Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
96

. TAV. LII. Centauro. Alla pag. 90. ho indicati
Aristea e Papia Afrodisiesi, scultori de Centauri Ca-
pitolini , colia denominazione d' artefici d'i Cipro . E'
vero che una città detta Aphrodisium era in quest'
isola ; ma la patria de' due scultori era senza dubbio
Afrodisiade (Aphrodisias) della Caria, città di cui
esistono molte monete , e dove sotto gli Imperatori
era una scuola di scultura, alla quale scuola appar-
tenevano i nostri artefici, come V Atticiano il cui no-
me e patria leggonsi in una statua Medicea ( Bonar-
roti Vetri p. XXI.) ed il Zenone il cui nome si tro-
va in una scultura della Villa Ludovisi, ed un altra
volta insieme con quello della sua patria Aphrodisias
in un Erma, già della Villa Negroni . Il primo ver-
so di questa iscrizione , riportata da Winckeimann
scorrettamente (T. II. p. 37°. dell'ed. Rom. ) è co-
me siegue :
F1ATPIC EMOI ZHNWNI MAKAPTATH ECT A*POAICIAC
Addizioni e Correzioni al primo Volume.
Si legge alla pag. 92. che l'estremità della Giu-
none Barberina sono eseguite in un marmo di grana
più fina e che simiglia al Pario.
In questa espressione si son seguite le nomencla-
ture degli scalpellini di Roma , i quali chiamano mar-
mo Pario un marmo simigliarne all' avorio nel quale
sono scolpiti molti busti antichi , e che io credo il
Coralitico, Il vero marmo di Paro è quello che gli
scalpellini chiamano marino greco a specchioni.
Tavole aggiunte alfine del Volume.
Tavola A. Nelle spiegazioni de num. 5. e 8. ho
supposto che quegli Ermi barbati, con cincinni e chio-
me donnesche rappresentino Giove Terminale. Que-

sta opinione volgare è poco fondata. La maggior par-
te di tali Ermi rappresenta Bacco barbato o le divi-
nità del suo seguito, alcuni che han la barba aguzza
e mancano di attributi Dionisiaci, posson credersi di
Mercurio Sphenopogon o a barba cuneiforme .
Num. 9. Spiacemi non aver fatto disegnare l'al-
tro tipo, né determinato esattamente la grandezza
di questa singoiar medaglia di mezzano bronzo che
io credo inedita. Altre sene conoscono colla epigra-
fe NEPONI AllOAAaNI (Eckhel D.N. T. VI. p.a76.)
e con tipo simile ; ma ii titolo di KTICTHC fondato-
re , che vi si aggiunge in questa medaglia mi fa pen-
sare che sia stata essa battuta a Megara, città che
si glorificava aver avuto per fabbricatore delle sue
mura Apollo Citaredo ( Pausania L. ì. e. 42. )
Num. 19. 11 semicircolo eh' è sul dinnanzi del
tempio di Pafo , nelle medaglie , e nelle gemme , non
esiste nel tempietto d oro qui riportato, come 1' e-
spressiom equivoche della spiegazione potrebber far
credere . li disegno del monumento è più esatto.
. iavolaJ • num. ,. Alla pag. 98. ho supposto eh'
esista nel Museo Vaticina «« j • 11 *
j» r\ "vaticano un erma doppio colle te-
ste d Omero e d Erodoto u^ • t
1 -, ^'""oto. Ho poi riformata questa
opinione ne Tomo VI. tav. 20. , dove ho reso veri-
simile che il ritratto.unito a quel tf Omero sia del
poeta Archiloco. L Erma Fam^;^ j»t- 1
a- r rarnesiano d Erodoto mo-
stra una diversa nsonomia.
Ho detto nella stessa pagina che la figura della
virtù alza la mano in atto d' esortazione? Io credo
che questo gesto , comune a molte altre figure dei
basso-rilievo, non esprima altra cosa che il rito del-
le sacre esclamazioni ed invocazioni usitate nelle ce-
rimonie del gentilesimo, ed accompagnate dal solle-
var della destra. Vedasi il medaglione de Colofoni
riportato ne Commentar] di Spanhemio a Callirna-
co pag. 479.

OSSERVAZIONI SUL SECONDO VOLUME
DEL MUSEO PIO-CLEMENTINO

TAV. I. Plutone. Ho seguito alla pag. a^ l'opi-
nione comune secondo la quale il Giove de Sinopiti
ebbe il nome di Serapide poi che fu trasportato in
Egitto. Un fatto che riporta Diogene Laerzio sem-
bra potersi objettare a questa opinione . Diogene u-
dendo dire che Alessandro conquistatore dell'Oriente
solea farsi venerare sotto il nome di Bacco: e voi,
soggiunse, fatemi Serapide : alludendo alla sua patria
eh' era Sinope dove Serapide si venerava. Se il fat-
to è vero , Serapide era già il nome di questa divi-
nità del Ponto . Jablonsky ha preso il partito di ne-
gare il fatto (Panth. Aegypt. L II. e. 5. §. 3.) : ma
come non ha potuto allegare in contrario se non del-
le deboli congetture , fondate su d1 incertissime eti-
mologie , sarà meglio convenire che Serapide era il
nome che i Sinopesi davano alla lor principale divi-
nità ; e che l'origine di questo nome è ancora ignota.
Alia pag. 5. nota. a. ho seguita ancora F opinio-
ne comune degli antiquarj che credono rappresenta-
to Ercole in atto di rendere ad Admeto la morta Al-
cestide nella pittura citata del sepolcro de' Nasoni
* . a^'.lo0 : ma poi nella mia operetta sulle Iscrivo-
nopee pag. 102, e 103. parmi aver meglio spie-

seÌollf* £sUra ^ raPP~*> * mio credere ,
ElisS? fCmCna e,dÌ ****»*«> celebrate negli
Elisj coli intervento d' Alcide. 6
TAV. II. Danaide. Sono stato dubbio se questa
donna piangente fosse una delle ninfe che versan la-
grime sul fato di Marsia, o una delle Danaidi. Mi
son determinato allora per questa seconda opinione?
credo adesso la prima assai più verisimile. Primiera-
mente la nudità della figura convien meglio aduna
Najade che ad una Eroina j in secondo luogo è stato
egregiamente provato da Eckhel (D. N. T IV p 493
et seqq. ) che la statua di Marsia era elevata ne' Fo-
ri delle Colonie romane e eh' era anzi riguardata co-
me un simbolo de' privilegi di queste città. La sta-
tua di cui si ragiona fu scoperta nel Foro Prenesti-
no, e la città di Preneste era colonia (v. Volpi La-
ùuni T. IX. p. 165.) 5 ond'è verisimile che le Ninfe
piangenti Marsia accompagnassero il simulacro di
questo Sileno, che così 1' appellano gli antichi scrit-
tori e questo nome distingue i Fauni barbati d1 età
provetta. Quanto alla ragione perchè la statua di
Marsia fosse un ornamento prpprio dei Foro nelle ro-
mane colonie , io credo che altra non ve ne sia, se
non
 
Annotationen