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DellaVolpaia, Eufrosino; Ashby, Thomas [Hrsg.]
Le piante maggiori di Roma dei sec. XVI e XVII: riprodotte in fototipia (Appendice 2): La campagna romana al tempo di Paolo III: mappa della campagna romana del 1547 di Eufrosino della Volpaia ; riprod. dall'unico esemplare esistente nella Biblioteca Vaticana — Roma, 1914

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https://doi.org/10.11588/diglit.25720#0059
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III. - Indice e illustrazione delle leggende della nostra carta

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l’Aquila ducati 83 per il prezzo dell’erba del casale di
S. Broccolo (A. Cap. Antonio Campo, 20 ap. N. C. 5). Il
resto di quella parte era delle monache di Tor de’ Specchi,
le quali locarono il casale di S. Proculo al predetto Ber-
nardino, il 12 Agosto 1540 (A. Cap. A. Pucci, not. in fol.
ap. N. C. 18), v. Cat. A. VI, 66, 67.

Campo Selva.

Da S. Proculo, oltre la diramazione per Pratica (vedi più
sotto), ce n’era pure un’altra che portava al Campo Selva,
ma, a quanto pare, oggi non esiste più. Campo Selva è
ident Acato con diversi fondi da N. A. I, 370, i quali, in-
vece, si ritrovano nel 5° miglio da Roma (T. IX, 417). Dai
documenti citati intorno a S. Proculo, vediamo che già
nel 1470 fu dei Cesarini.

Il 1° Luglio 1549 Giuliano Cesarini ne vendette tutta
l’erba per 9 anni a Luca Massimi al prezzo di 1050 scudi
annui (A. Cap. Sisto Ambrogi da Alatri not. ap. N. C. 19),
Cat. A. V, 12.

Il fosso di Camposelva fu chiamato « Vaianicum » dal
sec. vnx in poi (T. IV, 83). Si vede che la foce ammetteva
l’ingresso di navi piccole: ed ancora sul posto si vedono i
ruderi di costruzioni portuali grandissime.

VIA OSTIENSE (f. V, VI).

d. La Meta.

È la piramide di Cestio, ancora chiamata come nel
medioevo meta Remi o Romuli, mentre quella del Borgo
fu sempre meta Romuli (Jordan-Hulsen, Topographie, I,
3, 179, 659: T. IV, 12).

d. La Mola.

È una mola sull’Almone, ancora ricordata nel nome
del ponte dell’epoca romana della Via Ostiense (T. IV, 17,
Stevenson in B. A. C. 1897, 295).

s. Torre d(e)lle Vigne.

Nel B. la « Torre delle Vigne di Ciriaco Mattei, r. 60 », è
distinta dal Casale di Tor Marancia.

È la torre ora detta di Tor Marancia, ediAzio del se-
colo xiii, che sta più di mezzo miglio ad 0. del Casale
(T. IX, 414). Nel Cat. A. VI, 26. Grotta perfetta e Torre
delle Vigne sono nomi adoperati alternativamente per la
tenuta, che fu ancora dei Mattei.

d. S. Paulo.

Bella rappresentazione della Chiesa antica, col campa-
nile alto ed acuminato. Nessuna traccia delle fortiAcazioni
di Giovannipoli (T. IV, 27).

s. Grotta proferta.

La prima menzione risale Ano all’anno 950, quando è
indicata come conAne sotto il nome orto perferie (M. P.
p. 195,196: T. IV, 31, il quale crede che ricorda un praefectus
urbis antico o del medio evo). 11 nome ricorre spesse volte,
ed in genere, come rileva il T., le menzioni sono di orti
o vigne. 1 A quelli antichi da lui citati aggiungiamo gli
ortua prefecte nel 1100 (A P. 11) cf. ASM. 17 (1148) ASA.
49, 57, 60 (Ortis Prefectis, sec. xm).

La corruzione proferta non è notata dal T. La strada per
la quale vi si accede è probabilmente un antico diverticolo.

1 Nel 1564 (26 Ottobre) Alessandro Mattei locò un Gasale chiamato
Grotta profecta, confinante coi beni di Pietro Paolo Mignanelli e del

*[s. Strada attuale di Ardea, detta Via Lau-
rentina],

s. * Tre Fo(n)tane.

Vi sono indicate le tre fontane, ma una sola chiesa, la
basilica di S. Anastasio. Si vede una strada conducente
alla Nunziatella, di origine antica (T. IV, 51) e molto bat-
tuta dai pellegrini, ma ora non più esistente.

* P(onte) di Butri.

«Nella bolla di Sergio III dell’anno 905 annoverante
i beni del monastero dei Ss. Domenico e Sisto » (M. P.
p. 30) troviamo menzionato il pons bussole, corruzione di
Boscoso, secondo il T. (IV, 58). La forma moderna Ponte
Buttero si trova già nel Am.

d. * Tuccio Mazzatosti.

È l’attuale Casale di Acquacetosa, nominato come con-
Ane nella bolla citata di Sergio III sotto il nome di Acqua
surgente (T. IV, 59).

Fu poscia delle monache de’ Ss. Domenico e Sisto
(Cat. A. VI, 2); e nel 1690 fu dei Colonna (Am.).

Non lio trovato altro ricordo che Tuccio Mazzatosti
fosse stato in possesso di questo Casale ; ma nel 1538 egli
comprò il Casale chiamato lo Quarto di S. Savo (v. sotto
s. v.: T. X, 41).

s. * Cicognola Vecchia.

L’ediAzio rappresentato è la Torre dell’Archetto, torre del
medioevo con arco, piantato sopra una conserva d’acqua
di epoca romana : è stato recentemente convertito in Aenile.

La tenuta porta il nome di Cecchignoletta (T. IX, 421).

s. * Valerano.

Nel 1038 (16 Febbraio) Gregorio, giudice dativo, con-
cesse a Benedetto primicero, vita sua durante, la metà del
Casale nel fondo detto Balirano (G. P. 277 : AMN. 9).

Nel 1075 (9 Marzo) ebbe luogo il cambio ricordato
sopra (p. 23) di un pezzo di terra sativa al Vallerano con
cinque oliveti all’Acqua Bollicante (T. X, 462: AMN. 25:
ivi, 26 ricorda una rinunzia in favore di S. Maria di una
pedica di terra sativa in Vallerano nel 1081). Alla stessa
epoca il monastero di S. Paolo possedette un Casalem
quod vocatur Valoranum, cum vineis suis atque silvis
simulque pratis (bolla di Gregorio VII, APa., in RSR.
XXXI, 279).

Fra i beni del Monastero di S. Anastasio ad aquas Sal-
vias (Tre Fontane), vi era pure un Casale di Valerano
(bolla di Alessandro III, 10 Luglio 1161, in R. S. R. I, 59),
ed anche S. Alessio aveva una terra in Valerano (bolla
d’Onorio III, 1217, ASA. 29).

Una metà del Casale appartenente a S. Paolo fu ven-
duta ad Onofrio Capizucchi nel 1395 o 1396 (T. IV, 61 :
D. C. 72).

Una parte di Vallerano fu anche dei Maddaleni Capo
di ferro.

Tolgo le seguenti note dal Rubricellone, pp. 111-112:

« 1) 1354 (14 Novembre). Istrom(en)to di vendita fatta
« da Panvenzio Cocomeri colla presenza e col consenso
« di Benedetta sua madre e Paolo Ponziani della quarta

Sancta Sanctorum, per l’erba invernale e per il pascolo, ad Orazio di
Antonio de Alexiis di Leonessa (AST. Prot. 1522, C. Saccoccia, 698).
 
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