TERME
DI DIOCLEZIANO
37
Ri
.inomatissime sono le Terme di Diocleziano per la
loro magnificenza, e per li visibili vestigj che ad onta
■del tempo e della barbarie, anche in oggi servono di
veraci testimonj della Romana grandezza, e del magni-
fico genio di quegl' Imperatori.
Secondo Eusebio, queste Terme sono state costrutta
l'anno di G. C. 3oa (a). Vn Antiquario Romano vuole
che siano state principiate dagl' Imperatori antichi, e
dedicate dai nuovi Costanzo e Massimiano, sotto il no.
me di Diocleziano, i quali abbiano dato perfezione alla
detta Opera. Dice inoltre che questo inesorabile Impe-
ratore, per molti anni v'abbia tenuti a lavorare bea
quaranta mila Soldati Cristiani (b).
Non è da stupirsi che un si gran numero di uomini
abbia lavorato nella costruzione di sì vasto ed ornato
E lifizio, in cui v'era gran numero di abitazioni eoa
Volte altissime, Colonne di sterminata grandezza, mol-
tissime Statue d'Imperatori, Cisterne sotterranee; io
somma tutto quello che poteva confluire alla magnifi-
cenza, al lusso, ed alla voluttà.
Di quanta utilità non sarebbero per noi state le os*
servazioni che il Palladio, due secoli fa, ebbe agio dì
fare sopra tali reliquie? Ma egli o non si curò di scri-
verle e di unirle ai Disegni che ci ita lasciati» oppur»
sono smarrite.
Tavola XI. ' esaminando il grandioso spazio che vie-
ne occupato da questo vasto Edi tìzio, ess»
presenta all'<mmagnazione un complesso di grandezza»
' idi cui a'gioì ni nostri pochi esempi ne abbiamo, quan-
(tt) Ohameron pag. 64. àrea Fulvio Antiquario Romano, Ifi
ii) Le Amianti di lioroa di An- Veneti* %àb&.
DI DIOCLEZIANO
37
Ri
.inomatissime sono le Terme di Diocleziano per la
loro magnificenza, e per li visibili vestigj che ad onta
■del tempo e della barbarie, anche in oggi servono di
veraci testimonj della Romana grandezza, e del magni-
fico genio di quegl' Imperatori.
Secondo Eusebio, queste Terme sono state costrutta
l'anno di G. C. 3oa (a). Vn Antiquario Romano vuole
che siano state principiate dagl' Imperatori antichi, e
dedicate dai nuovi Costanzo e Massimiano, sotto il no.
me di Diocleziano, i quali abbiano dato perfezione alla
detta Opera. Dice inoltre che questo inesorabile Impe-
ratore, per molti anni v'abbia tenuti a lavorare bea
quaranta mila Soldati Cristiani (b).
Non è da stupirsi che un si gran numero di uomini
abbia lavorato nella costruzione di sì vasto ed ornato
E lifizio, in cui v'era gran numero di abitazioni eoa
Volte altissime, Colonne di sterminata grandezza, mol-
tissime Statue d'Imperatori, Cisterne sotterranee; io
somma tutto quello che poteva confluire alla magnifi-
cenza, al lusso, ed alla voluttà.
Di quanta utilità non sarebbero per noi state le os*
servazioni che il Palladio, due secoli fa, ebbe agio dì
fare sopra tali reliquie? Ma egli o non si curò di scri-
verle e di unirle ai Disegni che ci ita lasciati» oppur»
sono smarrite.
Tavola XI. ' esaminando il grandioso spazio che vie-
ne occupato da questo vasto Edi tìzio, ess»
presenta all'<mmagnazione un complesso di grandezza»
' idi cui a'gioì ni nostri pochi esempi ne abbiamo, quan-
(tt) Ohameron pag. 64. àrea Fulvio Antiquario Romano, Ifi
ii) Le Amianti di lioroa di An- Veneti* %àb&.