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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0176
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- // convito nelle sculture sepolcrali pagi

tura, ma a cavallo; in altre, infine, il viaggio viene com-
piuta a piedi.

IH (M'unto che viaggia a piedi ci si presenta nella gra-
ziosa scultura d'un coperchili del Museo di S. Callisto,
in due scene ottimamente conservate (tav. CCLIV, 6) '.
Nell'angolo destro un giovane milite penulato, in piedi,
parla con un altro giovane seduto a terra e vestito di sem-
plice umica cinta, elle eolla destra stesa faceva forse il gesto
d'invito ; forse, dico, perché le dita sono, al presente, del
lutto informi. Fra i due siede un cane, col muso rivolto
in su verso il milite, segno che questi è il suo padrone,
che, altrimenti, abbaierebhe, vedendo arrivare un forestiero.
Il cane ha quindi, così pare, accompagnalo il milite nel-
l'ultimo viaggio.

La scena daccanto rappresenta un banchetto di quattro
soldati, tre dei quali vestono, come il milite viaggiante, sopra
la tunica senza m.miehe, la penula, la cui parte anteriore è
■ rigettata sul dorso, per lasciare le mani libere. 11 terzo, con-
tando da sinistra a destra, porta, invece, la corazza e, come
manto, la clamide, rigettata anch'essa sul dorso; egli ha
l'aria di un ufficiale. Ad eccezione del quarto, calvo e con
poca barba, gli altri sono v'invaili imberbi.

Non deve sorprenderci di vedere dei militari adagiati
a tavola col manto. Così richiedeva la decenza che, nella
seconda metà del secolo ut, non sembra essere stata sem-
pre rispettata, come suppone un ordine emanato dal se-
vero Saturnino, uno dei Trenta tiranni: > Huius insigne
est quod convivio disellivi he re militcs, ne inferiora denuda-
rentur, cum sagis iossit. hienie gravibus, acstate pcrlucidìs « ".

Il cibo consiste nel solo pesce, apparecchiato sopra il
tripode, come sui due coperchi dianzi illustrati.

Tutti ì convitati, tranne il secondo, tengono nella sini-
stra una coppa. L'ufficiale fa colla destra stesa il gesto di
comando verso un giovane tunicato, che, in ginocchio avanti
un fornello, sta introducendo legna per scaldare l'acqua
di una caldaia (distrutta) ; il giovane si rivolge verso il
commensale che occupa il posto d'onore e che gli tocca la
spalla, evidentemente nella stessa intenzione dell'ufficiale ;
ambedue vogliono, in altri termini, acqua calda per la mi-
scela. Ciò rammenta i noti comandi: Irene ila calda. Agape
misce mi, e simili, che su pitture cimiteriali cristiane i con-
vitati rivolgono alle personificazioni della pace (&PHNH),
e dell'umore (ArAHH) \

Ma ciò che più imporra e che il giovane presso il for-
nello e il primo convitato sono identici ai due della scena
presso il banchetto. II primo commensale è quindi il defunto
che ha fatto il viaggio a piedi, accompagnato dal suo fido
cane ; l'altro è colui che dà il banchetto. Ora, arrivato al
termine, il defunto è ammesso al godimenti) di tutti i piaceri
che procura il convito. Pure il cane viene compensato :
lo vediamo accanto al tripode rosicchiare un osso, come
di solito.

■ Script, ftiil. Aag., XXIV, ^,5.

' WlCPERT. PitUtn cimiteriali, p. 473 Mgg.

Merita di essere rilevala la parte che su parecchi dei n
menti illustrati è toccata al cane. Ma la più graziosa scul-
tura, una stele funeraria d'Alene, del tv secolo avanti Cristo,
lo mostra in atto di fare le sue carezze ad una giovinetta di
nome Kacoline, che, in abito di gala e col fazzoletto d'onore
nella mano sinistra, prende congedo dai suoi mesti pa-
renti '. Questa preferenza del cane fra gli animali domestici
si basa sulla riputazione da esso goduta in tutta l'antichità.
Tra gli elogi che s. Isidoro, seguendo in alcuni particolari
Cicerone5, fa dei cani, leggiamo : « Dominos suos diligimi ;
dommonmi Iccta defendunt ; prò dominis suis se morti
obiiciunt ;... corpus domini sui etiam mortuum non relin-
quant»". Questi elogi trovano un'espressione artistica sui
monumenti che stiamo illustrando.

4. Abbiamo detto che la somiglianza inevitabile del ban-
chetto pagano con quello cristiano ci spiega come qualche
fedele non abbia avuto difficoltà di adoperare un coperchio
contenente il banchetto pagano. Di uno di tali coperchi la
metà destra col banchetto è integra. Esso usci dagli scavi di
S.Sebastiano (tev.CCLlV, l). L'iscrizione:DEP<™'r/o BERAE
V KALf'idVu MARÌV.is, essendo la parola depositici eminente-
mente cristiana, è una prova manifesta che il coperchio servi
per chiudere il sarcofago di una cristiana, benché vi sia effi-
giato un banchetto pagano. Dei convitati, in numero di sei,
l'ultimo a destra e irregolarmente annuito per fare riscon-
tro al servo che offre da bere ; uno mangia, due bevono,
altri guardano, uno rivolto indietro, mentre il suo riscon-
tro, appoggiando il capo sulla sinistra, adocchia uno dei
pani che fiancheggiano una testa di maiale, sinciptit. Tutti
vestono la semplice tunica. Finalmente due servitori si af-
faccendano, intorno ad un boccale gigantesco, per preparare
la bevanda di cui il pincerna già menzionato offre un bic-
chiere. Una testa ili giovane adorna, come spesso, l'angolo
del coperchio. La tenda sospesa ilei fondo, per proteggere i
commensali contro i raggi del sole, indica che il banchetto
ha luogo in aperta campagna. La scena con la tenda si
ripeterà ancora in altre sculture.

5. Allo stesso scavo si deve il piccolo frammento con
un residuo d'un banchetto {tav. cit., 3): si vedono le mani e
parte delle gambe del primo commensale che stava pren-
dendo per la coda il pesce, imbandito su di una mensa
sorretta da tre piedi e teste di Icone ; sullo stihadinin due
pani, ed accanto al tripode un cagnolo che rosica un osso.
Dunque il pesce apparecchiato come cibo principale non
basta per dare al banchetto il carattere cristiano: esso si
trova pure in sculture pagane.

6. Da una officina pagana proviene anche il coperchio
col suo sarcofago, tuttora al posto primitivo nel cimitero
di Pretestato. L'iscrizione c'insegna che nel sarcofago età
deposta la salma d'una cristiana di stirpe senatoria, per
nome Curtia Citlimta, alla quale si augura la pace eterna
!'«■ «'<■. 9).
 
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