato p. Ignazio Danti, autore delle
carte topografiche. Tutti i costoro dipinti non sono di-
spregevoli e rappresentano soggetti cavati dalla sacra
Bibbia, o dalla storia ecclesiastica: fra quest’ultimi pe-
P. IL 33