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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0061
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Adamo ed Eva- Caino ed Abele

santi ». Cosi leggiamo nel Saeramentarìum Gelasiaman '.
Non mi si ohicttcrà l'età relativamente tarda della collezione
gelasiana, perchè le preti per i defunti sono, generalmente
parlando, antiche quanto il Cristianesimo, e, per la sostanza,
dappertutto uguali. Perciò nulla di strano di trovare il pen-
siero fondamentale espresso in modo simile nella Anafora
del patriarca monofìsita Michele il dande (f ngy): plasma-
tore della nostra natura, Dio nostro... che vuoi la vita e la
salute di tutti, secondo la tua misericordia largisci il per-
dono dei falli e la remissione dei peccati a tutti i figli della
tua santa Chiesa, ì quali gustarono l'amaro calice della morte
in seguito alla sentenza di morie, lanciata contro dì noi dalla
tua giustizia... ■'.

La rassegnazione alla volontà di Dio, che parla in tutti
questi documenti, di termina il lignificato delle immagini di
Adamo ed Eva nell'arte funeraria, die, s'intende, è il mede-
simo. L'ultimo passo riprodotto i d'un interesse particolare
perchè ricorda la creazione dei progenitori, scena che fino
ad oggi s'incontra soltanto nella scultura. Più generica è
l'espressione /attori et ludici ■ dell'iscrizione del diacono
Severo sotto il pontificato di s. Marcellino (296-304).

Le sculture che rappresentano Adamo ed Eva sono meno
antiche delle pitture, ma incomparabilmente più svariate. I
pittori, invero, riproducono la sola caduta; nella scultura,

di Adamo ed Eva, la caduta dei medesimi, la loro cacciata
dal paradiso, e la consegna dei simholi del lavoro — manipolo
di spighe e pecora —, che su alcune sculture sono riuniti
colla caduta, formando così una variante della seconda scena.
La cacciata poi non si trova che tre volte, e mai come scena
indipendente, bensì congiunta con la caduta o con la con-
segna dei simboli del lavoro. Cosicché le scene principali
da trattare sono; la creazione, la caduta e la consegna. In
ultimo parleremo delle figure di Caino e di Abele che offrono
a Dio i simboli del lavoro.

Le scene di Adamo ed Eva, pubblicate dal Garrncci e
dal Le Blant, salgono a trentotto :l; noi aggiungeremo una
quindicina d'esempi, per lo più frammentati e inediti.

§ 1. - Creazione dell'uomo.

La sacra Scrittura racconta con poche, ma solenni parole,
la creazione dell'uomo Mentre per tutti 1 generi dì ammali
basta l'espressione: Et fccit Deus», qui si premette alle
tre Persone divine quasi un invito a crearlo, poiché si tratta
del padrone di tulio il creato: Kaciamus hominem ad ima-
ginem et similitudinerr. nostrani el praesit piscibus marie,
et volatilibus caeh. et bcsliis, universacque terrae oniniqut
reptili, qilod moventi in !t-rj Si indicano inoltre lì mate-
riale onde fu fatto l'uomo, e implic

venne ispirata: « Formavi! igitur Dominus Deus h

de lìmo terrae et inspiravi! in faciem eius spiraculum vitae

et factus est homo in animam viventem »'.

Dio collocò l'uomo nel paradiso, luogo di delizie e di
ogni amenità, dandoglielo in custodia; ma nello stesso Icmpo
gli impose l'obbligo di astenersi dal flutto dell'albero « scien-
tiac boni et mali ■■. Mangiare il frutto di questo albero, sarebbe
fatale: « in quocunque enim die comederis ex eo, morte

Per creare Eva, Dio addormentò Adamo e gii tolse una
costa: »Et aedificaeil Doniirms Deus costam, quam tulerat
de Adam, in mulierem: et addu^it cani ad Adam . In ultimo
si annette ancora una osservazione, in apparenza indifferente,
ma decisiva per la maniera onde vennero rappresentati Adamo
ed Eva nell'arte funeraria: Erat atitcm uterque nudus, Adam
sciliect et uxor eius: et non erubescebant ■'■', Questo passo
spiega perchè i protoparenti appaiono, tranne un'unica ecce-
zione in tutta l'arte, o completamente nudi, ovvero, come di
solito, con una foglia (di fico) che e
trambe le mani davanti alla nudità,
una specie di tunica assai primitiva, fatta di foglie di fico, che
vestono i protoparenli sopra un frammento dei Museo di
S. Callisto {tav. CLXXXX, 12).

1. Cinque sono le sculture che si riferiscono alla creazione:
due romane e tre dell'arie provinciale. La più completa si
trova sul <■■ sarcofago dogmatico , in testa al ciclo ivi rappre-
sentato (tav. LXV). In conformità del teslo sacro, tutte e tre
le Persone divine sono in azione: l'eterno Padre, seduto su
una cattedra velala e fornita di suppedaneo, fa il gesto ora-
torio; a destra il figlio tiene la mano sulla testa di Eva che
sta colle braccia distese lungo il corpo; Adamo giace a terra
addormentato; lo Spirilo Santo, ritto dietro Dio Padre,
poggia la destra sulla spalliera della cattedra, esprimendo con
questo gesto la sua parte nella creazione. Siamo dunque
all'ultimo momento, quando viene comunicato ad Eva lo
■ spiraculum vilae ». Le tre Persone divine sono barbate e
più 0 meno identiehe. Nella scena vieina sì effettua la t
sedila dei simboli del lavoro; lì accanto, il serpente at
agliate all'albero e col fico in bocca, ricorda la caduta.

I Ire soggetti descrìtti furono copiati per un sarcofago
gallico, di cui rimane soltanto un pezzo; esso offre appunto
quei soggetti, ma orribilmente deformati. Onde sì spiega,
ionie Eva della creazione ha potuto essere scambiata col
pesce di Tobia, e quella della consegna dei simbi
cieco nato {tav. CXXXVU, 6)\ Come prova il
della figura di Dìo Figlio, le tre Persone divine avevano pari-
mente la barba; il tutto era quindi una copia esatta dell'in-
umale romano. La ricostruzione fu perciò facile.

2. Delle due altre sculture, dell'arte provinciale, quella (
Campii è pure intiera, sebbene molto rovinata (Ini-, CVI, 2):;

); 383. 5: 396- 2. 3 ' Si
 
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