Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
§11. - Il bacio di Giuda

315

(imi. CL, 2), Ad ogni modo è fuor di dubbio che la composi-
zione si deve all'arte romana, come è presumibile a priori.
Difatti essa si presenta sostanzialmente uguale in lutti gli
esempi, il che prova che tutti dipendono da un tipo comune.

La scena è di natura sua semplice e chiara. Ciò non di
meno quella d'un coperei)io del Museo ili Arlcs, che è fian-
cheggiata da tre personaggi, non fu capita da nessuno degli
interpreti '. Perciò dobbiamo esaminare la scultura più parti-
colarmente.

[1 coperchio non è intiero; manca l'angolo destro dov'era
la scena di riscontro. Viceversa esso conserva ancora la sua
iscrizione (tav. XXXII, 3): HYDR1AE TERTVL.LAEI c-F-
CONIVGl AMANT[SSI;MAE ■ ET ■ AX1AE AELIANAE
FILIAE DVLCISSIMAE | TERENT1VS MVSEVS HOC SEFVL
CHRVM POSVIT.
tratta dunque di )

tre, armati di bastoni, hanno tunica discinta, penula e scarpe;
essi sono perciò ebrei e rappresentano la ■ turba cum fusti-
bus «, che accompagna il traditore. Invece di abbracciare il
Signore, Giuda ha la destra nel seno del pallio, evidentemente
per la stessa ragione per cui sul sarcofago di Servannc la
tiene abbassata. I tre della ■ turba >> hanno attitudini ostili;
essi impugnano i bastoni in maniera da far comprendere che
all'occorrenza sono capaci di servirsene. Altro che 1 pretesi
"volumi »! Questi si portano raramente nella destra, e sem-
pre per un motivo speciale. La mano ordinaria del volume
chiuso è la sinistra, dovendo la destra essere lasciata libera
per i gesti. Un bell'esempio ne diamo afig. 197 uscito negli
ultimi scavi a S. Sebastiano. « ludae osculum sateìlitibus
stipati », cosi spiega il Peiresc la scena del bacio sul sarcofago

/M

,lcci

spoglie mortali il ma-
rito depose insieme a
quelle di una figlia, nel
sarcofago, chiamato,
come spesso, sepul-
chrum. Di ambedue si

nistra il busto della fi-
glia giovanissima, poi-
ché ha capelli corti e
tiene nella destra un
uccello che bezzica un
grappolo d'uva. Ciò
nonostante il Le Blant
la prese per la moglie,
e Garrucci per un ra-
gazzo, malgrado la

doppia collana di pietre preziose. Il busto 5
tenda sollevata da due vittorie; quella diett
moglie è sostenuta da due putti alati. Ment:
su due tuniche la puliti contabulata, la tuni
ha maniche molto corte, che per di più s
forate per far trasparire le braccia

L'iscrizione è di sapore classico. Siccome non contiene
nessun segno di cristianità, il carattere cristiano del coperchio
fu messo in dubbio perfino dal Le Blant: « rien n'tStablìt
absolument que la tombe ait appartenu a des chreticns » *.
Eppure il gruppo a sinistra del busto della figlia, non po-
trebbe essere più chiaramente espresso. Ma gli interpreti,
cominciando dal Millin, hanno preso i bastoni per volumi ,
e non hanno badato alla differenza sostanziale degli abiti.
1 due personaggi che si accostano l'uno all'altro, vestono
abiti sacri: tunica, pallio e sandali. Dunque vestito e attcg-
Gesù e Giuda. Gli altri

il busto della
la figlia veste
della moglie
10 anche per-
la bei-

pire il vuoto, abbiamo
aggiunto due figure di
apostoli. Ma e anche

probabile che ivi sia

posta di due figure, forse la » traditio clavium » a s. Pietro.
Come È noto, il coperchio non appartiene al sarcofago su
cui venne collocato solamente dopo il Millin; esso è difatti
un po' più lungo. Il sarcofago primitivo po-
trebbe essere quello incastrato nel muro di
una antica chiesa, oggi abbandonata, di Trin-
quetaille (tav. CCXX, 2), perchè tanto del
coperchio quanto del sarcofago la tradizione
locale vuole che abbiano servito per la tomba
di s. Genesio, patrono di Arlcs '.

In tre easi. sulla fronte del sarcofago di ^l ?3
Verona, sul frammento di S. Agnese, sparito, e
sul fianco destro del sai-coltivi detto di Sainte- MI

Madeleine '' assiste al bacio un apostolo; nel •■■"

primo, s. Pietro, e sugli altri monumenti un
giovane imberbe, forse s. Giovanni, che dovette esservi
aggiunto per ragione di simmetria, almeno sul sarcofago che
è ancora conservato (tav. CCXVII, 3). Lo scultore di quello

' Millin, Vr.\,i?>- ,U*n>
uv. LXVI, 3, p. ;5i: u Bum
UV.JS4. 4. p. 6* Vedi anche V
Trinila, in RSm. Quarubchifi,

,/,-,■■„■!.■.

"■■ ■''■■■' ■'.■ Il .
 
Annotationen