Priniàs 75
t
traversato il burrone orientale, dare una occhiata ai ruderi
della Basilica bizantina, per poi riprendere la strada mulat-
tiera alla volta di Miamù, Plora, Hàghii Déka.
Luigi Pernier
Durante il ritorno a Candia consigliamo di fare l'ascensione all'Acropoli
di Priniàs in provincia di Malevlzi.
Da Hàghii Dèka (Gortina), riprendendo la strada automobilistica per
Candia, si arriva in poco più di un'ora al ridente villaggio montano di Haghìa
Varvàra (m. 700 circa s. m.). Oltrepassatene le ultime case, volgendosi a
sinistra, per una strada secondaria (pure praticabile con l'automobile)
verso nord-ovest, si giunge all'abitato di Priniàs in 10-15 minuti. Di là, per
un sentiero aspro, si sale a piedi o con cavalcatura, in circa mezz'ora, sulla
maestosa acropoli, chiamata la Patèla ti Priniàs.
PRINIÀS
La Patèla di Priniàs si eleva maestosa con pareti
di roccia a picco (fig. 86), dominando i due più inv
portanti valichi dell' Ida da Candia a Festòs (attraverso
Haghìa Varvàra a sud e Hàghios Mìron a nord) e
tutte le colline ubertose fino al mare di Candia.
L'unico accesso è per un ripido sentiero proveniente
dal villaggio ad ovest {fig. 87).
Le tracce più antiche dell'occupazione della Patèla
ci riportano all'età protogeometrica e protogreca (idoli in
terracotta, vasi dipinti, pietre funerarie con figure graf-
fite), rarissimi sono i frammenti ceramici del minoico/
tardo III; ma i monumenti più insigni appartengono al
periodo ellenico-arcaico (templi del secolo VII-VI
a- C). In epoca ellenistica vi fu innalzata una fortezza
a sud-ovest {fig. 88, A).
E probabile che il nome antico della città sia conser-
to in un'iscrizione incisa con grandi lettere arcaiche
s°pra una lastra di calcare che si trovò erratica nella
re8ione sud-est della Patèla {fig- 89): 'Previa, Rhy-
2enìa, la quale, per quanto possiamo giudicare da un
t
traversato il burrone orientale, dare una occhiata ai ruderi
della Basilica bizantina, per poi riprendere la strada mulat-
tiera alla volta di Miamù, Plora, Hàghii Déka.
Luigi Pernier
Durante il ritorno a Candia consigliamo di fare l'ascensione all'Acropoli
di Priniàs in provincia di Malevlzi.
Da Hàghii Dèka (Gortina), riprendendo la strada automobilistica per
Candia, si arriva in poco più di un'ora al ridente villaggio montano di Haghìa
Varvàra (m. 700 circa s. m.). Oltrepassatene le ultime case, volgendosi a
sinistra, per una strada secondaria (pure praticabile con l'automobile)
verso nord-ovest, si giunge all'abitato di Priniàs in 10-15 minuti. Di là, per
un sentiero aspro, si sale a piedi o con cavalcatura, in circa mezz'ora, sulla
maestosa acropoli, chiamata la Patèla ti Priniàs.
PRINIÀS
La Patèla di Priniàs si eleva maestosa con pareti
di roccia a picco (fig. 86), dominando i due più inv
portanti valichi dell' Ida da Candia a Festòs (attraverso
Haghìa Varvàra a sud e Hàghios Mìron a nord) e
tutte le colline ubertose fino al mare di Candia.
L'unico accesso è per un ripido sentiero proveniente
dal villaggio ad ovest {fig. 87).
Le tracce più antiche dell'occupazione della Patèla
ci riportano all'età protogeometrica e protogreca (idoli in
terracotta, vasi dipinti, pietre funerarie con figure graf-
fite), rarissimi sono i frammenti ceramici del minoico/
tardo III; ma i monumenti più insigni appartengono al
periodo ellenico-arcaico (templi del secolo VII-VI
a- C). In epoca ellenistica vi fu innalzata una fortezza
a sud-ovest {fig. 88, A).
E probabile che il nome antico della città sia conser-
to in un'iscrizione incisa con grandi lettere arcaiche
s°pra una lastra di calcare che si trovò erratica nella
re8ione sud-est della Patèla {fig- 89): 'Previa, Rhy-
2enìa, la quale, per quanto possiamo giudicare da un