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Pernier, Luigi; Banti, Luisa
Guida degli scavi italiani in Creta — Rom, 1947

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https://doi.org/10.11588/diglit.7517#0031
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HAGHÌA TRIÀDA

Da Hàghii Dèka la via continua, seguendo le ultime pendici del Monte
Ida. A sinistra si stende l'ampia pianura, una delle più fertili della Creta.
Passato il monastero della Panaghìa Kalyvianì (nelle vicinanze furon trovate
tombe a camera minoico-tardo III) si scorge a destra il colle di Festòs, con
l'albergo del Turismo Ellenico e la bianca casetta della Missione Archeolc
gica Italiana. Passato il villaggio di Mìres, si lascia a destra la strada per
Festòs. Circa tre quarti d'ora dopo la partenza da Gortina si giunge al guado
del Geropotamòs. Si traversa il fiume con una cavalcatura o a piedi e,
seguendo un sentiero, si sale in dieci minuti all'angolo nord-est delle rovine
di Haghìa Triàda, ombreggiate da ulivi e da pini.

Le rovine del palazzetto e del villaggio di Haghìa
Triàda si stendono a forma di Z lungo il declivio nord
della collina di S. Giorgio Galatà (fy. 38).

Benché non siano state trovate tracce di abitazioni, la
collina fu abitata sporadicamente fin dal III millennio
a. C, come dimostrano alcuni frammenti di ceramica
neolitica trovati negli scavi e, per l'inizio dell'età del
bronzo, soprattutto la grande tomba circolare del sepol-
creto. Mentre a Festòs fioriva il 1° palazzo, ad Haghìa
Triàda v'era solo un aggruppamento di casette che occu'
pavano il pendio ad est del Piazzale dei Sacelli, l'ala nord
del palazzo e la zona meridionale del villaggio tardo-
minoico. Le case del periodo più antico furon dovute
ricoprire: sono segnati sulla pianta (fy. 40) solo i tre vani
immediatamente a nord della rampa dal mare. Dopo
la distruzione dei primi palazzi di Festòs e di Cnossòs,
dovuta probabilmente ad un violento terremoto che
avrà distrutto anche le modeste case di Haghìa Triàda,
poco dopo la costruzione del 2" palazzo di Festòs
(fine del minoico-medio III), anche a Haghìa Triàda
fu costruita una villa sontuosa ed elegante, a pianta
assai più semplice ed un po' diversa da quella dei palazzi,
cioè con due ali a squadra intorno ad un piazzale. Sul
declive occidentale della collina si estese il villaggio.

Questa villa signorile fu distrutta da un violento
incendio circa la stessa epoca della seconda distruzione
 
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