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Pernier, Luigi; Banti, Luisa
Guida degli scavi italiani in Creta — Rom, 1947

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https://doi.org/10.11588/diglit.7517#0071
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68

Lebèna

campagna di scavo nell'agosto 1900 (F. Halbherr) e,
nell'ottobre delle stesso anno, il rilievo e lo studio del
santuario (L. Pernier); altri scavi, rilievi e studi nel
1910, 1912, 1913 (E. Stefani, A. Minto, G. G. Porro).

NOTIZIE TOPOGRAFICHE
DISPOSIZIONE DEL SANTUARIO

(Cfr. piante topografiche, figure 75, 78)

Fra il capo Lèon (fig. 74) e la punta di Psami/
domùri i monti che s'avanzano verso il Mare Libico,
digradando lentamente verso la spiaggia, lasciano
nel loro mezzo una vasta conca (lunghezza massima
m. 300 circa), riparata da ogni parte e aperta verso
mezzogiorno (fig. 75).

Nella porzione centrale di questa, sopra un piano
ottenuto ed ampliato ad arte, fu costruito il Santuario
che, per le iscrizioni ivi trovate, sappiamo essere stato
dedicato dai Gortinii ad Asclepio.

Il tempio {finire 75, 2 e 78), del quale due colonne
emergenti dal terreno rimasero sempre ad indicare il sito
(fig. 76), è orientato con la fronte ad est (fig. 78). Dal
suo angolo nord -est si diparte un muro che va da sud
a nord, interrotto da porte; a m. 4,30 più ad est, ve n'è
un altro, parallelo al primo, che serve di appoggio ad
una grandiosa scalinata marmorea (fig. 75, 5), della
quale si conservano, in parte, otto scalini. La scala è
limitata a nord da un muro, che forma con essa angolo
acuto, andando da nord-est a sud-est, e costituisce la
parete di fondo di un portico (fig. 75,3).

Annessa a questo portico (crroà) è una costruzione
con absidi esterne, che potrebbe essere stata una sala
da abluzioni o un ninfeo (fig. 78).

Dall'angolo sud-ovest del supposto ninfeo si diparte
un grosso muro di sostruzione, il quale continua per un
 
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