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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0151
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316

Capo III. ■ Strile della Passione di Nastro Signore

di Verona ebbe una ragione più profonda di introdurre il
principe degli apostoli nella scena del bacio; quale sia stata,
l'abbiamo esposto dianzi a p. ijj. Nella slessa scena Giuda
abbraccia veramente il Signore, mettendogli la destra sulla
spalla. Questo particolare e, fin qui, unico.

Restano ancora tre montimi mi gallici col bacìo dì Giuda,
due sarcofagi a cinque scompartimenti e un coperchio. Dì
quelli l'uno esiste ancora in parte '. Il Pcircsc lo vide intiero;
secondo la sua descrizione abbiamo completato le scene man-
canti (tati. CXXXXVIII, 2,-p. 172 seg). Il frammento super.
stite appartiene ai Museo di Arles. Dell'altro già il Peìrcsc
non trovò che le quattro scene della parte destra e ne lasciò,
oltre la descrizione ', una copia sostanzialmente molto fe-
dele, che ci ha servito per la nostra ricostruzione (fig. 165,
p. 267). Abbiamo detto: « parte destra «, essendo probabile
che la Samaritana stesse nel centro, e II bacìo all'angolo
destro, come sol sarcofago precedente. Per l'angolo sinistro
si possono quindi proporre le scene della moltiplicazione dei
pani e dei pesci e della consegna delle chiavi a s. Pietro.
Nel)'indicare il bacio ili < linda, ii 1 Vi rese scrisse, per un lapsus
calami, <• Osculum Pilati ».

Sul coperchio del terzo monumento, non rimane che la
metà inferiore di Gesù nel!' atto caratteristico di appres-
sarsi a Giuda; la ricostruzione della scena è perciò sicura1.
Accanto abbiamo messo Gesù seduto e insegnante nel
Tempio, come illustrazione delle parole colle quali egli rim-
proverò alle « turbe » la sua cattura: * Tanquam ad latronem
existis cura gladits et fustibus lonipichcndcrc me; quotidìe
apud vos sedebam doeens in tempio et non me tenuistis •*.
L'uditorio consiste perciò di due soldati che lo ascoltano.
Di questa scena trovammo un solo esempio intiero, sulla
testata destra del sarcofago testé citato di Sa i n te-M ade lei ne
(tav. CUI, 3)'\ come riscontro del bacio di Giuda. Il se-
condo esempio, da me ricostruito, fa molto apportunamente
riscontro alla cattura di s. Pietro insegnante in Cattedra
(tao. «(., 2 e 4).

§ III. - Il Signore davanti a Caifa.

Fra la ■■turba numerosa armata di spade e bastoni »,
che i « principi dei sacerdoti e i seniori del popolo » * manda-
rono con Giuda per catturare Gesù, s. Giovanni distingue,
giusto come si verifica anche sui monumenti, i soldati (romani)
e la sbirraglia (giudaica) : ■< Cohors ergo et tribunus et mini-
stri Iudacorumcomprclicndcrunt lesimi et ligaverunt ». Prima
lo condussero da Anna, poi da Caifa che era « pontifex anni
illius », quello stesso che dette ai Giudei il consiglio di ucci-
dere il Sjgnore, ■ quia expedit, un
populo ■'.

La comparsa di Gesù davanti a Caifa è rappresentata
una sola volta, sul sarcofago lateranense 183, di provenienza
ignota e pubblicato già dal Bosio* che lo dà unito con un
coperchio proveniente da S. Lorenzo f. 1. m. Oggi é ridotto
ad una semplice lastra che per di più è anche sopralavorata
(lav. Vili, 4). Gesù, colle mani legate dietro il dorso, è con-
dotto da due militi, caratterizzati dal costume, sopratutto dal
berretto cilindrico. Caifa, seduto sulla sedia castrensi!, ve-
ste come personaggio biblico, tunica e pallio, ed è distinto,
quale sommo sacerdote, dal diadema, ben visibile sulla copia
del Bosio, oggi riconoscibile appena, grazie alla sopralavora-
zione. Egli fa il gesto oratorio, verso il Signore. Lo stesso
gesto fa il penulato accanto, che rappresenta i 1 seniores po-
puli >. Si tratta, naturalmente, della domanda e della rispo-
sta definitiva, quando cioè alla dichiarazione del Signore, di
essere 'Cristo, figlio di Dio-, Caifa erompe nelle parole:
* Blasphemavit, quid adhuc egemus testibus...: Quid vobis
videtur? At illi respondentes dixerunt: Hcus est morris »!'.
Dietro Caifa sta un giovane vestito di semplice tunica cinta,
dunque un servitore; perciò e anche imberbe. Sulla lastra
sopralavorata egli aveva la destra abbassata e aperta, come
se volesse menare qualcuno. Questo particolare fu aggiunto
dal restauratore moderno, ed è quindi senza valore; esso

già sulla copia del I
pochi anni addietro.

Come la comparsa jvai
la negazione dì s. Pietro, 1

5 tolto dall'originale

lato a p.

? seg.

§ IV. - Il Signore davanti a Pilato.

Più spesso fu rappresentata nell'arte funeraria la compari-
zione del Signore davanti a Pilato, scena composta nell'età
della pace. Essa s'incontri! perii Millanto nella scultura; mai
finora nella pittura. Ai diciannovi- esempi pubblicati dal Gar-
rucci, dal Le lilant e da altri "'. ne ascili nomino nove s
scinti, ma nessuno intiero, essendo stali lotti ridotti in
turni, anche meschini. Eccettuati nove, gli altri si trovano
su sarcofagi a colonne, e tutti nell'ultima nicchia, conforme
alla tendenza generale degli artisti di riservare agli angoli le
scene con figure sedute.

Da un esame delle singole rappresentazioni risulta che
esse fanno capo ad un tipo comune, composto a Roma nella
prima metà del secolo tv e ripetuto presto dall'arte provinciale,
ma solo nelle Gallìe; finora almeno non ne conosciamo alcun
esempio ne in Spagna né in Africa.

Una delle composizioni più espressive e più antiche si
trova sul sarcofago dei due fratelli (tao. LXXXX1): ivi Pilato
siede accanto al suo assessore; dietro di lui stanno

• MATTI! , 16, 63-66.

350, ii 35=. *■< 353.4; 3$*. r.iii>. a; la: Bum, Cmfc, tn.XXIV, i,
XL1I, 3. p. 113; A. DKWAAL,D*r SartopAog dt% JuxAu Batstn. p. jS; .\iA-
la.liiir, Soip'rt/i ,ìì imbibita trilliate lutt'arta ttcll.1 batìlìta suburk
S. Valutino, in Bulirttiw dilla Comm. ardi. twn. (LV), 1327, p. 265-367
 
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