III. - Indice e illustrazione delle leggende della nostra carta
31
cambio del Castello di Malaffitto, sulle sponde del lago di
Albano (ASS. L. Bertoni ap. J. C. 1233; D. C. 458; T.
IX, 165).
Net 1497 (8 Nov.) vi fu una divisione dell’Arco Tibur-
tino fra Giovanni de Militibus e Faustina moglie di Bat-
tista Frangipani (ASS. ap. J. M. 1027 ; B. C. 458), e nel
1512 (17 Ott.) Aurelia, moglie di Albertone de’ Tebaldeschi,
vendette all’ospedale due quarti della tenuta (ASS. Andrea
Carusi not. ap. J. T. 134).
Nel 1551 troviamo una parte della tenuta sottoposta al
fide commesso istituito da Rocco Cenci, e figura fra i beni
di Cristoforo Cenci nel 1562 (ASS. IJ, iii, 57, D. C.).
Nel 1597 l’ospedale vendè a Simone Castelli, scalpellino,
alcuni pezzi di colonne da questa tenuta (A. B. I, 45, n. 3).
Ora fa parte della grande tenuta di casa Torlonia, acqui-
stata nel 1797 (T. Il, 59; IX, 69). L’altra tenuta dello stesso
nome fu acquistata dal Contestabile Filippo Colonna nello
stesso anno (I). C. 459). Un’altra fu della SS. Annunziata
(Cai. A. IX, 1; N. M. I, 286; N. A. 1, 218) ed è ora della
provincia di Roma.
s. Monte del grano.
È il così detto sepolcro di Alessandro Severo (P. B. S.
B. IV, 53); v. pure Catalogne of thè Sculptures of thè Museo
Capitolino (British School at Rome, Oxford, 1912), p. 77).
Il nome Monte del Grano s’incontra già nel 1387, in un
atto di associazione fra Giovanni Branca e Nicolao Valen-
tini, per ridurre in calce i marmi di questo mausoleo (not.
N. de Vendettini in A. Gap. prot. 785 ap. L.S.S. I, 27, 40).
Non è indicata la torre che vi stava sopra sino a pochi
anni fa, costruita, secondo un’iscrizione pubblicata dal T.
(II, 55), nel 1505 da Antonio Alberti di Roma.
s. Casale.
È il Casale con torre medioevale ora detto di Quadrare,
a s. della via Tuscolana.
d. Villa d’Hirio Morena.
Quatraro.
Il T. (lì, 62) crede che il nome (che è comune ad altre
due tenute) prenda origine da un certo G. G. Guatralis,
affittuario di un terreno del monastero di S. Alessio nel-
l’anno 1164, confinante con una pedica di terra posta nel
Favarolo (ASA. 19). La terra in Favarolo cum pertinentiis
suis è menzionata anche nella Bolla di Onorio III (id. 29) :
ed in un atto del 1288 (24 Maggio) (id. 67, v. N. F. 469)
ci parla dell’affrancazione di parte del Casale Quatralis
positi extra portam Maiorem urbis.
1 A questo Buon ricovero si riferisce probabilmente l’istromento di
vendita fatto nel 1397 (21 Febbr.) da Antonio Pai uzzi do Castro Poli
alla Società del Salvatore, per 5600 fiorini, compresa una casa vicina
(Niccolò di Giovanni di Niccolò not. ap. J. P. 205). Per altre notizie
relative v. A. lì. I, 36, n. 2; T. li, 58.
Nel 1398 il Casale di Buon ricovero extra Portam S. lohannis fu
venduto ai Della Valle da Paolo Conti, signore di Poli (L.S.S. I, 121)
e nel 1453 (16 Ott.) vi fu una divisione fra la Società del Salvatore ed
i Della Valle, per la quale la Società ne ebbe tre quarti, ed i Della
Valle il resto (ASS. Lorenzo di Paolo not. ap. J. V. 60).
2 Altri affitti del 1544 e 1546 si trovano nello stesso prot. ai ff. 289r
e 363T: nell’ultimo i confini nominati sono: 1) i beni di Camillo Astalli;
2) i beni delle monache di S. Lorenzo in Panisperna (v. sotto), v. pure
l'inventario dei beni di Bruto DellaValle del 20Ottobre 1535(L. S. S. 1,122).
Il canonico di S. Maria Maggiore Giacomo degli Arcioni
aveva sopra il « Casale Quadranum », diritti che furono
venduti nel 1309 a favore della cappella da lui fondata
(ASM. 103, cf. p. 12).
Giacomo di Lello di Alessio de’ Cenci comprò la quarta
parte del Quadrare da Annibaldo degli Stefaneschi (ASS.
VII, i, 26 ap. A. B. I, 119 che non ne dà la data).
Nel 1358 Giannicola Annibaldi vendette il Casale quod
vocatur Lo Quatraro, positum extra portam Lateranensem
in loco qui dicitur Favarolum (N. F. 528) a Leno laquin-
telli e Theulo Petri Vetralle.
La torre è menzionata anche nel testo dello statuto di
Roma del sec. xiv (v. sopra p. 28).
Nel 1423 (30 Die.) Giordano Colonna comprò il Casale
Quatraro dal Capitolo Lateranense, per 1000 fiorini (A. Cap.
N. Venettini, f. 52, ap. J. C. 1374). Passò poi alla famiglia
della Valle, alla quale apparteneva già nella prima metà
del sec. xv (ASS. cit.).
Nel 1486 (1 Ott.) Quadrare e Buon ricovero (vedi T.
II, 63) 1 furono affittati da Pietro della Valle a Nicolò
Madaleni Capodiferro (A. Cap. G. de Meriliis not. lib.
in 8° ap. N. C. 69): e nel 1535 (18 Ott.) Giacomo Muti, a
nome di Bruto Della Valle, locò l’erba del Casale di Qua-
traro e Buon Ricovero (AST. prot. 137, S. Arrone 89;
anche ap. N. C. 17). 2 Nell’inventario dei beni lasciati da
Pietro Astalli c’è il Casale nominato il Quatraro, di rab-
bia 40 (1536, 16 Giugno; G. de Amannis, f. 152, ap. Cor-
visieri MS. Busta III. C. Cat. A. IX, 20).
L'edifizio rovinato rappresentato nella carta sta sul
posto del Casale di Roma vecchia, che ora forma parte dei
beni Torlonia. Per altro non lo dobbiamo identificare con
questo (sebbene sia un editìzio del sec. xm, vedi T. in B.
A. C. 1893, 88) ma piuttosto coi ruderi di una villa romana,
detti ora ruderi delle Vignaccie, i quali però veramente
stanno dall’altra parte dell’acquedotto della Marcia, e sono
quindi rappresentati fuori del loro posto (P. B. S. B.
IV, 74). Il trasferimento poi del nome di Morena fin qua sarà
probabilmente sbagliato (v. T. Il, 78; P. B. S. B. IV, 119).3
d. Villa d’Eliogabalo.
Sette bassi.
Il nome apparisce già nelle Bolle di Agapito II e Gio-
vanni XII a favore del monastero di S. Silvestro (A.S V.
3, 4 in B. S. B. XXII, p. 275, 276 cf. T. Il, 57), fra i
confini di alcune terre seminatorie e del fondo Domini-
calia, che vi appartennero.
3 Casale di Morena.
Noterò i seguenti passaggi di proprietà del Gasale di Morena: non
so se vi si possa riferire il Casale Mureni confermato a S. Alessio da
Ottone 111 (A<SA. 5):
1443 (27 Luglio. — Jstr(omento) di vendita fatta da Ceccolella di
Paolo Stati a Gio(vanni) Paolo, e Coluzza, della quarta parte del Gasale
detto Morena (Arch. Madaleni Capodiferro, Mazzo A, n. 47).
1492 (24 Aprile). — Donazione all’ospedale del SS. fatta da Tuzio
de Tomarozzi, di una quarta parte del Gasale di Morena (ASS. Giorgio
Albini f. 353 ap. J. T. 216).
1518 (3 Maggio). — Vendita di una metà di un quarto del Casale
Morene, che fu già di Giulio Tomarozzi, fatta da Francesco de Bubalis
al Capitano Lorenzo Motini (AST. Prot. 567, L. Ceci, 12'; anche ap.
N, C. 6). Era congiunta prò indiviso con un’altra metà appartenente
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cambio del Castello di Malaffitto, sulle sponde del lago di
Albano (ASS. L. Bertoni ap. J. C. 1233; D. C. 458; T.
IX, 165).
Net 1497 (8 Nov.) vi fu una divisione dell’Arco Tibur-
tino fra Giovanni de Militibus e Faustina moglie di Bat-
tista Frangipani (ASS. ap. J. M. 1027 ; B. C. 458), e nel
1512 (17 Ott.) Aurelia, moglie di Albertone de’ Tebaldeschi,
vendette all’ospedale due quarti della tenuta (ASS. Andrea
Carusi not. ap. J. T. 134).
Nel 1551 troviamo una parte della tenuta sottoposta al
fide commesso istituito da Rocco Cenci, e figura fra i beni
di Cristoforo Cenci nel 1562 (ASS. IJ, iii, 57, D. C.).
Nel 1597 l’ospedale vendè a Simone Castelli, scalpellino,
alcuni pezzi di colonne da questa tenuta (A. B. I, 45, n. 3).
Ora fa parte della grande tenuta di casa Torlonia, acqui-
stata nel 1797 (T. Il, 59; IX, 69). L’altra tenuta dello stesso
nome fu acquistata dal Contestabile Filippo Colonna nello
stesso anno (I). C. 459). Un’altra fu della SS. Annunziata
(Cai. A. IX, 1; N. M. I, 286; N. A. 1, 218) ed è ora della
provincia di Roma.
s. Monte del grano.
È il così detto sepolcro di Alessandro Severo (P. B. S.
B. IV, 53); v. pure Catalogne of thè Sculptures of thè Museo
Capitolino (British School at Rome, Oxford, 1912), p. 77).
Il nome Monte del Grano s’incontra già nel 1387, in un
atto di associazione fra Giovanni Branca e Nicolao Valen-
tini, per ridurre in calce i marmi di questo mausoleo (not.
N. de Vendettini in A. Gap. prot. 785 ap. L.S.S. I, 27, 40).
Non è indicata la torre che vi stava sopra sino a pochi
anni fa, costruita, secondo un’iscrizione pubblicata dal T.
(II, 55), nel 1505 da Antonio Alberti di Roma.
s. Casale.
È il Casale con torre medioevale ora detto di Quadrare,
a s. della via Tuscolana.
d. Villa d’Hirio Morena.
Quatraro.
Il T. (lì, 62) crede che il nome (che è comune ad altre
due tenute) prenda origine da un certo G. G. Guatralis,
affittuario di un terreno del monastero di S. Alessio nel-
l’anno 1164, confinante con una pedica di terra posta nel
Favarolo (ASA. 19). La terra in Favarolo cum pertinentiis
suis è menzionata anche nella Bolla di Onorio III (id. 29) :
ed in un atto del 1288 (24 Maggio) (id. 67, v. N. F. 469)
ci parla dell’affrancazione di parte del Casale Quatralis
positi extra portam Maiorem urbis.
1 A questo Buon ricovero si riferisce probabilmente l’istromento di
vendita fatto nel 1397 (21 Febbr.) da Antonio Pai uzzi do Castro Poli
alla Società del Salvatore, per 5600 fiorini, compresa una casa vicina
(Niccolò di Giovanni di Niccolò not. ap. J. P. 205). Per altre notizie
relative v. A. lì. I, 36, n. 2; T. li, 58.
Nel 1398 il Casale di Buon ricovero extra Portam S. lohannis fu
venduto ai Della Valle da Paolo Conti, signore di Poli (L.S.S. I, 121)
e nel 1453 (16 Ott.) vi fu una divisione fra la Società del Salvatore ed
i Della Valle, per la quale la Società ne ebbe tre quarti, ed i Della
Valle il resto (ASS. Lorenzo di Paolo not. ap. J. V. 60).
2 Altri affitti del 1544 e 1546 si trovano nello stesso prot. ai ff. 289r
e 363T: nell’ultimo i confini nominati sono: 1) i beni di Camillo Astalli;
2) i beni delle monache di S. Lorenzo in Panisperna (v. sotto), v. pure
l'inventario dei beni di Bruto DellaValle del 20Ottobre 1535(L. S. S. 1,122).
Il canonico di S. Maria Maggiore Giacomo degli Arcioni
aveva sopra il « Casale Quadranum », diritti che furono
venduti nel 1309 a favore della cappella da lui fondata
(ASM. 103, cf. p. 12).
Giacomo di Lello di Alessio de’ Cenci comprò la quarta
parte del Quadrare da Annibaldo degli Stefaneschi (ASS.
VII, i, 26 ap. A. B. I, 119 che non ne dà la data).
Nel 1358 Giannicola Annibaldi vendette il Casale quod
vocatur Lo Quatraro, positum extra portam Lateranensem
in loco qui dicitur Favarolum (N. F. 528) a Leno laquin-
telli e Theulo Petri Vetralle.
La torre è menzionata anche nel testo dello statuto di
Roma del sec. xiv (v. sopra p. 28).
Nel 1423 (30 Die.) Giordano Colonna comprò il Casale
Quatraro dal Capitolo Lateranense, per 1000 fiorini (A. Cap.
N. Venettini, f. 52, ap. J. C. 1374). Passò poi alla famiglia
della Valle, alla quale apparteneva già nella prima metà
del sec. xv (ASS. cit.).
Nel 1486 (1 Ott.) Quadrare e Buon ricovero (vedi T.
II, 63) 1 furono affittati da Pietro della Valle a Nicolò
Madaleni Capodiferro (A. Cap. G. de Meriliis not. lib.
in 8° ap. N. C. 69): e nel 1535 (18 Ott.) Giacomo Muti, a
nome di Bruto Della Valle, locò l’erba del Casale di Qua-
traro e Buon Ricovero (AST. prot. 137, S. Arrone 89;
anche ap. N. C. 17). 2 Nell’inventario dei beni lasciati da
Pietro Astalli c’è il Casale nominato il Quatraro, di rab-
bia 40 (1536, 16 Giugno; G. de Amannis, f. 152, ap. Cor-
visieri MS. Busta III. C. Cat. A. IX, 20).
L'edifizio rovinato rappresentato nella carta sta sul
posto del Casale di Roma vecchia, che ora forma parte dei
beni Torlonia. Per altro non lo dobbiamo identificare con
questo (sebbene sia un editìzio del sec. xm, vedi T. in B.
A. C. 1893, 88) ma piuttosto coi ruderi di una villa romana,
detti ora ruderi delle Vignaccie, i quali però veramente
stanno dall’altra parte dell’acquedotto della Marcia, e sono
quindi rappresentati fuori del loro posto (P. B. S. B.
IV, 74). Il trasferimento poi del nome di Morena fin qua sarà
probabilmente sbagliato (v. T. Il, 78; P. B. S. B. IV, 119).3
d. Villa d’Eliogabalo.
Sette bassi.
Il nome apparisce già nelle Bolle di Agapito II e Gio-
vanni XII a favore del monastero di S. Silvestro (A.S V.
3, 4 in B. S. B. XXII, p. 275, 276 cf. T. Il, 57), fra i
confini di alcune terre seminatorie e del fondo Domini-
calia, che vi appartennero.
3 Casale di Morena.
Noterò i seguenti passaggi di proprietà del Gasale di Morena: non
so se vi si possa riferire il Casale Mureni confermato a S. Alessio da
Ottone 111 (A<SA. 5):
1443 (27 Luglio. — Jstr(omento) di vendita fatta da Ceccolella di
Paolo Stati a Gio(vanni) Paolo, e Coluzza, della quarta parte del Gasale
detto Morena (Arch. Madaleni Capodiferro, Mazzo A, n. 47).
1492 (24 Aprile). — Donazione all’ospedale del SS. fatta da Tuzio
de Tomarozzi, di una quarta parte del Gasale di Morena (ASS. Giorgio
Albini f. 353 ap. J. T. 216).
1518 (3 Maggio). — Vendita di una metà di un quarto del Casale
Morene, che fu già di Giulio Tomarozzi, fatta da Francesco de Bubalis
al Capitano Lorenzo Motini (AST. Prot. 567, L. Ceci, 12'; anche ap.
N, C. 6). Era congiunta prò indiviso con un’altra metà appartenente