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pia forza, nei doni offerti alla sua immagine pura
(che è quella del padre suo) Manda vittorioso (i).
La dea che sta dietro, e che spinge verso la nuca
di Ritho il simbolo della vita, rappresenta, Jthjr
la grande, la risplendente tra gli dei, divina im-
magine , Sevek-femmina in Pone città di Manda (2),
signora (delle forze appartenenti all'ara del cuo-
re ) (3), che riunisce (le qualità) di madre divina
del'figlio suo Mèui, e di vivificatrice per la mani-
festazione della bocca sua. L'atto di Athyr, di
spingere cioè il simbolo della vita verso la dea nu-
trice, viene espresso nella sottoposta iscrizioncel-
la: libero (la vita) (4) al germe figlio del dio dilet-
to Manda padre? suo, per sostegno aWEgitto nel
paese di SatePh-à dea leontocefala che viene ulti?

(1) L'ultimo carattere dev'essere il braccio armato.

(2) TICUJt6-JUUTT—&à*P. • Sembra esser questo il nome
sacro di Erment, più spesso qualificato semplicemente in que-
ste iscrizioni per Ponc-meridionale, cioè quel lato d'occiden-
te nell'Egitto superiore che costituiva il Nomo Ermontite.
Qui si aggiunge il nome del dio locale Pone-Mandu, o Pone-
Ment; e quindi è derivata probabilmente la moderna denomi-
nazione Erment.

(3) Così traduco questa non chiara frase, secondo il valore
dei caratteri, ne mi perderò in congetture per dichiararla;
avvertirò soltanto che in questo luogo meglio calzerebbe il
senso di doni, offerte al carattere che così una volta ero soli-
to interpretare, ma che dopo per buone ragioni, spiegai, se-
condo l'altrui sentenza, per significante forza, robur lumbo-
rum. Monum. Stor. t. iv pag. 23 (2).

(4) Qui liberare è usato nel senso di concedere, quasi ag-
giudicare, come il latino addicere e il livrer dei francesi.
 
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