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Palazzo di Venezia 831
steli mena a colonna Trajana. Architetto della prima
parte del palazzo fu Carlo Fontana. La facciata non è
spiacevole, ma forse troppo ornate ne sono le finestre:
il portone è buono, e mette in un gentil portico qua-
dro, tutto abbellito con statue e bassorilievi, antiche e
moderne opere: dal portico si ha l’accesso in un cortile
doppio assai elegante, e in cui sono due fontane d’acqua
vergine. La scala, che recentemente fu costruita, riesce
mirabile per la bellezza de’bianchi marmi di cui è for-
mata. Gli appartamenti poi hanno un aspetto quanto mai
dir si possa signorile, e tutte le stanze veggonsi deco-
rate con pitture de’migliori artefici moderni, in ispecie
del Camuccini, del Landi, del Palagi, del Coghetti, del
Podesti, del Paoletti, e di altri valentuomini. In fondo
alla galleria si ammira il famoso gruppo colossale di An-
tonio Canova, rappresentante Ercole in atto di scaglia-
re in mare il giovanetto Lica , opera insigne e da ri-
porsi fra le più belle che uscissero dallo scarpello di
quel maestro famosissimo,
PALAZZO DELLA VALLE. Rimane il nominato
palazzo prossimo alla piazza di s. Andrea della Valle ,
lungo la strada papale. Esso fu fatto edificare dal Car-
dinal della Valle, ove già erano le case del famigerato
Pietro della Valle, patrizio romano, e celebre viaggia-
tore in oriente nel secolo XIV. L’edifizio , da cui pi-
glia nome la contrada, è ricordevole per osservisi rico-
vrati molti illustri personaggi di Roma in occasione dell’
empio sacco dato a questa città dai soldati di Borbone
nel 1527.
Alcune insigni rarità che in questo palazzo esiste-
vano, oggi pertinente ai signori marchesi del Bufalo,
furono trasportate al Museo Capitolino.
PALAZZO DI VENEZIA. Questo vasto edilìzio, in
cui scorgonsi piuttosto le forme d’un gagliardo castello
 
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