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Pernier, Luigi; Banti, Luisa
Guida degli scavi italiani in Creta — Rom, 1947

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https://doi.org/10.11588/diglit.7517#0042
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FESTÒS

Le alture di Festòs, prima degli scavi italiani, erano deserte, malariche,
senz'alberi e senz'acqua. Riattivate le antiche cisterne, piantati da noi pini
e cipressi, a coronamanto delle pittoresche rovine messe in luce, oggi Festòs
è un luogo ridente, dal quale meglio si apprezza il superbo panorama della
Messarà e dei monti circostanti; è mèta di una delle più belle gite dell'isola,
che attrae sempre più Cretesi e stranieri.

Il Touring Ellenico vi ha costruito un piccolo albergo.

N. B. - Prima d'iniziare la visita delle rovine gioverà orientarsi sulla
pianta (fy. 53) con le indicazioni che seguono :

VICENDE E DISPOSIZIONE
DELL'EDIFICIO

Il palazzo minoico domina tutta la valle di Messarà,
* dal Mare Libico ai monti di Lassiti verso est, e il corso
del Geropotamòs fino al golfo di Dibàki; gode il superbo
panorama delle montagne dell'Ida, a nord; dei monti
Asterùsi a sud.

Sorse su terreno abitato già nell'ultima epoca neolitica.
Dei primi abitatori (3000-2500 a. C.) non scoprimmo
altre vestigia che un fondo di capanna (sotto il vano 28),
i ruderi di una casetta quadrangolare costruita a sassi
rozzi e fango (ad ovest del vano 18), avanzi di pasto,
ascie di pietra levigata e coltellini di ossidiana, frammenti
di vasi d'argilla bruna a superficie ruvida o levigata e
figurine fittili.

Fra il 2500 e il 2000 si sviluppò a Festòs la primitiva
fase della caratteristica civiltà minoica, attestata da resti
di costruzioni scoperte nell'area del palazzo (specialmente
ad ovest dei vani 17, 18, sotto al 22, nel peristilio a sud
del vano 93) e da depositi funerari sul vicino colle di
Hàghios Onùfrios, a nord. Negli strati minoico-primitivi
si trovarono non solo vasi d'impasto, simili ai tardo-
neolitici, ma anche vasi di argilla ben cotta, rossiccia,
dipinti con fasci di linee parallele e intrecciate in color
rosso-bruno (v. Introduzione, pag. 9 segg.).
 
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