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Pernier, Luigi; Banti, Luisa
Guida degli scavi italiani in Creta — Rom, 1947

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https://doi.org/10.11588/diglit.7517#0008
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INTRODUZIONE

LE RICERCHE italiane a Creta furono iniziate da Fede/
rico Halbherr nel 1884: in quell'anno e nei seguenti
egli, i suoi allievi e collaboratori — fra questi L. Pernier
tenne per lui la direzione dal 1906 al 1910 e gli suo
cesse nel 1930 — esplorarono l'intera isola alla ricerca
di antichi centri e di iscrizioni che ne illustrassero la
storia. Nel 1898, costituita ufficialmente dal Governo
Italiano una Missione archeologica a Creta, la pianura
di Messarà (fig. 1) divenne il centro dell'attività italiana.
Cominciava a rivelarsi allora la civiltà minoica e,
nell'entusiasmo delle continue e sorprendenti scoperte,
gli scavi italiani si susseguirono con attività quasi
febbrile. Dal 1900, anno in cui ebbero inizio i primi
saggi metodici a Festòs, al 1914, in cui questa attività
subì una sosta forzata a causa della guerra mondiale,
furono scoperti il palazzo e la necropoli tardo-minoica
di Festòs; la villa, il villaggio e la necropoli di Haghìa
Triàda. A Cortina, oltre il tempio di Apollo scavato
nel 1887, si rimisero in luce YOdeum, un Ninfeo, un
sacello delle divinità egizie, e si iniziò l'esplorazione
del Pretorio. Oltre la Messarà, si esplorarono l'Acropoli
di Priniàs e il santuario di Asclepio a Lebèna. Nel
1921 e negli anni seguenti la Missione Italiana rivolse
la sua attività agli scavi di Cortina e di Arkàdes. Negli
anni precedenti la guerra è stato provveduto soprattutto
al consolidamento ed ai restauri, di carattere positivo,
dei palazzi di Festòs e di Haghìa Triàda, al compie/
tamento degli scavi del Pretorio di Gortina, a saggi
stratigrafici per la pubblicazione degli scavi minoici.

La pianura di Messarà è una vastissima zona trian/
golare col vertice ai monti di Lassiti, chiusa dalla gran/
diosa catena dell'Ida a nord e dai monti Asterùsi a
 
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