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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0092
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indonna di Daniels ai leoni

delle rappresentazioni di Daniele fra i leoni: ■ Libera, Domìni»,
animino servi lui, sient liberasti Danicleni de lacu leonum ».
Come abbiamo dello, Daniele è una delle ligure che en-
trarono prestissimo nella piuma cimiteriale. Nei tre esempi
più antichi egli è vistilo della semplice tunica, senza il manto,
vale a dire « nudus », secondo il concetto degli antichi. Ma li-
pitture del secolo in e dell'età della pace lo mostrano com-
pletamente nudo, ad eccezione di due, nelle quali egli cinge
il ventrale, secondo l'uso più antico dei condannati ad bestiai.
Ma, vestito o nudo, Daniele appare sulle pitture sempre solo
e orante fra i leoni, di guisa che non si può sapere, se l'artista
abbia voluto rappresentare la prima o la seconda condanna,
il che, del resto, non influisce sul significato simbolico della

La stessa incertezza lasciano anche le sculture che mo-
strano Daniele solo e orante in mezzo ai leoni. Più spessa però
gli scultori sono, come d'abitudine, molto chiari e non per-
mettono il menomo dubbio, aggiungendo, oltre l'angelo,
Abacuc recante il cibo, prova, questa, che hanno voluto rap-
presentare la seconda condanna. Della prima, al contrario,
non esistono che due frammenti e un monumento intiero.
Di questi tratteremo in primo luogo.

i. La scena intiera della prima condanna di Daniele ai
leoni occupa la testata destra del sarcofago della chiesa di
Lucq-de-Béarn (rat». CLXXXXI, 6). La scultura e assai razza;
specialmente le figure vestite sono come gonfie, il che a
prima vista rende enigmatici alcuni particolari. Il profeta è
nudo ed ha la mano sinistra abhassata, come i protoparenti
nella scena della caduta; la destra, al contrario, e alzata
quasi verticalmente; testa e sguardo sono rivolti al re.
Cosi l'artista ha espresso il saluto di Daniele: « Rex, in ae-
temum vale!» Il re somiglia ad una grossa donna; egli
siringe nella sinistra uno scettro che, solo, lo caratterizza.
La parte superiore della testa è distrutta, altrimenti se ne
vedrebbe il diadema. Con la destra abbassata tiene il lembo
del paludamento, che monta sull'avambraccio sinistro, e che
stando alla copia del Le Blant un po' ritoccata, si prende-
rebbe per una mappa contabulata.

Il personaggio di contro al re sembra aggiunto per
sviare l'interprete; esso ricorda quegli uomini che nelle
sculture col passaggio del Mar Rosso portano sulle spalle il
sacco arrotolato. In realtà si tratta ili pieghe abbottate. E.
Le Blant, che conosceva la scultura originale, non si lasciò
ingannare: « 1,'Inumile debnut deiriére le prnphète et por-

: la main a son visage parali ctre un accusateli!" con-
dannine auM lions, comme il est dit plus loin (Dan., VI, 23) et
faisant un geste de désespoir » ', scrive egli di codesto perso-
naggio. La spiegazione è giusta; incontreremo più d'una volta
figure di delatori nelle scene dei tre fanciulli. Col gesto di
dolore l'artista volle indicare senza duhbìo la triste sorte dei
denunziatoti di Daniele.

' o.rafr. uv XXVII, 3, p. 103.
' Gmt*. p. .5.

1 Garkccci, «aw. 301, 3; 3:1, +; 3 13. 5; 31S, 3: 322.1; 323, 1: 33;. 3;
333. 'i 34&i >i 3S». ' « '■■ 359. K }'•*, » e 3; 3*j. 2; 3*6. 2 t 3; 367, 1-3;
■<: 374, 4; 375. V- 3S4. '.3^5; 3S;. 5; 3S3' 4; +°3. 5; 1-t Blant. A.hi,

La visita del re nella fossa dei leoni si vedeva, con grande
probabilità, anche sulla testata destra del sarcofago distrutto
di Soissons, il quale dovrebbe essere stato « engagé dans la
muraillc , perciò soltanto a metà visibile. Il disegno antico
non ne riproduce difatti che la metà, cioè un leone e Daniele,
con la mano sinistra abbassata. A ragione quindi il Le Blant
opina che Daniele « tourné vers la droitc, il levait le bras,
en s'adressant, sclon tonte apparente,... au roi venu le visi-
ter»'. Ne daremo più oltre la copia.

■2. La scultura del sarcofago di Lucq-de-Béarn ci ha
guidato nella ricostruzione d'un esempio romano, molto mal
ridono, ma sicuro. I frammenti vennero alla luce negli scavi
latti eseguire nel emulerò dei Ss. Marco e Marcelliano e si
conservano nella cripta di contro all'ingresso. Della scena sono
rimasti un leone quasi intiero, scolpilo con notevole maestria,
scarpe e gambe col lembo della tunica di Abacuc, la parte
inferiore del paludamento, la mano destra parlante del re,
oti pezzo della gamba 1 le dita della maini sinistra abbassata
di Daniele. Questi, per conseguenza, non era rappresentato
orante, ma faceva colla destra al/ala il gesto di saluto,diretto
al re, come sul sarcofagi! gallico, iiastò quindi aggiungere l'altro
leone e l'angelo, per completare la scena (/«■,-. (X'VIIl, j).

I frammenti sono residui della fronte d'un sarcofago a
figure di altorilievo, fatte con grande cura, ma tozze e mal
proporzionate. Se si aggiunge la presenza della consegna della
Legge a Muse e se si ticn conto del luogo onde provengono i
frammenti, bisogna ascriverli al secolo iv. Quanto ai sarcofagi
gallici, tutti d'un lavoro assai inferiore, non si può escludere
il secolo v. Tra quelli della seconda condanna invece, ne tro-
veremo alcuni precostantintani.

§ IV. - Seconda condanna di Daniele ai leoni.

Le sculture che rappresentano la seconda condanna di
Daniele ai leoni, sono incomparabilmente più 1
Quelle pubblicate dal Garrucci e dal l* Blant ai

diffusione di questa immagine si deve al fatto che Daniele fu
dai Padri e scrittori ecclesiastici pi esodi buon'ora per figura dei
martiri condannali ut! bestiai. Ai venti lesti citati dal Le Blant*
ne aggiungeremo uno di Eusebio. Parlando di martiri dati
ad bestiai e rimasti illesi, lo storico descrive particolarmente
un giovane il quale, in mezzo ad orsi e pantere se ne stava tran-
quillo, colle mani espanse a forma di croce: St'xa Stojióiv éo-rioros

KaSajrroiiévitv alnev tì]j aapKÓs. ' » L'analogia con le rappre-
sentazioni di Daniele è sorprendente «, dice Charles Bayer.,
illustrando questo passo ''. E si noti bene che Eusebio è
un teste oculare. Egli parla anche, come vedemmo, delie
statue di bronzo dorato, rappresentanti il Buon Pastore colla

t»v, VI: Vili: XX. 2: (ìaale.p. 13: XV, ,: \x\ , }: XXVI, 1; XXVII. j;
XXXIV.

/. E.. >
 
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