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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0130
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le seguenti, contentandosi di far vedere il
Signore che, accompagnato dal principe degli apostoli, s'è
fermato dinanzi all'iscri/ionc ili Rns.ni. I.a ragione ei sembra
suggerita dall'epigramma che s. Damaso compose per la tomba
della sorella Irene, vergine sacra. Considerando per sé pros-
a la chiamata dei Signore, il papa finisce col raccoman-
darsi alle preghiere della defunta: Nunc veniente Dea nostri
re, virgo, Ut tua per Dominimi praestet milii facula
lumen '.Qualche cosa
imile forse ci di-
), nel loro linguag-
gio, lo sculture del sar-
cofago. Gesù, che già

chiama a sé la defunta,

w dei paralitici

stende le mani, implorando, s'intende. II! grazia che Gesù
gli concede, imponendogli la mano sulla testa. Il Signore
dunque si suppone andato da lui, e non viceversa. Eppure
soltanto cosi io scultore precisò abbastanza bene la scena
come guarigione di Bartimeo, la quale, altrimenti, sarebbe
rimasta un po' indecisa. Secondo l'uso comune degli artisti
il cicco è di statura piccolo; egli veste come i bisognosi in
genere, semplice tunica, avendo gettato via il pallio.

Gesù operò il mi-





linssa, ( iaudenzio .: :. ■:>■
enirc a chiamarmi, non ti
Dunque pure Gaudenzio

i lei per chiamare
il marito. Applicando
il lesto damasiano al sarcofago di

i0ra che il Signore sta per i
scordare dei tuo marito », ecc.
considererebbe la morte della su:
del Signore, una « accento domim'ca >, per valerci delle p

role ili s. Cipriano, entrare nella epigrafia antica"'. In t.il gì.:
ti figurati e gli epitafi si spiegano a vicenda.

5 li. - Guarigione dei ciechi

Della guarigione miracolosa d. ciechi esistono nelle
sculture quattro differenti rappresentazioni, composte a te-
nore del testo sacro, ma con la solita libertà degli artisti.
Invero gli evangelisti parlano : i° d'un cieco mendicante,
seduto lungo la strada; 2° di due ciechi parimente seduti e
mendicanti; 30 d'un cieco nato; 40 d'un cieco di Bethsaida,
al quale Cristo pose tvitte due le mani sugli occhi. S. Matteo
parla inoltre di ciechi in genere, che egli menziona insieme
a zoppi (27, 14). Di questo aggruppamento di ticchi con zoppi
non si trova nessuna traccia nelle sculture, segno che gli ar-
tisti non ne tennero conto.

t. - Guarigione ni Bartimeo,
La guarigione del cieco mendicante è raccontata da Marco

e Luca, ma solo il primo ne dà il 0
padre: » Bartimaeus, 'rimaci filili*

a quello de)

Era v

pallio, fpfrwv, come ha il t.
passava Gesù, accompagnato
a gridare: 1 Ie.su, fili David,
pietà di lui e lo fece chiari-
il pallio si presentò in sola
ghiera. Alla parola di Gesù: 1 Vade, fides
ricupera la vista, «et sequebatur cimi in
DÌ tutto questo racconto, l'artista
parole: « sedebat secus viam mendicans

greco. Quando seppe che
ina grande folla, cominciò

Bartimeo allora gettato via
., ripetendo la sua pre-
te salvum fccit».

1 che le

mini che condussero
mandarono che ne t
illum tangen 1 '.

In quasi tutti gli altri casi il (
vedremo, stanno in piedi presso il

di Bethsaida dal Signore
gli occhi: ■ rogahant cui

Ciò che Marco e Luca raccontano di un cieco, di Barti-
meo, Matteo lo narra di due, seduti anch'essi lungo la strada,
i quali, sapendo che Gesù passava, esclamarono: « Domine,
inisereie nostri, fili David », ripetendo il grido ad onta della
protesta del popolo che voleva farli star zitti: ■ At illi magis
cUmabant, ditcntes: Domine, miserere nostri, fili David».
Il Signore li ta chiamare; e quando alla domanda: Quid
vulUs ut fatuo, vobis?'., rinnovano la loro preghiera, ne ha
compassione e tocca i loro occhi. «Et confestim viderunt,

La guarigione dei due ciechi si trova ordinariamente, nei
sarcofagi a capo delle cinque scene cristologìche, di cui par-
lammo dianzi (p. zyjseg.). Sul prototipo romano, il latera-
nense 125, la parte che ci riguarda è abbastanza bene con-
servata. Nel fondo stanno due penulati.valc a dire uomini del
popolo, evidentemente quelli che hanno condotto i due ciechi
davanti al Signore, diventando cosi in qualche guisa i loro
fautori. I cicchi vestono tunica cinta, alicuia e scarpini; il
primo s'appoggia ad un bastone, il secondo s'attacca a lui,
mettendogli la destra sulla spalla. Cristo li guarisce ponendo
la destra sul capo del primo.

La scena ritorna identica sulla copia infissa nella facciata
della cattedrale di Tarragona (tav. CCXXX, 3); cosi era an-
che sui sarcofagi gallici, di cui esistono soltanto due fram-
menti: a Die e a Clermont; su quest'ultimo, proveniente da
un sarcofago a colonne, è cambiata la parti
(fan. cit., r, 3 e 5). I cicchi appaiono ancora identici
un frammento nel Musco di Valente, dove però vengono

Min-

io. 4&-S2;

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