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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0055
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per le basette del mostro, l'altro per la

blicata già da] do Rossi;

-VRELIVS VALE
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ti ài pacS. Ili
sep lENB ■

Tutti e tre i frammenti soni
12. Il Museo di S. Sebasti!
dislingue per la tecnica simile
-~ W* > "" "'""' 1
chicttato, dal quale sì stacci
(tao. CLXXVII, /). L'impreì
Giona riposa sotto la pianta,
emerge soltanto con la parti
pano la metà destra d'un cope

:1 tv secolo.

possiede un Giona, che s

solita tabella, vuoti
getto, probabiimen

iella del t
jssapot

j gruppo;

ebbe

anche al quarto. Il lavoro della scultura è leggero, il disegno,
buono. La tecnica lo assegna al tv secolo '.

13. Nella metà sinistra, sola superstite, d'un coperchio
della villa Albani, accanto a Daniele e ai tre fanciulli nella for-
nace, Giona dorme su uno scoglio all'ombra della cucurbita,
però senna il mostro, come sui monumenti più antichi
(tav. CLXII, ì). Ma l'assenza sola del mostro non è sufficiente
per attribuire il frammento :il primo gruppo; un tale Giona
può essere residuo d'una rappresentazione del quarto gruppo
alquanto semplificata, come prova il frammento che illustre-
remo appresso. Malgrado la cattiva om se nazione della lastra
da secoli esposta all'intemperie, le sculture rivelano ancora un
buon artista. Esse sono di gran
figura assai riuscita; egli dorme il
sima, e farebbe onore anche ad

questa ragione n

udine naturai is-
1 moderno. Per
rei escludere assolutamente l'età pre-

Chiudiamo la serie con un frammento curioso del Musco
ìaterancnse (n. 61), sul quale il getto e il sonno di Giona sono
separati dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci. Delle scul-
ture manca in basso circa un terzo. Un restauratore ■ ebbe
l'ardire di colmare la lacuna, ma lo fece in un modo ridi-
colo; il miracolo della moltiplicazione ha luogo dietro il pi-
strice che rassomiglia ad una balena. Le figure, e special-
mente quelle della moltiplicazione, sono assai sopralavorate;

quindi l'aria moderna delle lesti- ben pettinati (tu

,.CLXX1V,

7). Quando feci staccare la lastra, si vide che s

i tratta d'un

frammento di sarcofago, come ha indovinato

il Ficker»,

non ■■ di coperchio ■, come si legge nella cdizioi

te ufficiale ».

Stilla nostra copia abbiamo corretto l'errore pi

il grossolano

del restauratore. La scultura può appartenere 1

incora al tu

secolo.



' Uni «cnicji limile mostra alimi li coronazione dell»

mute MaìU,

npproentua suiti Listi? che chiudevi II sepolcro della sinti

Vedi WrimiT,

H'itriiz' zar t'irgli. I:h" .'■■■.-.■'.■ ,11 /.''i'"i. 'hwltithihr.. rijoS. I.n

■.I.p.i.9«KS-

a gruppo

§ VI. - Quinto gruppo delle scene di Giona.

1. Dopo essere state in uso circa un secolo, le rappresen-
tazioni di Giona subirono nella scultura, alle volte, un grande
cambiamento; gli artisti lasciarono da parte le due prime
scene, contentandosi della terza, cioè quando il profeta
riposa sotto la cucurbita, col pistrice accanto. Per man-
canza di spazio, sul sarcofago lateranensc 137 il mostro manca
(tav. CLXVI, 4): non si vede che Giona sotto la pianta.
Questa scultura fu orribilmente deformata da un restauratore
digiuno di conoscenze archeologiche; perfino la cucurbita
colle zucche dovette prestarsi,ad ornare il tondo col busto
della defunta.

Anche su otto altri monumenti di questo ultitr
Giona occupa lo spazio sotto l'immagine clipeati
un solo busto, almeno a giudici!re da quelli superstiti. La ra-
gione sarà forse che Giona addormentato rappresenta la
figura del defunto deposto nel sarcofago, la sua immagine
quindi equivalente alla for-
mula epigrafica in singolare;

A tale proposito merita
una menzione speciale l'epi-
grafe che Severo, diacono del
papa Marcellino, compose in
quasi-versiti per il ciibicuìum
duplex,che egli fece costruire

tam, Sibi suìsque menar, quo

MEMBRA DULCIA SOMMO Per

longum tempusfortori et indici
servet. Severa dulcìs paren-
libus et famulisque, una ra-
gazza di quasi die
polla; Quam dom(i

donec resurgat ab i
suo... Ouamque ite.
questa epìgrafe cori
defunta Severa con

Il simbolismo rimane, naturalmente, lo stesso, se si tratta
di due busti di defunti. Ciò non di meno abbiamo creduto
più probabile restituire un solo busto su un piccolo fram-
mento del cimitero di Priscilla {fig. 135}, che diamo comple-
tato a tav. CLXVI, 1. Quel poco che rimane della scultura,
è d'un lavoro accurato, che accenna alla metà incirca del se-
colo III. Il busto era sostenuto da due vittorie. Il resto della
ornamentazione non si può indovinare; forse sarà stato simile
alle fronti delle tonde LXXXXV1U, 3; CXXXIV, r-j, ov-
vero più semplice, come sulla inulte latei ancr.se riprodotta a
tav.LXXXVII.6, dove le due rappresentazioni angolari se
sostituiteda semplici colonne. Nel centro si scorge, fra due p
lastri e in una cartella ansata, l'immagine clipeata della ■

anni, fu la prima ad 1
;)i nasci mira sapieutia et arte lu

!S IN PACE QVIETVM HIC EST SEPV
0 Qitìque aiiiitiiim rnjmil <[>ì>ili< 1
m dom(imi)s spiritali gloria reddet '.
ponderebbe benissimo l'immagine della
ìiona dormiente sotto la cucurbita.

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