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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0129
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■-■.,■.-,■ ih'tlii niia pubblica di Nostro

isa in due colonna, la prima delle quali riguarda lì
ra. (ìmnirnsìo. Essa è del tenore seguente:

(tov.CCVII, i): ivi, per un
poco, la serie delle cinque si

ragione speciale che diremo fra

stoini-ielle cogli edili/i net





fondo s'interrompe alla guarigione del paralitico, venendo
soppiantata da una lunga iscrizione. In questo strano cam-
biamento abbiamo una prova evidente della
ciclo cristologico nel repertorio degli artisti rom:
in seguito da quei delle provincie. E dovrebhe
già da parecchio tempo nell'arte romana, j
ridotto.

Una copia fedelissima della fronte laterancnst r 25 è quella
affissa da secoli alla facciata della cattedrale di Tarragona
(tav. CCXXX, 3). Purtroppo anche qui si tratta della sola
fronte. In ambedue i casi non esiste quindi nulla delle te-
State. Grave danno, perchè sopra un sarcofago africano della
medesima famiglia, del qii.de si sono salvali due frammenti,
sul fianco sinistro tra rapprcsentat. 1 il linitesimo simbolico dì
Coi iielin col suo seguito (tav. CU, 1). Onde è lecito supporre
la stessa scena anche sopra i due sarcofagi ora privi delle te-
state. E che i due frammenti siano avanzi d'un sarcofago con
le cinque scene cristologie he, non può essere dubbio poiché
conservano parte notevole della guarigione dei due ciechi
e dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme, vale a dire, della
prima e dell'ultima scena della fronte.

Nelle Gallie ù esistono frammenti di almeno cinque sar-
cofagi, nessuno tuo la fronte intiera, la quale però si può ri-
costruire con ogni sicurezza, essendo la serie uguale per
tutti. Due, dei Musei di Arles e di Avignone, provengono da
un sarcofago piccolo (fig. 1S4); gli altri sono di sarcofagi
per adulti (rat». CCXXX, 1, 2, 4, 5). Le sculture accen-
nano per lo più al iv secolo; per quella murata sopra l'in-
gresso della casa del sindaco di Die, che nel nimbo, dato
a Nostro Signore, ha un indizio tardo, non si può escludere
il secolo V (tee. cit., n. 2); su quella del Musco di Vienne il
listello che divide le due scene è cosi largo da presentare vere
onde (n. 4}, e sul grande frammento del Musco di Clermont
i portici hanno dovuto cedere all'architettura convenzionale
di sarcofagi a colonne (n. 5).

Ora parleremo più in particolare del monumento ecce-
zionale testé menzionato, cioè del sarcofago di Pretcstato,
che avrebbe dovuto contenere la guarigione del paralitico
alla piscina probatica. L'artista ha scolpito soltanto le scene
precedenti quella del paralitico; questi. Zaccheo e l'en-
trata in Gerusalemme mancano e il loro posto è occupato

della defunta e di chi ha fatto fan ilaart &go:BASSÀE SVAE

GAVDENTIVS. L'iscrizione, qua e là un po' lacunosa, è di-

BASSA CARET MEMBRIS PER CVNCTA SAECVLA £o
AETERIAS SECVTA DOMOS AC REGNA PIORVM
SOLVERE CORPOREOS MERV1TQVE ACERRIMA NODOS
STELL1GER ACCEPIT POLVS HANC ET SIDERA CAEL1
AETATISQ.- CITAE PROPERANS TRANSCENDERE CVR-

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EXVVIAS POSViT FRAGILES CORPVSQ. ■ [SEPVLiCRO
SEDVLA 1VDICIO CR.EDENS VENERABILE ALTI
VENTVRVMQ-DEVM PVR[OQVE COJRDE SECVTA
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GAVDENTI TVAM CONSORTE^ SVSCIPE LAETVS
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TANGERE S1NCERAS DID1C1 PRAESTANTI RAS

IN LAQVEIS MORTIS POTERAM REM[ANERE SV]PERSTES
VITA SATIS MELIOR NOSTROS H ACTVS

SOSPES ER1S FATEOR |PER CVNCTA SAE]CVLA BASSAE
DEP ■ PR KAL

QVAE V1X - ANN • XXII ■ M VII



Nella prima colonna si diluisce in vi
l'iscrizione laterancnse (XIII, 39) di Aur. Theofilus si dice in
poche parole scultorie: Dei/ umimiin redilùlil, lerrae corpus 5.
Si rileva in ultimo la sua assidua lede nel giudizio futuro e
nel premio sicuro.

Nella seconda colonna l'epigrafista, 0 piuttosto il super-
stite Gaudenzio, si rivolge a se stesso e si esorta a sopportare
cristianamente la morte della sua Bassa, a deporre anzi ogni
lutto, sapendola nella sede dei beati; che se ora f
privo, fra non molto si riunirà a lei per sempre :
ER1S FATEOR [PER CVNCTA SAE]CVLA BASSAE.

In calce erano aggiunti il giorno della deposizione e gì
anni della vita di Bassa: DEP ■ PR KAL... QVAE VIX ■ ANN
XXII ■ M VII. Si tratta dunque d'una giovane sposa di ven
titrèanni appena.

Il valore letterario del lungo e laborioso epitafio è a
mediocre. Il secondo esametro sembra desunto dal carme d
masiano in onore dei martiri Felicissimo e Agapito
si voglia pensare ad una fonte comune. In ogni modo si
nel secolo rv adulto, come prova lo siile pesante delle scul-
ture e il fatto di essen osi ridotte, cosa che presuppone una
lunga esistenza del ciclo in parola.

A noi interessa anzitutto di sapere perché Camlcn:io ab-
bia soppresso sulla fronte del sarcofago la guarigione del para-
 
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