I
P R
EF AZIONE
DEL TRADUTTORE.
I quanto sra tutte le opere rende a noi superiori gli
antichi e gli difiingue la magnificenza degli Edi-
ficj y e la persezione dell1 Architettura fii tanto fen-
Za dubbio alcuno dee fiopra ogni altro Scrittore antico esse-
re silmato Eìtruvio : Cio molto più perchè de molti y che di
quetempi fcrissero su tal materia , egli è il folo^ che ci fia ri-
maso , e per confeguenz^ è oggi T unica chiave per intendere
la ragione delle bellezze di tante fiupende opere e Greche , e
Romane, le quali il Mondo tutto ammira anche in quelle
poche dimezzate reliquie, che il tempo, e la barbarie non han
finito ancora di consumare.
Nella perdita però di quegli altri filmili Scrittovi dobbiam
considarci , fe quefio foto fi è fino a noi consermato ; perchè in
quesio folo abbiamo quanto di meglio sicrissero sparsamente
tutti gli altrif e quefio fido , e non gli altri veggi amo filma-
to e citatofin da siuoi tempi medefimi2: anzi è notabile, che
quasì per traditone fiafi continuata per lui e non per gli al-
tri cofi antemente quefi a filma, anche nefecoli più barbavi ed
ignoranti, giacché la quantità grande de Codici manofcrit-
tfche nelle nobili biblioteche tuttavia fi cufiodifcono, mofira
Maftanza, quanta gente, a consronto anche dogai altro Au-
tore , ha dovuto teners impiegata per moltiplicarfene a talfe-
gno le copie.
Creb-
(i) Senza che io qui gli traseriva , si trovano
tutti nella prefazione del lib. vii. nominati da
Vitruvio medesimo e i Greci , e i Latini Scritto-
ri di Architettura , de’ quali egli si servi per ar-
ricchire di lumi, e di notizie quello suo Trattato.
(z) Plinio lo cita specialmente ne’ libri xvi,
xxxv , e xxxvi della sua storia naturale , ed
ognun sa , che generalmente per tutta l’opera
non si veggono , che tratti di quello nostro
Autore , fin anche colle stesse parole.
a
P R
EF AZIONE
DEL TRADUTTORE.
I quanto sra tutte le opere rende a noi superiori gli
antichi e gli difiingue la magnificenza degli Edi-
ficj y e la persezione dell1 Architettura fii tanto fen-
Za dubbio alcuno dee fiopra ogni altro Scrittore antico esse-
re silmato Eìtruvio : Cio molto più perchè de molti y che di
quetempi fcrissero su tal materia , egli è il folo^ che ci fia ri-
maso , e per confeguenz^ è oggi T unica chiave per intendere
la ragione delle bellezze di tante fiupende opere e Greche , e
Romane, le quali il Mondo tutto ammira anche in quelle
poche dimezzate reliquie, che il tempo, e la barbarie non han
finito ancora di consumare.
Nella perdita però di quegli altri filmili Scrittovi dobbiam
considarci , fe quefio foto fi è fino a noi consermato ; perchè in
quesio folo abbiamo quanto di meglio sicrissero sparsamente
tutti gli altrif e quefio fido , e non gli altri veggi amo filma-
to e citatofin da siuoi tempi medefimi2: anzi è notabile, che
quasì per traditone fiafi continuata per lui e non per gli al-
tri cofi antemente quefi a filma, anche nefecoli più barbavi ed
ignoranti, giacché la quantità grande de Codici manofcrit-
tfche nelle nobili biblioteche tuttavia fi cufiodifcono, mofira
Maftanza, quanta gente, a consronto anche dogai altro Au-
tore , ha dovuto teners impiegata per moltiplicarfene a talfe-
gno le copie.
Creb-
(i) Senza che io qui gli traseriva , si trovano
tutti nella prefazione del lib. vii. nominati da
Vitruvio medesimo e i Greci , e i Latini Scritto-
ri di Architettura , de’ quali egli si servi per ar-
ricchire di lumi, e di notizie quello suo Trattato.
(z) Plinio lo cita specialmente ne’ libri xvi,
xxxv , e xxxvi della sua storia naturale , ed
ognun sa , che generalmente per tutta l’opera
non si veggono , che tratti di quello nostro
Autore , fin anche colle stesse parole.
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